Le domande ripetitive, come “Che ora è?” o "È il momento di tornare a casa?", sono comuni e le usiamo per tutta la vita. Queste domande sono integrate nel nostro file di memoria del cervello. Quindi, per una persona con il morbo di Alzheimer (MA), queste domande sono molto familiari e a farle si sente tranquilla e fiduciosa.
Tuttavia, le persone con questa malattia non riescono a ricordare se hanno fatto questa domanda una o 10 volte. A causa del processo di malattia e della perdita di memoria a breve termine, il linguaggio ripetitivo è segno distintivo della loro difficoltà di comunicare.
Per quante volte si risponda, ogni volta sembra che sia la prima per il malato di MA. Questo può esasperare il caregiver.
Quelli con MA che fanno più volte le stesse domande, possono tentare di esprimere una preoccupazione specifica. Potrebbe essere il loro modo di affrontare la frustrazione o la depressione, o un modo di chiedere aiuto perché si sentono insicuri. Inoltre, se non sanno che ora è o non capiscono che cosa significa veramente, può essere molto sconcertante per loro che non riescono più a ricordare quella informazione.
Rispondere negativamente con “Ti ho già detto che sono le 3” servirà solo a peggiorare le cose per entrambe le parti.
I fattori ambientali possono provocare un aumento di questo comportamento ripetitivo, che può insorgere in presenza di certe persone o ambienti o a determinate ore del giorno. Inoltre, la routine della persona prima della sua diagnosi può dare indizi, soprattutto se chiede costantemente di andare a casa. Potrebbe solo cercare di soddisfare un obbligo di qualche tipo.
È utile rispondere alla domanda o semplicemente deviare l'attenzione.
Cerca di prestare attenzione al motivo per cui la persona sta facendo continuamente la stessa domanda. Se, per esempio, chiede l'ora, rispondere con: “C'è qualcosa che devi fare a un'ora particolare?” Se chiede di tornare a casa, di solito questo è indice di una ricerca di comfort e sicurezza, sinonimo di casa. Può essere rassicurata parlando della sua casa, della località, ecc.
Spesso, le domande ripetitive sono un mezzo o un desiderio di conversazione, per sentirsi collegato e in relazione con gli altri. Parlare con quella persona può non solo distrarla dal comportamento ripetitivo, ma anche darle un senso di scopo e autostima.
Invece di reagire o sentirsi continuamente frustrati per la stessa domanda fatta più e più volte, prova a pensare a come quella persona si sente e rassicurala con voce calma e tatto.
È preferibile rispondere alla domanda, anche se la risposta deve essere ripetuta più volte. I caregiver possono anche provare a scrivere la risposta su una scheda che la persona con MA può guardare e leggere, poi metterla nella sua tasca per permetterle di ritrovarla. Questa pratica potrebbe alleviare parte dell'ansia per entrambe le parti.
Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.