Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Disturbi metabolici nel cervello aggravano e prevedono la patologia di Alzheimer

sirop glucose

A Neuroscience 2019, il meeting annuale della Society for Neuroscience, sono state presentate ricerche che ci permettono di capire meglio i processi metabolici nel cervello, in particolare le perturbazioni derivanti dalle malattie neurodegenerative, con importanti implicazioni per i potenziali trattamenti.


La demenza è prevalente e in crescita, e si prevede che interesserà oltre 131 milioni di persone nel 2050. Un settore innovativo di ricerca è il metabolismo del glucosio nel cervello. Il diabete di tipo 2 aumenta il rischio di morbo di Alzheimer (MA) di circa il doppio.


Il metabolismo del glucosio è importante per il funzionamento del cervello, compresa la distribuzione dell'energia e l'attività neurale, e quindi un malfunzionamento ha effetti a cascata. I ricercatori stanno ora lavorando per capire le basi esatte e le conseguenze di tale disturbo metabolico, per identificare e trattare la malattia più facilmente.


Le nuove scoperte di questi giorni dimostrano che:

  1. Una 'dieta occidentale tipica', ad alto contenuto di grassi e di carboidrati, data ad un modello di topo con alcune patologie MA, porta alla diminuzione della segnalazione dell'insulina nel cervello e a una successiva memoria deteriorata. (Sami Gabbouj, Università della Finlandia orientale).
  2. Una variante genetica poco studiata dell'apolipoproteina E, chiamata ApoE2, ha proprietà neuroprotettive dal MA e un metabolismo più robusto del glucosio rispetto all'ApoE4, un fattore di rischio del MA. Esprimere ApoE2 in cellule che esprimono anche ApoE4 riduce i deficit metabolici e aumenta la resistenza del cervello allo sviluppo del MA. (Li Qin Zhao, Università del Kansas).
  3. Un difetto nel trasportatore del glucosio nei topi che hanno patologia MA compromette la consegna del glucosio al cervello, lasciandone di più nel sangue. Migliorare la fornitura di glucosio nei pazienti con MA, anche dopo che sono apparse le placche tipiche della malattia, sembra che possa costituire un trattamento efficace. (Steven W. Barger, University of Arkansas for Medical Sciences).
  4. Resistenza al glucosio e modelli di sonno anormali sono prevalenti nei topi MA prima della comparsa di altri sintomi della malattia, come ad esempio il declino cognitivo. Questi risultati fanno luce sulla complessa interazione tra i fattori di rischio di MA e la tempistica dei modelli anormali di sonno e il metabolismo del glucosio rispetto ai sintomi di MA. (Shannon L. Macauley, Wake Forest School of Medicine).


Il moderatore della conferenza stampa di presentazione, David Holtzman MD, professore della Washington University e direttore scientifico dell'Hope Center for Neurological Disorders, ha detto:

"Non si sa molto della connessione tra la demenza e il sistema metabolico che alimenta il cervello. Ulteriori ricerche possono aiutarci a capire come manipolare queste funzioni ai fini del trattamento, e per identificare meglio le basi della malattia".

 

********

Riepilogo dei poster che saranno presentati Mercoledì 23 ottobre alla conferenza Neuroscienze 2019 sul tema 'Alzheimer: l'omeostasi energetica'. 

 

1. Dieta ricca di grassi porta a deterioramento della memoria e a diminuzione della segnalazione insulino-Akt-GSK3P nel cervello di topo transgenico modello di Alzheimer (Sami Gabbouj, , Abstract 189.01)

  • Un collegamento noto tra MA e diabete di tipo 2 è la compromissone della segnalazione dell'insulina, che colpisce vie molecolari implicate nello sviluppo di MA.
  • I ricercatori hanno studiato l'impatto di una tipica dieta occidentale sul percorso dell'insulina in quattro diversi topi-modello che sviluppano patologia MA. I topi esposti a questa dieta hanno mostrato una segnalazione diminuita dell'insulina del cervello, che a sua volta ha provocato alterazioni della memoria e dell'apprendimento.

 

2. Meccanismo neuroprotettivo mediato dall'ApoE2 attraverso la regolazione della glicolisi (Li Qin Zhao, , Abstract 651,06)

  • La variante genetica E2 dell'apolipoproteina E (ApoE2), è un genotipo neuroprotettivo dal MA. I ricercatori hanno iniziato a studiare la funzione del gene e le sue varianti.
  • Essi hanno scoperto che la variante ApoE2 determina un metabolismo più robusto del glucosio rispetto all'ApoE4. Su un topo modello, hanno mostrato che l'esochinasi, un «enzima porta di entrata» che catalizza la scomposizone del glucosio, è significativamente sovra-regolato dall'ApoE2 e sotto-regolato in presenza di ApoE4. L'introduzione di ApoE2 in cellule che esprimono ApoE4 ha ridotto queste carenze metaboliche.
  • Questo metabolismo glicolitico supporta funzioni cellulari e metabolismo energetico del cervello, con un impatto sulla salute neurale generale. I dati suggeriscono che queste caratteristiche sono alla base di un meccanismo che può spiegare il ruolo neuroprotettivo dell'ApoE2.

 

3. La patologia di tipo MA compromette la tolleranza periferica al glucosio rompendo la localizzazione del trasportatore 1 del glucosio e la consegna di glucosio al cervello (Steven W. Barger, , Abstract 651,09)

  • I ricercatori hanno usato un modello di topo che sviluppa patologia MA per identificare un difetto nel sistema di trasportatore 1 del glucosio (GLUT1), lo stesso difetto riscontrato post-mortem in cervelli umani con MA. Si ritiene che una conseguenza dell'accumulo di placche di amiloide-beta nel cervello sia la compromissione della consegna del glucosio ai neuroni nel cervello.
  • I dati mostrano che un difetto nella consegna di glucosio ai neuroni lascia glucosio supplementare nel sangue, imitando il diabete. I ricercatori ritengono che rafforzare la consegna di glucosio possa essere un trattamento efficace dopo che l'amiloide-beta è apparsa nel cervello. È possibile che questo sia un meccanismo che spiega perché i livelli di glucosio nel sangue sono elevati nei pazienti di MA. In altre parole, probabilmente non dipendono da una rottura endocrina, ma sono un effetto collaterale del MA.

 

4. L'invecchiamento e la patologia causano interruzioni del sonno e un metabolismo alterato in topi modello di MA (Shannon L. Macauley, , Abstract 651,23)

  • Disturbi metabolici e del sonno sono collegati al MA. La risposta nei topi che sviluppano patologia MA alla iper-glicemia e all'ipoglicemia indotte era già anomala prima della comparsa di altri sintomi clinici, come declino cognitivo e placche di amiloide-beta. Come risultato, i cambiamenti glicemici hanno influenzato i modelli di sonno. Quindi, la patologia MA  colpisce sia la funzione metabolica che il sonno.
  • I ricercatori stanno lavorando per capire l'interazione tra loro e la tempistica dei fattori di rischio in relazione alla malattia, per migliorare diagnosi e trattamento.

 

 

 


Fonte: Society for Neuroscience via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)