Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Portatori del marcatore genetico dell'Alzheimer hanno molte difficoltà a usare le conoscenze recenti

Gli adulti portatori di un gene associato a un rischio più elevato di morbo di Alzheimer (MA) hanno avuto difficoltà ad accedere alle conoscenze acquisite di recente, anche se non hanno mostrato alcun sintomo di problemi di memoria, secondo uno studio congiunto tra Baycrest e Università di Oxford.


I ricercatori hanno scoperto che gli anziani portatori di un ceppo specifico del gene, l'apolipoproteina E4 (APOE4), non erano in grado di attingere alle informazioni che avevano appena imparato per assisterli in un test di ascolto.


Queste scoperte suggeriscono una maggiore difficoltà per questi individui di accedere alla conoscenza dalla loro memoria, per guidare la loro attenzione in modi che migliorerebbero le loro prestazioni, secondo lo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports. Questo lavoro potrebbe portare allo sviluppo di nuovi modi per individuare le persone a rischio.


Il team di ricerca ha lavorato con 60 partecipanti (dai 40 ai 61 anni) della Oxford Biobank che avevano diverse combinazioni di geni APOE: un gruppo di individui con una combinazione di geni APOE3 / APOE4, uno con un set di APOE4 e l'ultimo con una serie di geni APOE3. Tutti i partecipanti alla ricerca avevano un udito normale, punteggi all'interno della gamma normale delle valutazioni cognitive e avevano completato un questionario sulla loro memoria.


Ogni partecipante alla ricerca ha ascoltato 92 clip audio e gli è stato detto di prestare attenzione a dove proveniva la clip: da sinistra, da destra o da entrambe le orecchie. Dopo che la clip è stata riprodotta, gli è stato chiesto da che parte ha sentito il suono e, se rispondeva in modo errato, il suono veniva riprodotto.


I partecipanti hanno avuto una pausa di un'ora prima di sentire di nuovo le 92 clip audio, ma questa volta è stato chiesto loro se alla fine della clip c'era un suono aggiuntivo e di premere un pulsante quando lo sentivano. Ogni clip è stata riprodotta due volte. Durante il primo ascolto, è stata riprodotta la posizione della clip e durante il secondo è stato aggiunto il tono aggiuntivo.


Lo studio ha rilevato che, indipendentemente dal genotipo APOE, tutti gli anziani sono stati in grado di apprendere le informazioni e ricordare la posizione della clip audio, ma gli individui con il gene APOE4 hanno avuto maggiori difficoltà a identificare il suono aggiuntivo alla fine della clip.


"Per qualche ragione, le persone con il gene APOE4 non sono state in grado di trarre vantaggio dalle informazioni apprese in precedenza, come la posizione prevista della clip, per migliorare le loro prestazioni", afferma il dott. Claude Alain, coautore senior della ricerca e scienziato senior del Rotman Research Institute di Baycrest. "Questo studio mostra che abbiamo un test sensibile ai problemi di cattura o alle sfide che hanno di fronte gli individui con questo gene, prima che i loro deficit vengano osservati su una valutazione neuropsicologica standard".


Questo è stato uno studio entusiasmante che ha esaminato le persone di mezza età in buona salute portatrici di un gene che aumenta di 15 volte il rischio di sviluppare il MA, afferma il dott. Chris Butler, coautore senior dello studio e professore associato di neuroscienze cliniche all'Università di Oxford:

"La ricerca potrebbe portare a metodi più sensibili per rilevare il MA nelle primissime fasi, nel momento in cui è più probabile che i trattamenti siano efficaci. Sono stato felice di svolgere questo lavoro con i ricercatori di Baycrest".


Come passi successivi, i ricercatori continuano a esplorare come la capacità del cervello di elaborare ciò che si sente cambia con le condizioni neurodegenerative, come un lieve decadimento cognitivo.

 

 

 


Fonte: Baycrest Centre for Geriatric Care (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jacqueline Zimmermann, Claude Alain, Chris Butler. Impaired memory-guided attention in asymptomatic APOE4 carriers. Scientific Reports, 31 May 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

   

 

 

 


Fonte:

(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)