Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Lavora duro per ricordare: esercizio ad alta intensità migliora la memoria degli anziani

 

Ricercatori della McMaster University (Canada), che esaminano l'impatto dell'esercizio sul cervello, hanno scoperto che gli allenamenti ad alta intensità migliorano la memoria degli anziani.


Lo studio, pubblicato sulla rivista Applied Physiology, Nutrition and Metabolism, ha implicazioni diffuse nel trattamento della demenza, una malattia catastrofica che colpisce circa mezzo milione di canadesi, ed è destinata a diffondersi notevolmente nel corso del prossimo decennio.


I ricercatori suggeriscono che l'intensità è cruciale. Gli anziani che hanno fatto esercizio con episodi intensi e brevi di attività hanno visto un miglioramento fino al 30% nelle prestazioni della memoria, mentre i partecipanti che si sono allenati moderatamente non hanno avuto alcun miglioramento, in media.


“C'è un bisogno urgente di interventi che riducono il rischio di demenza negli anziani sani. Solo di recente abbiamo cominciato a capire il ruolo dello stile di vita, e il fattore di rischio modificante più grande di tutti è l'attività fisica“, dice Jennifer Heisz, professoressa associata del Dipartimento di Kinesiologia della McMaster University e autrice senior dello studio. “Questo lavoro può dare informazioni per prescrivere l'esercizio a favore della salute del cervello, in modo da sapere esattamente quali tipi di esercizi migliorano la memoria e tengono a bada la demenza”.


Per lo studio, i ricercatori hanno reclutato decine di anziani sedentari, però sani, da 60 a 88 anni di età che sono stati monitorati per un periodo di 12 settimane e hanno partecipato a tre sedute alla settimana. Alcuni hanno fatto allenamento ad alta intensità a intervallo (HIIT, high-intensity interval training), altri un allenamento a intensità moderata continuo (MICT, moderate-intensity continuous training), mentre un terzo gruppo di controllo separato si è impegnato solo in esercizi di stretching.


Il protocollo HIIT comprendeva quattro momenti di esercizio ad alta intensità su un tapis roulant per quattro minuti, seguiti da un periodo di recupero. Il protocollo MICT comprendeva una serie di esercizi aerobici di intensità moderata per quasi 50 minuti.


Per cogliere i miglioramenti della memoria indotti dall'esercizio, i ricercatori hanno usato un test specifico che si basa sulla funzione dei neuroni neonati generati dall'esercizio, che sono più attivi di quelli maturi e sono ideali per formare nuove connessioni e creare nuovi ricordi.


Hanno trovato che gli anziani del gruppo HIIT hanno avuto un notevole aumento della memoria ad alta interferenza rispetto ai gruppi MICT o di controllo. Questa forma di memoria permette, per esempio, di distinguere una vettura da un'altra della stessa marca o modello. I ricercatori hanno anche scoperto che i miglioramenti nei livelli di forma fisica si correlano direttamente con i miglioramento delle prestazioni della memoria.


“Non è mai troppo tardi per ottenere miglioramenti alla salute del cervello dall'attività fisica, ma se inizi tardi e vuoi vedere risultati veloci, la nostra ricerca suggerisce che potrebbe essere necessario aumentare l'intensità dell'esercizio”, dice la Heisz.


Lei avverte che è importante adattare l'esercizio ai livelli attuali di forma fisica, ma aumentare l'intensità può essere semplice come aggiungere rilievi a una passeggiata quotidiana o aumentare il ritmo tra le luci della strada.


“L'esercizio fisico è un intervento promettente per ritardare l'insorgenza della demenza. Tuttavia, non esistono linee guida per una prevenzione efficace. La nostra speranza è che questa ricerca possa contribuire a formare tali orientamenti”.


Questo lavoro si basa su precedenti ricerche del laboratorio della Heisz che hanno scoperto che l'inattività fisica contribuisce al rischio di demenza tanto quanto la genetica.

 

 

 


Fonte: Michelle Donovan in McMaster University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ana Kovacevic, Barbara Fenesi, Emily Paolucci, Jennifer J. Heisz. The effects of aerobic exercise intensity on memory in older adults. Applied Physiology, Nutrition, and Metabolism, 30 Oct 2019, DOI

Copyright:
Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)