Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


E' utile sapere il proprio rischio di insorgenza di Alzheimer?

Un nuovo studio clinico inizierà presto per verificare se un intervento medico precoce nelle persone a rischio di Alzheimer può rallentare la progressione della patologia della malattia prima che emergano i sintomi, secondo quanto riportato in Science Translational Medicine.


Alle persone senza i sintomi di Alzheimer, per la prima volta, non sarà detto del loro stato di rischio, prima di essere invitate a partecipare allo studio randomizzato controllato.


Nell'ambito di un esperimento globale di prevenzione, esperti di etica neurodegenerativa della Penn Medicine potranno monitorare se conoscere il proprio rischio di sviluppare l'Alzheimer avrà un impatto sui partecipanti al test.


L'Alzheimer colpisce oltre il 13 per cento delle persone over 65, e rimane una delle conseguenze più temute dell'invecchiamento.


"Per condurre eticamente uno studio, in cui i pazienti potranno capire se hanno una maggiore probabilità di sviluppare la demenza di Alzheimer, abbiamo integrato le valutazioni continue dei potenziali partecipanti durante tutto l'esperimento, al fine di garantire che siano pronti a ricevere informazioni sul loro stato dell'amiloide e non abbiano alcuna reazione contraria dopo averlo scoperto", ha detto Jason Karlawish, MD, professore di Medicina ed Etica Medica e Politica Sanitaria alla Scuola Perelman di Medicina dell'Università della Pennsylvania.


Il Dr. Karlawish dirige il «Penn Neurodegenerative Disease Ethics and Policy Program». "Questo studio è un passo importante nel determinare le conseguenze dell'essere testati per l'Alzheimer, prima che la persona abbia i disturbi cognitivi disabilitanti".


Il test A4 richiede che i pazienti arruolati abbiano una delle patologie di solito presenti nella demenza di Alzheimer, e saranno valutati con una scansione PET del cervello che misura l'amiloide. Dato che gli studi hanno dimostrato che circa un terzo degli individui anziani clinicamente normali ha un'evidenza di accumulo di placche amiloidi, ma potrebbero non sviluppare sintomi cognitivi nel loro ciclo di vita, i pazienti che sono iscritti allo studio con risultati positivi dell'amiloide potrebbero, o no, sviluppare in seguito la demenza di Alzheimer.


"Oltre agli obiettivi primari dello studio - vedere se il trattamento precoce può rallentare il declino cognitivo - misure
remo attentamente come scoprire [il proprio rischio] potrà impattare i test sulle prestazioni cognitive, la percezione dei sintomi cognitivi, la qualità della vita e la percezione del rischio di Alzheimer nei soggetti con e senza prove di accumulo di amiloide", ha detto Karlawish.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of Pennsylvania School of Medicine  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  R. A. Sperling, D. M. Rentz, K. A. Johnson, J. Karlawish, M. Donohue, D. P. Salmon, P. Aisen. The A4 Study: Stopping AD Before Symptoms Begin?Science Translational Medicine, 2014; 6 (228): 228fs13 DOI: 10.1126/scitranslmed.3007941


Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)