Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Metodo per inibire l'accumulo di grovigli tau nella demenza frontotemporale e nell'Alzheimer

beta arrestin 2 oligomerUn oligomero β-arrestina-2 (in primo piano con il bianco) in un neurone (sfondo). La β-arrestina-2 oligomerizzerata ha un ruolo centrale nel compromettere l'eliminazione della tau e nello sviluppo dei suoi aggregati (magenta) nella demenza frontotemporale e nell'Alzheimer. (Fonte: Cynthia Greco & Eric Lewandowski / USF)

La proteina β-arrestina-2 aumenta l'accumulo di grovigli tau neurotossici, una causa di diverse forme di demenza, interferendo con la rimozione dell'eccesso di tau dal cervello, secondo un nuovo studio eseguito alla University of South Florida (USF).


I ricercatori della USF hanno scoperto che una forma della proteina costituita da più molecole di β-arrestina-2, chiamata β-arrestina-2 oligomerizzata, interrompe il processo protettivo di eliminazione che di norma libera le cellule dalle proteine ​​tau malformate patogene. La β-arrestina-2 monomerica, la forma a singola molecola della proteina, non impedisce questo processo di smaltimento dei rifiuti tossici cellulare, chiamato autofagia.


I loro risultati sono stati pubblicati in Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).


Lo studio si è concentrato sulla degenerazione frontotemporale lobare (FTLD), detta anche demenza frontotemporale, seconda solo al morbo di Alzheimer (MA) per diffusione. Questa demenza aggressiva, in genere ad insorgenza precoce (45-65 anni), è caratterizzata da atrofia delle regioni frontale o laterale del cervello, o di entrambi. Come il MA, la FTLD mostra un accumulo di tau, e non ha alcun trattamento o cura specifica.


"La nostra ricerca potrebbe portare a una nuova strategia per bloccare la patologia tau nella FTLD, nel MA e nelle altre demenze correlate, che alla fine distrugge le capacità cognitive come il ragionamento, il comportamento, il linguaggio e la memoria", ha detto la prima autrice JungA (Alexa) Woo PhD, assistente professore di farmacologia molecolare e di fisiologia, e ricercatrice del Byrd Alzheimer's Center.


"Non abbiamo ancora capito perché il cervello non riesce ad eliminare l'accumulo di tau", ha detto Stephen B. Liggett MD, autore senior e professore di medicina e ingegneria medica dell'USF. "Sembra che ci sia un'«interazione incidentale» tra la β-arrestina-2 e il meccanismo di eliminazione della tau, che porta a queste demenze. La β-arrestina-2 in sé stessa non è dannosa, ma questa interazione imprevista sembra essere la base di questo mistero".


"Questo studio identifica la β-arrestina-2 come un colpevole chiave nell'accumulo progressivo di tau nel cervello dei pazienti con demenza", ha detto il coautore David Kang PhD, professore di medicina molecolare e direttore della ricerca di base del Byrd Alzheimer's Center. "Ed illustra chiaramente anche una innovativa strategia prova-di-concetto per ridurre terapeuticamente la proteina tau, puntando specificatamente l'oligomerizzazione della β-arrestina-2".


Le due caratteristiche principali del MA sono i ciuffi di  frammenti appiccicosi della proteina amiloide-​​beta (Aβ), chiamate placche amiloidi, e i grovigli della proteina tau che soffocano i neuroni. Sono necessari accumuli anormali di entrambe le proteine ​​per guidare la morte dei neuroni nel MA, anche se gli accumuli di tau ora sembrano correlarsi meglio con la disfunzione cognitiva rispetto all'Aβ, e i farmaci che puntano l'Aβ sono stati deludenti come trattamento.


L'aggregazione dell'Aβ è assente nel cervello con FTLD, dove la caratteristica chiave della neurodegenerazione sembra essere l'accumulo eccessivo di tau, chiamato taupatia. I grovigli neurofibrillari risultanti - fibre contorte cariche di tau - distruggono la comunicazione sinaptica tra i neuroni, uccidendo alla fine le cellule del cervello. "Studiare la FTLD ci ha dato quella finestra su una caratteristica fondamentale di entrambi i tipi di demenze, senza la confusione di qualsiasi componente dell'Aβ", ha detto la dott.ssa Woo.


