Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come la musica mi ha aiutato a convivere con l'Alzheimer

Eugenia Zukerman

Circa quattro anni fa, le mie figlie mi hanno detto che erano preoccupate della mia dimenticanza, della perdita di parole, della confusione. Hanno suggerito, o meglio, hanno insistito perché facessi il test. All'inizio ero indignata, ma ho ceduto. Dopo il test sono rimasta scioccata che la mia capacità cognitiva fosse realmente compromessa, e che sarebbe solo peggiorata. Avevo il morbo di Alzheimer.


Quando sono tornata nel mio appartamento mi sono seduta alla scrivania e ho fissato il muro per quello che è sembrato un tempo molto lungo. Non ho pianto. Non mi sono mossa. Ma poi, per qualche ragione, ho tirato fuori carta e penna e ho cominciato a scrivere.


Mi sono trovata a fare la cronaca della mia stessa morte, a metterla nero su bianco. Quello che è uscito, per lo più in versi, mi ha aiutato a trovare la strada attraverso i rovi e le insidie ​​della perdita. E avevo già uno strumento in tasca per aiutarmi a combattere questa malattia: il mio flauto.


Ho suonato il flauto ogni giorno da quando ero alle elementari, e ho suonato professionalmente in tutto il mondo nella mia carriera. E ora, più che mai, mi baso sul mio flauto per tenere la mente acuta mentre la malattia avanza.


Avevo dieci anni quando membri della Hartford Symphony hanno visitato la mia scuola per fare un concerto. Ho sentito il flauto e sono rimasta ipnotizzata. Sono corsa a casa ed eccitata ho chiesto ai miei genitori se potevo prendere lezioni di flauto. Entrambi i miei genitori erano musicisti e hanno incoraggiato il mio ardente desiderio.


Dopo la scuola correvo a casa e nella mia stanza, desiderosa di fare pratica. Nella mia timidezza, ho trovato un profondo amico nel flauto. Uscivo di più, ero più sicura di me. Mi piaceva il lavoro ripetitivo necessario e quelle ripetizioni hanno creato un banco di memoria che ha supportato il mio lavoro e mi ha dato fiducia.


Come afferma il dott. Ralph Wharton, professore del Columbia Medical Center,

“La musica è una seconda lingua. È conservata in una parte speciale del cervello. Avere una seconda lingua (musica) nel cervello induce la crescita in una nuova area, proteggendoti dalla demenza, ma anche aumentando la tua capacità di espressione emotiva.

"Allarga la memoria sia per le parole che per la musica. La maggior parte delle persone che hanno una seconda lingua hanno più area di memorizzazione dei ricordi, di conseguenza di solito vanno meglio nell'apprendimento, e la disciplina della musica aiuta le abilità dello studio“.


Come flautista di fama mondiale che ha girato il mondo dello spettacolo e dedicato la vita alla musica, so che la musica non mi ha dato solo grande gioia, ma anche un senso di fiducia in altre aree. Suonare con altri strumentisti richiede abilità nelle relazioni interpersonali.


Durante le prove in una cornice di musica da camera, c'è molto da discutere su questo e quello. I suonatori non sempre sono d'accordo, e diventa fondamentale imparare ad essere gentilmente in disaccordo. Quando si suona in un gruppo più grande (per esempio un'orchestra) è obbligatorio seguire il direttore, e conformarsi alla sua visione. Mentre si suona in una sezione (come i primi violini) i suonatori devono lavorare per fondere il suono al fine di raggiungere la perfezione.


Ed ora, come fa notare il Dr. Wharton, suonare musica può mantenere la mente acuta, ma c'è anche una relazione tra il suonare uno strumento musicale e la memoria. Si dice anche che imparare la musica è una seconda lingua. E per me, prendere il flauto e suonare quando sono preoccupata o mi sento sopraffatta, mi aiuta a rimanere positiva.


Quando si invecchia, imparare a suonare uno strumento, non importa se in modo rudimentale, è in grado di scuotere il tuo cervello, mantenendo forte te e la tua anima. Provalo!


Il trucco con qualsiasi diagnosi devastante è rimanere positivi, vivere ogni giorno con un buon atteggiamento, e far contare ogni giorno. E se la diagnosi è Alzheimer, c'è aiuto. Puoi contare sull'Associazione Alzheimer della tua zona, in qualsiasi momento del giorno o della notte.

 

 

 


Fonte: Eugenia Zukerman in Psychlogy Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)