La menopausa inizia quando una donna per 12 mesi non ha il ciclo mestruale. La perimenopausa, o il periodo che porta alla menopausa, è caratterizzata dal rallentamento della produzione ormonale di estrogeni che a sua volta causa l'interruzione del funzionamento delle ovaie.
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Tra i sintomi più comuni associati alla menopausa troviamo vampate di calore, sudorazioni notturne e ansia che accompagnano questi cambiamenti fisiologici nella vita di una donna. Tuttavia, i sintomi meno discussi ma comunque molto comuni includono alcuni cambiamenti nella funzione cerebrale durante questo periodo di transizione.
La menopausa e la perimenopausa possono avere effetti sulle attività cerebrali di una donna a breve termine, il che può causare frustrazione e preoccupazione per coloro che hanno questi sintomi. Infatti, si stima che tra un terzo e due terzi delle donne in menopausa soffrano di problemi di concentrazione e problemi di memoria.
Questi problemi di solito sono transitori e potrebbero manifestarsi in modi diversi come smarrire le chiavi, difficoltà a ricordare il nome di qualcuno o ad imparare rapidamente nuovi compiti o attività. Questi effetti sono associati a fluttuazioni nei livelli ormonali e sono il più delle volte transitori, anche se a volte possono avere effetti negativi sulle attività quotidiane di una donna.
È importante distinguere tra questo livello di difficoltà cognitiva che è lieve e quello correlato all'insorgenza della demenza vera che è più pronunciato e più grave. I piccoli cambiamenti cognitivi e mnemonici durante questo lasso di tempo sono normali così come lo sono i molti altri sintomi comuni che le donne possono avere come cambiamenti nel dormire, mal di testa più frequenti e possibile aumento di peso.
In molti casi, gestire lo stress, mantenersi attivi, fare attività fisica regolare e consumare pasti più sani e nutrienti possono aiutare durante questa fase della vita di una donna ad alleviare alcuni di questi sintomi. In ogni caso, se si è veramente preoccupati per i problemi legati alla memoria, è consigliabile parlarne con il medico o specialista, il quale, se è necessario, potrebbe consigliare dei test cognitivi per essere certi sulla natura transitoria del problema. Inoltre, con il sanitario consultato è bene discutere i pro e i contro di eventuali terapie sostitutive o aggiuntive durante questo periodo di transizione.
Fonte: Domenico Praticò in Pratico Lab
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