La semplice sedia: la sua struttura e funzione non sono cambiate per millenni.
Ma i ricercatori della Missouri University of Science and Technology hanno reso l'umile sedia una porta non solo nei movimenti di una persona, ma anche nel suo stato mentale.
Il Dr. Debraj De, postdottorato della Missouri S&T, e il Dr. Sajal K. Das, docente di informatica della stessa università, hanno messo a punto una sedia che potrebbe aiutare a rilevare il comportamento quotidiano e la salute mentale delle persone anziane a casa o nelle strutture di assistenza, in particolare i pazienti in riabilitazione e gli anziani a rischio di demenza.
La "sedia di cura" si avvale di sensori per rilevare le attività funzionali e dettate da emozioni di un utente per tutta una giornata. Il dispositivo, che usa quattro sensori, scivola sopra lo schienale della sedia e quindi non è invadente. "Quando ci muoviamo, dei movimenti sottili possono indicare il nostro stato mentale", dice De. "Possiamo rilevare questi movimenti sottili attraverso questi sensori. E' quasi come una macchina della verità".
Lo strumento si basa sullo stesso principio usato negli interrogatori delle forze dell'ordine o dagli agenti doganali che rilevano delle micro espressioni facciali che durano solo una frazione di secondo, ma possono rivelare le vere emozioni di una persona.
Per lo studio, De ha impegnato i partecipanti in 19 attività sedentarie sulla sedia. Ha testato delle attività statiche come pisolare e restare seduti immobili; e attività di movimento come guardare dietro a sinistra, dietro a destra, muovere la testa da un lato all'altro, annuire con la testa e agitare le mani. Egli ha anche testato attività funzionali come parlare, starnutire, tossire, bere, mangiare e singhiozzare; e attività basate su emozioni come piangere, ridere, gridare, sbadigliare e urlare.
Ogni attività ha attivato i sensori in modo unico, dando ai ricercatori una linea di base per il confronto. "Per quanto ne sappiamo, questa è la prima volta che vengono rilevate attività funzionali e emozionali (oltre a quelle statiche, i movimenti e le posture da seduti) usando solo quattro sensori sullo schienale di una sedia", dice Das.
Lavorando con il Dr. Mignon Makos del Phelps County Regional Medical Center, il team sta usando la sedia per rilevare e analizzare dati progettati per valutare la salute cognitiva delle persone anziane che sono inclini a diversi livelli di demenza, e nella riabilitazione lenta di pazienti con disturbi cognitivi, come l'ictus, e il cancro.
"La demenza rimane una sfida sanitaria mondiale", afferma Makos. "Attualmente, la diagnosi di Alzheimer si basa sulla documentazione del declino mentale. E se potessimo diagnosticare la malattia prima che la demenza diventi clinicamente evidente?".
In termini più generali, i sensori della sedia di cura potrebbe dare a medici, infermieri e operatori sanitari a domicilio una migliore comprensione del livello di attività dei loro pazienti, che a sua volta potrebbe aiutare a determinare il miglior livello di assistenza necessario. "Medici e infermieri non hanno il tempo di osservare lo stato del loro paziente ogni 20 minuti", dice De. "Alla fine della giornata, possono vedere informazioni semplificate ma adoperabili".
De ha presentato il lavoro a maggio alla conferenza 2016 SmartComp di St. Louis, con un documento dal titolo “Care-Chair: Sedentary Activities and Health Assessment with Smart Sensing on Chair Backrest”. Il documento è stato invitato per la pubblicazione su Pervasive Computing e Mobile Journal; quelli selezionati per la pubblicazione verranno avvisati il 10 Gennaio 2017.
Fonte: Joe McCune in Missouri University of Science and Technology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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