Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Effetti dell'insulina sulla formazione di nuovi ricordi e il richiamo dei vecchi

Ewan McNayIl professore associato Ewan McNay, qui nel suo laboratorio, sta conducendo ricerche a lungo termine sulla connessione tra diabete di tipo 2 e malattie di elaborazione della memoria. (Foto: Patrick Dodson)

Un neuroscienziato della University at Albany-State Unviersity of New York sta lavorando per capire la connessione tra diabete di tipo 2 e malattie del trattamento della memoria come il morbo di Alzheimer (MA), scoprendo che l'insulina colpisce il cervello in più modi di quanto si credesse finora.


Ewan McNay, professore associato e capo area di neuroscienze comportamentali nel Dipartimento di Psicologia, spiega che una convinzione di lunga data sostenuta dalla comunità medica è che l'insulina, il regolatore centrale della glicemia, non influisce sulla memoria o sul cervello. "Ma anni di ricerche hanno dimostrato che non è vero", ha detto.


Basandosi sul suo precedente lavoro sul metabolismo cerebrale durante i compiti cognitivi, McNay ha lavorato per determinare i modi esatti con cui l'insulina influenza la memoria. Un recente studio (1) ha identificato il 'trasportatore di glucosio GluT4 regolato dall'insulina' come un obiettivo centrale dell'insulina nel cervello. Questo è l'ultimo passo di oltre un decennio di ricerca, inclusa la scoperta originale (2) pubblicata secondo cui l'ippocampo richiede realmente l'insulina per formare ricordi.


L'ippocampo è il centro della memoria del cervello, sepolto sotto la corteccia, ed è responsabile della regolazione sia della formazione di nuovi ricordi che del trasferimento di informazioni tra memoria a breve e lungo termine. McNay spiega che i disturbi della memoria sono fondamentali non solo per il MA, ma anche per molti altri disturbi neurocognitivi, incluso il diabete di tipo 2 (circa 100 milioni di americani hanno il diabete o il pre-diabete).


L'incapacità di portare il glucosio nel cervello, quando e dove necessario, può essere un fattore critico in tali menomazioni e, secondo McNay, si riscontra nel MA. Lui e i suoi colleghi ritengono che il GluT4 possa essere un collegamento chiave tra diverse malattie, in particolare tra diabete di tipo 2 e MA.


Questo recente lavoro è stato eseguito con Jiah Pearson-Leary, laureato del laboratorio di McNay, che ora lavora all'ospedale pediatrico di Filadelfia. È l'ultimo passo in 25 anni di lavoro e scoperte per McNay:

"La ricerca durante i miei anni di laurea ha dimostrato che le prestazioni della memoria sono limitate dalla disponibilità di glucosio, quindi siamo passati a guardare cosa potrebbe esattamente regolare il glucosio, e l'insulina sembrava essere una scelta ovvia. Ora, stiamo esaminando gli stati patologici in cui il ruolo dell'insulina è compromesso".


McNay ha completato il suo dottorato di ricerca all'Università della Virginia e ha svolto un lavoro post-dottorato a Yale, lavorando in neuroendocrinologia, prima di entrare alla University at Albany nel 2008.


L'attuale lavoro del suo laboratorio comporta sondare i diversi modi in cui l'insulina regola la memoria, e McNay ha affermato che sembra variare tra le varie fasi e i meccanismi della memoria. Stanno esaminando diversi fattori, tra cui l'interazione tra insulina e amiloide-beta, una proteina che si accumula nel cervello di chi ha il MA e crea disfunzione nel metabolismo cerebrale.


Stanno anche esaminando i fattori correlati: ad esempio, il ruolo dello zinco nella regolazione della memoria dell'ippocampo, gli impatti dell'ipoglicemia e gli effetti di diverse diete, come una dieta ricca di grassi.


"Sappiamo che uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo del MA a esordio tardivo è il diabete di tipo 2"
, afferma McNay. "Siamo nella fase in cui stiamo identificando esattamente il motivo, comprese le molecole specifiche e le vie di segnalazione coinvolte, e questo dovrebbe guidare i prossimi passi per prevenire, e forse curare, il MA".

Tuttavia, avverte, "al momento una cosa che sappiamo è che c'è un lungo periodo di accumulo di MA nella maggior parte delle persone, e la cosa migliore che puoi fare per ridurre il rischio è perdere peso e andare in palestra!"

 

 

 


Fonte: University at Albany, State University of New York (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. J. Pearson-Leary, V. Jahagirdar, J. Sage, E.C. McNay. Insulin modulates hippocampally-mediated spatial working memory via glucose transporter-4. Behavioural Brain Research, 15 Feb 2018, DOI
  2. E.C. McNay, C.T. Ong, R.J McCrimmon., J. Cresswell, J.S Bogan., R.S. Sherwin. Hippocampal memory processes are modulated by insulin and high-fat-induced insulin resistance. Neurobiol Learn Mem. May 2010, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)