Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


E' il piccolo pesce zebra che può far avanzare la ricerca sull'Alzheimer?

zebrafish to unravel alzheimer

Non abbiamo una chiara idea del perché insorga il morbo di Alzheimer (MA). Molti pensano che il processo della malattia abbia inizio decenni prima che i problemi di memoria e cognizione diventino evidenti, ma come e perché inizia?


L'idea che la malattia sia causata da un accumulo del peptide amiloide continua a dominare il pensiero della maggior parte dei ricercatori, ma non c'è alcuna spiegazione del motivo per cui inizia l'accumulo di amiloide-β. E i farmaci che rimuovono l'amiloide dal cervello malato non fermano il declino cognitivo.


Un piccolo gruppo di genetisti all'Università di Adelaide, frustrato dalla mancanza di progressi del campo di ricerca, ha adottato un approccio diverso. Ha ignorato le idee, le teorie e i modelli correnti e ha deciso semplicemente di ricreare, più vicino possibile, lo stato genetico di chi eredita una mutazione che causerà una forma precoce di MA.


Una gran parte delle mutazioni che causano una forma familiare (ereditaria) di MA ad esordio precoce si trovano nel gene PRESENILINA 1 (PSEN1). La maggioranza dei portatori di mutazioni PSEN1 ha una copia mutata del gene e una copia normale. I ricercatori di Adelaide hanno quindi generato animali con una copia mutata del gene PSEN1.


Invece di usare i topi, hanno usato il versatile (e sempre più popolare) pesce-zebra. Ciò ha permesso loro di esaminare il cervello di un gran numero di individui strettamente imparentati (fratelli) che vivono insieme nello stesso ambiente (lo stesso acquario). Analizzando individui geneticamente molto simili che vivono nelle stesse condizioni, possono minimizzare le differenze estranee e concentrarsi sugli effetti della mutazione.


Quando i pesci erano giovani adulti (un'età in cui gli esseri umani non hanno ancora la malattia), hanno analizzato i trascrittomi cerebrali (l'insieme di tutti i geni espressi) dei pesci mutanti e dei loro fratelli normali. E hanno rilevato geni con livelli di espressione alterati.


L'analisi computerizzata di quei geni ha previsto delle anormalità nella funzione dei mitocondri (le centrali energetiche delle cellule) e nella produzione di ATP (la 'moneta energetica' delle cellule). Poiché la produzione di energia è alla base di tutte le altre funzioni cerebrali, i problemi nella produzione di energia hanno conseguenze diffuse.


Cosa ha fatto poi il gruppo di Adelaide? Ha generato un certo numero di altri pesci con diverse mutazioni simili al MA. I ricercatori vogliono confrontare i trascrittomi cerebrali di tutti questi mutanti per trovare il difetto che hanno in comune. Questo potrebbe identificare il problema chiave alla base del MA. Sarà la produzione di ATP o qualcosa di più subdolo? Il tempo lo dirà.


Il primo studio dell'Alzheimer’s Disease Genetics Laboratory dell'Università di Adelaide sul pesce mutante simile al MA è stato pubblicato il 3 maggio sulla rivista Molecular Brain.

 

 

 


Fonte: University of Adelaide via Neuroscience News (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Morgan Newman, Nhi Hin, Stephen Pederson and Michael Lardelli. Brain transcriptome analysis of a familial Alzheimer’s disease-like mutation in the zebrafish presenilin 1 gene implies effects on energy production. Molecular Brain, 3 May 2019, DOI: 10.1186/s13041-019-0467-y

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)