Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I giardinieri della notte: cellule immunitarie ri-cablano e riparano il cervello nel sonno

1418178294 P2Y12 expressing microgliaMicroglia circondano un neurone.La scienza ci dice che nel nostro cervello avvengono molte cose buone mentre dormiamo: consolidamento di apprendimento / memoria e rimozione dei rifiuti cellulari, tra le altre.


Una nuova ricerca dimostra per la prima volta che importanti cellule immunitarie chiamate microglia (che hanno un ruolo importante per riorganizzare le connessioni tra le cellule nervose, combattere le infezioni, e riparare i danni) sono molto attive anche mentre dormiamo.


La ricerca, condotta nei topi e pubblicata sulla rivista Nature Neuroscience, ha implicazioni per la plasticità del cervello e per malattie come i disturbi dello spettro autistico, la schizofrenia e la demenza, che sorgono quando le reti del cervello non sono mantenute correttamente, e per la capacità del cervello di combattere le infezioni e riparare i danni a seguito di un ictus o altre lesioni traumatiche.


“Si è in gran parte assunto che il movimento dinamico dei processi microgliali non sia sensibile allo stato comportamentale dell'animale”, ha detto Ania Majewska PhD, professore dell'Università di Rochester (URMC)  e autrice senior dello studio. “Questa ricerca dimostra che i segnali nel nostro cervello che modulano il sonno e lo stato di veglia sono anche un interruttore che spegne e accende il sistema immunitario”.


Le microglia agiscono come pronto intervento del cervello, pattugliano il cervello e il midollo spinale e entrano in azione per sradicare infezioni o inghiottire detriti di cellule tessutali morte. È solo di recente che la Majewska e altri hanno dimostrato che queste cellule hanno un ruolo importante nella plasticità, il processo continuo mediante il quale reti complesse e connessioni tra i neuroni sono cablate e ri-cablate durante lo sviluppo, e per supportare l'apprendimento, la memoria, la cognizione, e la funzione motoria.


In studi precedenti, il laboratorio della Majewska ha dimostrato che le microglia interagiscono con le sinapsi, i punti in cui le diramazioni di un neurone si collegano e comunicano con quelli vicini. Le microglia aiutano a mantenere la salute e la funzione delle sinapsi e delle connessioni tra le cellule nervose, potandole quando non sono più necessarie per la funzione cerebrale.


Il presente studio punta al ruolo della noradrenalina, un neurotrasmettitore che segnala eccitazione e stress nel sistema nervoso centrale. Questo prodotto chimico è presente a bassi livelli nel cervello mentre dormiamo, ma quando la produzione aumenta esso risveglia le nostre cellule nervose, inducendoci a svegliarci e a diventare vigili.


Lo studio ha mostrato che la noradrenalina agisce anche su un recettore specifico, il recettore beta2-adrenergico, che è espresso ad alti livelli nelle microglia. Quando questa sostanza chimica è presente nel cervello, le microglia entrano in una sorta di stato sospeso.


Lo studio, che impiegava una tecnologia di scansione avanzata, che permette ai ricercatori di osservare l'attività del cervello in vivo, ha mostrato che quando i topi sono esposti ad alti livelli di norepinefrina, le microglia diventano inattive e non sono in grado di rispondere alle lesioni locali, e si astengono dal ricablare le reti del cervello.


“Questo lavoro suggerisce che la maggiore rimodellazione dei circuiti neurali e la riparazione delle lesioni durante il sonno può essere mediata in parte dalla capacità delle microglia di interagire in modo dinamico con il cervello”, ha detto Rianne Stowell PhD, post-dottorato della UR e prima autrice dello studio. “Complessivamente, questa ricerca dimostra anche che le microglia sono estremamente sensibili ai segnali che modulano la funzione cerebrale e che le dinamiche e le funzioni microgliali sono modulate dallo stato comportamentale dell'animale”.


La ricerca rafforza l'importante rapporto tra il sonno e la salute del cervello e potrebbe aiutare a spiegare il rapporto assodato tra i disturbi del sonno e l'insorgenza di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson.

 

 

 


Fonte: University of Rochester (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rianne D. Stowell, Grayson O. Sipe, Ryan P. Dawes, Hanna N. Batchelor, Katheryn A. Lordy, Brendan S. Whitelaw, Mark B. Stoessel, Jean M. Bidlack, Edward Brown, Mriganka Sur & Ania K. Majewska. Noradrenergic signaling in the wakeful state inhibits microglial surveillance and synaptic plasticity in the mouse visual cortex. Nature Neuroscience, 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)