Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Obesità legata a un rischio più alto di demenza

L'obesità è associata ad un rischio più alto di demenza fino a 15 anni più tardi, secondo un nuovo studio eseguito alla University College London, che suggerisce che il controllo del peso potrebbe avere un ruolo significativo nel ridurre il rischio.


I risultati, pubblicati sull'International Journal of Epidemiology, suggeriscono che le persone che sono obese in età avanzata hanno di fronte un aumento del 31% del rischio di demenza rispetto a quelli il cui indice di massa corporea (IMC) è all'interno della gamma 'normale'. Il rischio può essere particolarmente elevato per le donne.


La dott.ssa Dorina Cadar (UCL Institute of Epidemiology & Health Care), l'autrice senior, ha detto:

"Questi risultati forniscono nuove prove che l'obesità può avere importanti implicazioni in termini di rischio di demenza. Sia l'IMC che lo stato della circonferenza vita dovrebbero essere monitorati per evitare disregolazione metaboliche.

"Quindi, si raccomanda di ridurre il peso a livelli ottimali adottando modelli sani ed equilibrati di alimentazione, come dieta mediterranea, esercizio fisico appropriato e un ridotto consumo di alcol nel corso dell'intera durata della vita adulta".


Le attuali linee guida cliniche suggeriscono che l'obesità è un importante fattore di rischio modificabile legato a comportamenti di stile di vita individuali. Ma l'associazione è rimasta poco chiara a causa dei risultati contrastanti di diversi studi, con alcuni che hanno suggerito che l'obesità potrebbe anche essere considerata un fattore di protezione della salute negli anziani.


Per l'ultimo studio, il team di ricerca ha raccolto i dati di 6.582 persone in un campione rappresentativo a livello nazionale della popolazione inglese over-50, dall'English Longitudinal Study of Ageing. Sono stati usate 3 diverse fonti per l'accertamento della demenza: diagnosi mediche, rapporti di informatori e statistiche di episodi ospedalieri.


La scoperta è che le persone il cui indice di massa corporea era 30 o superiore (a livello di obesità) all'inizio del periodo di studio avevano un rischio maggiore del 31% di demenza, dopo essere state seguite per 11 anni in media, rispetto a quelli con BMI da 18,5 a 24,9 ( livello normale).


C'è stata anche una significativa differenza di genere nel rischio di demenza associata con l'obesità. Le donne con obesità addominale (sulla base della circonferenza vita) hanno avuto un aumento del rischio del 39% di demenza rispetto a quelle con un livello normale. Questo era indipendente da età, istruzione, stato civile, fumo, genetica (gene APOE ε4),  diabete e ipertensione, e tuttavia questa associazione non è stata trovata nei maschi.


Quando sono state viste in combinazione BMI e circonferenza vita, i partecipanti obesi allo studio di entrambi i sessi hanno mostrato un rischio maggiore del 28% di demenza rispetto a quelli nella gamma normale.


Le evidenze precedenti suggerivano che l'obesità può causare un aumento del rischio di demenza attraverso la sua influenza diretta sulle citochine (proteine ​​di segnalazione cellulare) e sugli ormoni derivati ​​dalle cellule del grasso, o indirettamente attraverso un effetto negativo sui fattori di rischio vascolari.


Alcuni ricercatori hanno anche suggerito che il grasso corporeo in eccesso può aumentare il rischio di demenza attraverso percorsi metabolici e vascolari che contribuiscono all'accumulo di proteine ​​amiloidi o a lesioni nel cervello.


La dottoranda Yuxian Ma (UCL Institute of Epidemiology & Health Care), prima autrice dello studio, ha detto:

"È possibile che l'associazione tra obesità e demenza possa essere potenzialmente mediata da altre condizioni, come l'ipertensione o i trattamenti anticolinergici. Non essendo stata esplorata in questo studio, la questione se esista un effetto interattivo tra obesità e altri fattori di rischio di mezza età, come ipertensione, diabete e stato di APOE ε4, in relazione alla demenza, sarà studiata nel lavoro imminente".


Il coautore prof. Andrew Steptoe (UCL Institute of Epidemiology & Health Care e Direttore dell'English Longitudinal Study of Ageing) ha detto:

"La demenza è una delle maggiori sfide per la salute del 21° secolo, che potrebbe minacciare l'invecchiamento sano della popolazione. I nostri risultati suggeriscono che l'aumento dei tassi di obesità potranno aggravare il problema.

"Chiarendo che i fattori che possono aumentare il rischio di demenza sono influenzati dallo stile di vita, speriamo che una parte sostanziale, ma certamente non tutta, dei casi di demenza possa essere prevenuta attraverso interventi di sanità pubblica".

 

 

 


Fonte: University College London via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yixuan Ma, Olesya Ajnakina, Andrew Steptoe, Dorina Cadar. Higher risk of dementia in English older individuals who are overweight or obese. International Journal of Epidemiology, 23 June 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.