Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Possibile vaccino per la demenza è più vicino dopo studi sui topi

Un trattamento preventivo per la demenza potrebbe procedere verso gli studi clinici, dopo che la sperimentazione sugli animali ha avuto successo. Questa ricerca sta cercando di sviluppare una immunoterapia efficace tramite un nuovo vaccino che rimuove le placche amiloidi e gli aggregati di proteina tau nel cervello legati al morbo di Alzheimer (MA).


Il successo recente nei topi bigenici modelli della malattia giustifica la progressione verso la sperimentazione umana negli anni a venire, dicono i ricercatori.


Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Alzheimer Research & Therapy apre la strada a ulteriore lavoro nel 2020 per i ricercatori medici della University of California di Irvine (UCI) che stanno lavorando a un vaccino formulato su un adiuvante sviluppato dal Professor Nikolai Petrovsky della Flinders University in Australia.


La ricerca più recente si propone di arrivare a un nuovo trattamento per rimuovere gli accumuli di placche di amiloide-beta (Aβ) e dei grovigli neurofibrillari composti da tau iperfosforilata, che insieme portano alla neurodegenerazione e al declino cognitivo nel MA.


Il MA, la principale causa di demenza legata all'età, che colpisce circa 35 milioni di persone nel mondo, ha come sfide principali la mancanza di trattamenti efficaci, di biomarcatori affidabili e di strategie di prevenzione.


Anahit Ghochikyan (professore dell'Institute for Molecular Medicine), Hvat Davtyan and Mathew Blurton-Jones (professori associati della UCI) e i loro coautori, hanno testato i vaccini universali MultiTEP basati su piattaforma, formulati nell'adiuvante sviluppato nel laboratorio australiano del professor Petrovsky.


Le nuove terapie possibili sono state testate in topi bigenici con un mix di patologie Aβ e tau. "Presi insieme, questi risultati giustificano un ulteriore sviluppo di questa strategia duale di vaccinazione basata sulla tecnologia MultiTEP, per il test finale nel MA umano", concludono gli autori senior prof. Ghochikyan e Blurton-Jones.


Il prof. Petrovsky dice che il metodo dell'adiuvante Advax è un sistema fondamentale per aiutare a portare alle sperimentazioni cliniche (forse nel giro di due anni) la terapia vaccinale combinata Aβ/tau basata su MultiTEP, così come dei vaccini separati che puntano tali molecole patologiche.


"Il nostro approccio cerca di coprire tutte le basi e andare oltre i blocchi stradali precedenti nella ricerca di una terapia per rallentare l'accumulo di molecole Aβ/tau e ritardare la progressione del MA in un crescente numero di persone in tutto il mondo", dice il prof. Petrovsky, che lavorerà negli Stati Uniti per i prossimi tre mesi.


Diversi farmaci candidati promettenti hanno fallito negli studi clinici, per cui la ricerca di nuove prevenzioni o terapie deve continuare. Un rapporto recente sull'anticorpo monoclonale umano aducanumab, ha dimostrato che alte dosi di questo anticorpo hanno ridotto il declino clinico dei pazienti con MA precoce, come misurato nei punti di controllo primari e secondari.


Tuttavia, è evidente che non poteva essere usato come misura preventiva in soggetti sani a causa della necessità di somministrazione frequente (mensile) dell'immunoterapico a elevate concentrazioni.


Il prof. Ghochikyan dice che c'è un bisogno urgente di continuare a cercare nuovi vaccino preventivi per ritardare il MA e rallentare la progressione di questa malattia devastante.


Secondo il nuovo studio, questo approccio innovativo di vaccinazione combinata potrebbe potenzialmente essere usato per indurre forti risposte immunitarie a entrambe le patologie segno distintivo del MA in una vasta base di popolazione di soggetti vaccinati con alti polimorfismi genetici del MHC (complesso maggiore di istocompatibilità) di classe II.

 

 

 


Fonte: Flinders University via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hayk Davtyan, Armine Hovakimyan, Sepideh Kiani Shabestari, Tatevik Antonyan, Morgan A. Coburn, Karen Zagorski, Gor Chailyan, Irina Petrushina, Olga Svystun, Emma Danhash, Nikolai Petrovsky, David H. Cribbs, Michael G. Agadjanyan, Mathew Blurton-Jones & Anahit Ghochikyan. Testing a MultiTEP-based combination vaccine to reduce Aβ and tau pathology in Tau22/5xFAD bigenic mice. Alzheimer's Research & Therapy 7 Dec 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)