Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scansione dell'amiloide rileva peggio di altri metodi gravità ed evoluzione dell'Alzheimer

PET imaging florbetapir vs fdgConfronto tra scansioni PET con radiotraccianti FDG e florbetapir per quantificare il declino cognitivo nei pazienti di Alzheimer (AD), lieve deficit cognitivo (MCI) e controlli sani (NC). Fonte: Penn Medicine.

Anche se la presenza di placche di amiloide-beta nel cervello può essere un segno distintivo del morbo di Alzheimer (MA), sottoporre i pazienti a una scansione PET amiloide non è il metodo più efficace per misurare la loro funzione cognitiva, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell'Università della Pennsylvania e della Thomas Jefferson University.


I ricercatori hanno concluso che la PET con fluorodeossiglucosio (FDG), che misura il consumo di glucosio nel cervello come marcatore di attività neurale, è un approccio più potente per valutare la progressione e la gravità del MA e del lieve decadimento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment) rispetto alle scansioni PET con florbetapir, che rivelano depositi di proteine ​​amiloidi nel cervello.


Ciò suggerisce che FDG-PET è anche un mezzo migliore per determinare l'efficacia delle terapie anti MA, nonché per monitorare l'avanzamento della malattia nei pazienti, sia in ambito clinico che di ricerca. I risultati di questo studio sono dettagliati nel numero di agosto del Journal of Alzheimer's Disease.


"Sia il florbetapir-PET che il FDG-PET sono metodi diagnostici approvati per il MA ed entrambi sembrano essere efficaci nell'indicare una sorta di compromissione cognitiva. Tuttavia, abbiamo ora dimostrato che la FDG-PET è significativamente più precisa negli studi clinici ed è anche disponibile per l'uso di routine con costi modesti", ha affermato uno dei autori senior dello studio, Abass Alavi MD, professore di radiologia alla Penn. "I nostri risultati supportano l'idea che la scansione amiloide non rifletta i livelli della funzione cerebrale, e quindi potrebbe essere di valore limitato per valutare i pazienti con declino cognitivo".


Poiché i medici mirano a individuare e trattare i sintomi della demenza nelle sue prime fasi, la PET ha un ruolo sempre più fondamentale nella diagnosi e nel monitoraggio sia del MA che dell'MCI, una condizione che spesso precede la demenza.


Due dei biomarcatori più significativi riscontrati nel MA sono la riduzione dell'assunzione di glucosio e l'accumulo di placche amiloidi nel cervello. Le scansioni PET usano diversi farmaci radioattivi, chiamati radiotraccianti, per misurare questi biomarcatori all'interno del tessuto cerebrale dei pazienti con deficit cognitivo. La FDG-PET è una delle tecniche di scansione più usate per diagnosticare il MA. Tuttavia, negli ultimi anni, sono stati sviluppati diversi altri radiotraccianti, come il florbetapir, per rilevare la deposizione di placche amiloidi.


Recentemente, è stata messa in discussione l'efficacia della scansione amiloide come strategia per il monitoraggio dei sintomi della demenza. Anche se la presenza di placche di amiloide nel cervello è considerata caratteristica del MA, alcuni studi hanno dimostrato che grandi quantità di placche di amiloide erano presenti in individui sani e non dementi. Al contrario, recenti studi clinici hanno dimostrato che la prevista rimozione dell'amiloide dal cervello dei pazienti con MA non comporta alcun cambiamento o peggioramento delle prestazioni cognitive.


In questo studio, i ricercatori hanno valutato 63 individui, di cui 19 con MA diagnosticata clinicamente, 23 con MCI e 21 individui sani. I partecipanti allo studio sono stati sottoposti a scansioni PET con FDG e florbetapir. Sono stati quindi valutati con un Mini Mental Status Examination (MMSE), un test diagnostico largamente usato per rilevare e valutare la gravità del deterioramento cognitivo. I ricercatori hanno impiegato un nuovo 'approccio di quantificazione globale' per generare dati da cinque diverse regioni del cervello, che sono stati confrontati con i punteggi MMSE.


Lo studio ha rivelato che le scansioni PET, sia con FDG che con florbetapir, sono in grado di discriminare efficacemente gli individui con demenza dal gruppo di controllo sano. Tuttavia, rispetto ai punteggi MMSE, la correlazione tra basse prestazioni cognitive e alti livelli di amiloide era significativamente più debole della correlazione tra FDG e basse prestazioni cognitive per tutti i gruppi inclusi nello studio. Ciò suggerisce che la FDG-PET è un indicatore più sensibile del declino cognitivo.


"La scansione dell'amiloide ha un valore nel diagnosticare o escludere il MA, ma è un po' tipo tutto-o-niente. Il nostro studio dimostra che può rivelare la malattia, ma non sei in grado di distinguere tra chi ha sintomi molto lievi o molto gravi", ha dichiarato l'altro autore senior Andrew Newberg MD, professore di radiologia alla Thomas Jefferson University, che ha aggiunto che questi risultati hanno importanti implicazioni per la ricerca clinica. "In uno studio clinico sui farmaci, ad esempio, potrebbe essere più rilevante eseguire una scansione FDG-PET, piuttosto che usare l'amiloide come marcatore, per scoprire se la terapia funziona".


Anche se la FDG-PET potrebbe non essere uno strumento diagnostico perfetto, lo studio conferma che attualmente è il miglior metodo disponibile per monitorare i sintomi della demenza, secondo Alavi:

"In questo momento, la FDG è il re quando si tratta di guardare la funzione cerebrale, non solo nel MA, ma anche in malattie come la demenza vascolare e il cancro", ha detto Alavi.

 

 

 


Fonte: University of Pennsylvania (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Mohsen Khosravi, Jonah Peter, Nancy A. Wintering, Mijail Serruya, Sara Pourhassan Shamchi, Thomas J. Werner, Abass Alavi, Andrew B. Newberg. 18F-FDG Is a Superior Indicator of Cognitive Performance Compared to 18F-Florbetapir in Alzheimer’s Disease and Mild Cognitive Impairment Evaluation: A Global Quantitative Analysis. Journal of Alzheimer's Disease, 12 July 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.