La β-arrestina-2 monomerica è nota primariamente per la sua capacità di regolare i recettori, le molecole sulla cellula che sono responsabili della segnalazione ormonale e dei neurotrasmettitori. La β-arrestina-2 può anche formare più unità di interconnessione, chiamate oligomeri. La funzione degli oligomeri β-arrestina-2 non è ancora ben compresa.


La forma monomerica è stata la base degli studi iniziali del laboratorio per esaminare la tau e il suo rapporto con la neurotrasmissione e i recettori, "ma ben presto si è inchiodata su questi oligomeri della β-arrestina-2", ha detto la dott.ssa Woo. Alcune delle scoperte riferite dai ricercatori in PNAS:

  • i livelli di β-arrestina-2 sono più alti sia nelle cellule che nei topi con tau elevata; inoltre, quando la β-arrestina-2 è sovra-espressa, i livelli di tau aumentano, suggerendo un ciclo disadattivo di reazione che aggrava la tau patogena;

  • ridurre geneticamente la β-arrestina-2 diminuisce la taupatia, la disfunzione sinaptica, e la perdita di cellule nervose e delle loro connessioni nel cervello; per questo esperimento i ricercatori hanno incrociato un topo modello di taupatia precoce con topi geneticamente modificati in cui il gene β-arrestina-2 era disattivato o eliminato;

  • la β-arrestina-2 oligomerizzata - ma non la forma monomerica della proteina - aumenta la tau; i ricercatori hanno impedito alle molecole di β-arrestina-2 di legarsi insieme per creare forme oligeromizzate della proteina; hanno dimostrato che la proteina tau patogena diminuisce significativamente quando è presente soltanto β-arrestina-2 oligomerica, che non si lega ai recettori;

  • la β-arrestina-2 oligomerizzata aumenta la tau ostacolando la capacità della proteina di trasporto p62 di aiutare a degradare selettivamente l'eccesso di tau nel cervello; in sostanza, questo riduce l'efficienza del processo di autofagia necessario per eliminare la tau tossica, quindi la tau si "raggruma" nei neuroni;

  • il blocco dell'oligomerizzazione della β-arrestina-2  sopprime la tau patogena in un topo modello che sviluppa taupatia umana con segni di demenza.


"Abbiamo anche notato che diminuire la β-arrestina-2 mediante terapia genica non ha effetti collaterali apparenti, ma tale riduzione era sufficiente per aprire a pieno regime il meccanismo di eliminazione della tau, cancellando i grovigli tau come una gomma", ha dichiarato il Dott. Liggett. "Questo è qualcosa che il settore stava cercando, un intervento che non fa male e inverte la malattia".


Gli autori dello studio concludono: "Sulla base dei nostri risultati, gli effetti dell'inibizione dell'oligomerizzazione della β-arrestina-2 ha probabilità non solo di inibire lo sviluppo di nuovi grovigli tau, ma anche di eliminare gli accumuli di tau esistenti per merito del meccanismo di eliminazione della tau".


Il lavoro è coerente con una nuova strategia di trattamento che potrebbe essere preventiva per i soggetti a rischio o con un lieve deterioramento cognitivo, e anche per quelli con demenze evidenti causate dalla tau, diminuendo i grovigli di tau esistenti.

 

 

 


Fonte: University of South Florida (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jung-A A. Woo, Tian Liu, Cenxiao C. Fang, Maria A. Castaño, Teresa Kee, Ksenia Yrigoin, Yan Yan, Sara Cazzaro, Jenet Matlack, Xinming Wang, Xingyu Zhao, David E. Kang, Stephen B. Liggett. β-Arrestin2 oligomers impair the clearance of pathological tau and increase tau aggregates.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)