Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovato nuovo legame tra Alzheimer e un gene noto

Dlgap2

Un team di ricerca nazionale guidato dal Laboratorio Jackson e dall'Università del Maine, ha scoperto che un gene noto per aiutare a facilitare la comunicazione tra i neuroni nel sistema nervoso è connesso con la demenza del morbo di Alzheimer (MA) e con il declino cognitivo.


Catherine Kaczorowski, prof.ssa associata e cattedra di ricerca di MA al Jackson Laboratory (JAX) e prof.ssa a contratto nella scuola di specializzazione su scienza e ingegneria biomedica (GSBSE), ha guidato uno studio per individuare i meccanismi genetici che influenzano la resistenza o la vulnerabilità all'indebolimento della cognizione e alle demenza, come il MA. Il primo autore è Andrew Ouellette, dottorando del JAX.


Studiando la memoria e il tessuto cerebrale di un grande gruppo di topi geneticamente diversi, il team ha scoperto che l'espressione del gene Dlgap2 è associata al grado di perdita di memoria nei topi e al rischio di demenza di MA negli esseri umani. Ulteriori ricerche accerteranno come il gene influenza la demenza e la funzione mentale.


Il DLGAP2, situato nelle sinapsi dei neuroni, serve ad ancorare i recettori cruciali della segnalazione tra i neuroni, richiesti per l'apprendimento e la memoria. Durante lo studio del tessuto cerebrale umano post-mortem, il team ha trovato livelli bassi di Dlgap2 nelle persone con "salute cognitiva più scadente" e "declino cognitivo più veloce" prima della morte, secondo i ricercatori, il cui studio è pubblicato in Cell Reports.


"Il motivo per cui questo è così importante è perché molte ricerche attorno all'invecchiamento cognitivo e al MA si sono iper-focalizzate su geni di rischio ben noti come APOE e le patologie cerebrali", afferma la Kaczorowski. "Volevamo dare a noi stessi la possibilità di esaminare cose nuove che i ricercatori continuano a ignorare perché non hanno mai sentito parlare di un gene prima".


I ricercatori hanno scoperto che il Dlgap2 influenza la formazione delle spine dendritiche sui neuroni, fatto che può influire sulla funzione cognitiva. Nei topi, spine più lunghe e più sottili a forma di funghi dimostrano prestazioni mentali più elevate rispetto alle spine tozze, afferma Ouellette, e una cognizione più scadente si è correlata a una perdita di spine dendritiche.


Lo studio funge da trampolino per ulteriori ricerche sul Dlgap2. Ouellette esplorerà come quest'ultimo influenza la cognizione e come può essere usato nel trattamento terapeutico della perdita di memoria, che in parte può avvenire manipolando il gene con lo strumento di modifica CRISPR. Altri membri del laboratorio Kaczorowski stanno studiando come regolare il Dlgap2 con prodotti farmaceutici per aiutare a prevenire il declino cognitivo nell'invecchiamento.


[...] Il team ha eseguito la mappatura quantitativa di tratti di loci sulla popolazione di topi, esaminando intere sequenze del genoma per identificare i geni responsabili del cambiamento della funzione cognitiva e dove sono presenti nelle sequenze.


Dopo aver individuato la connessione tra Dlgap2 e calo della memoria dei topi, i ricercatori hanno valutato il suo significato nella funzionalità mentale umana usando studi di associazione sull'intero genoma per la demenza di MA e studiando campioni di tessuto cerebrale post-mortem con scansioni, microscopia e altri metodi.

 

 

 


Fonte: University of Maine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Andrew Ouellette, ..., Catherine Kaczorowski. Cross-Species Analyses Identify Dlgap2 as a Regulator of Age-Related Cognitive Decline and Alzheimer’s Dementia. Cell Reports, 1 Sep 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.