Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


5 motivi per cui ricevere è più difficile che dare

Molti di noi sono cresciuti credendo che sia più nobile dare che ricevere. Questo editto ci protegge dal diventare mostri egocentrici, che scansionano l'ambiente intorno per vedere cosa possiamo estrarre per riempire noi stessi.


Riconoscere i bisogni degli altri, onorare i loro sentimenti, ed essere sensibili alle garanzie dei meno fortunati tra noi, ci salvaguarda dal narcisismo sfrenato che impazza oggi.


Eppure ci sono aspetti negativi nascosti nell'assegnare la priorità al ricevere. Mi riferisco alle relazioni interpersonali, non alla politica sociale, che potrebbe usare una dose abbondante della regola d'oro.


Ti è difficile ricevere l'amore, la gentilezza e i complimenti? Ti contorci dentro silenziosamente quando qualcuno ti offre una parola gentile o un regalo, o ti consenti di ricevere bene il dono della gentilezza, della generosità e della connessione?


Ecco alcuni motivi per cui ricevere è spesso più difficile che dare:

  1. Difesa dall'affetto
    Ricevere crea un momento di connessione. Assegnare la priorità al dare sul ricevere potrebbe essere un modo comodo per tenere la gente lontana e il nostro cuore ben protetto. Nella misura in cui noi temiamo l'intimità, si può impedire a noi stessi di ricevere un regalo o un complimento, privandoci in tal modo di un prezioso momento di connessione.

  2. Lasciar andare il controllo
    Quando diamo, in un certo modo siamo in controllo. Potrebbe essere facile offrire una parola gentile o comprare fiori a qualcuno, ma possiamo permetterci di cedere alla buona sensazione di ricevere un regalo? E fino a che punto il nostro dare proviene da un cuore aperto e generoso invece che dal rafforzamento dell'immagine che abbiamo di noi come persona gentile e premurosa?
    Ricevere ci invita ad accogliere una parte vulnerabile di noi stessi. Vivendo di più in questo luogo delicato, siamo più disponibili a ricevere i doni sottili che ci vengono offerti ogni giorno, come un "grazie" sincero, un complimento, o un caldo sorriso.

  3. Paura delle corde attaccate
    Possiamo essere a disagio nel ricevere se arriva con le corde attaccate quando siamo cresciuti. Potremmo avere ricevuto i complimenti solo quando abbiamo fatto qualcosa, come vincere nello sport o conseguire buoni voti. Se abbiamo percepito di non essere stati accettati per quello che eravamo, ma piuttosto per i nostri successi e realizzazioni, non ci sentiamo sicuri nel ricevere.
    Se i genitori ci hanno usato narcisisticamente per soddisfare i loro bisogni, come mostrarci ai loro amici o aggrapparsi all'immagine di essere buoni genitori, possiamo equiparare i complimenti all'essere usati. Abbiamo avuto un riconoscimento per quello che abbiamo fatto, piuttosto che per quello che eravamo veramente.

  4. Crediamo che ricevere sia egoismo
    La nostra religione ci ha insegnato che quando riceviamo siamo egoisti: la vita è più soffrire che essere felici. E' meglio essere schivo e non prendere troppo spazio o sorridere troppo, per non portare troppa attenzione su di noi. Come risultato di questo condizionamento, potremmo sentire vergogna nel ricevere.
    Il diritto narcisistico (senso gonfiato della propria importanza e credere che ci meritiamo di più di altri) è davvero dilagante oggi. È interessante notare un nuovo studio che suggerisce che la ricchezza può effettivamente aumentare questo senso di diritto. Ma i pericoli del narcisismo distruttivo potrebbero essere in contrasto con il sano narcisismo, che riflette l'autostima e un sano diritto di assaporare i piaceri della vita. Ricevere con umiltà e apprezzamento (vivere con un ritmo di dare e ricevere) ci mantiene equilibrati e sazi.

  5. Una pressione auto-imposta a ricambiare
    Il blocco del ricevere può riflettere la protezione dall'essere in debito con qualcuno. Possiamo sospettare le loro motivazioni, chiedendoci "Che cosa vogliono da me?". Presumendo che i complimenti o i regali siano tentativi di controllarci o manipolarci, ci difendiamo preventivamente da ogni senso di obbligo o indebitamento.


Se tutti fossero occupati a dare, allora chi sarebbe disponibile a ricevere tutta quella roba buona? Ricevendo con una tenera auto-compassione ci concediamo di essere toccati dai doni della vita. Come ho scritto nel mio libro «Dancing with Fire: A Mondful Way to Loving Relationships» [Giocare con il fuoco: una strada attenta verso relazioni amorose]:

"La terra inaridita non lascia passare la pioggia vivificante se è coperta da un telo di plastica ... Senza la capacità di essere toccati dalla generosità e dall'apprezzamento, rendiamo questi doni meno significativi. Ricevere sacralmente, lasciare che arrivino le cose con sincera gratitudine, è un dono di chi dà! Quando siamo visibilmente commossi, ciò implica che hanno fatto la differenza nella nostra vita. Possiamo poi crogiolarci insieme in un momento non-duale, in cui non c'è distinzione tra chi dà e chi riceve. Entrambe le persone stanno dando e ricevendo in un loro modo unico. Questa esperienza condivisa può essere profondamente sacra e intima, un momento di grazia piacevole".


Suggerimento: La prossima volta che qualcuno ti offre un complimento, un regalo, o ti guarda con amore negli occhi, nota come ti senti dentro. Cosa ti sta succedendo nel corpo? Il tuo respiro è rilassato e il tuo ventre molle o ti stai irrigidendo? Puoi lasciare entrare la gentilezza e la connessione?


Portare consapevolezza sui sentimenti piacevoli, scomodi, o forse focosi, di gioia potrebbe permetterti di essere più presente ora.

 

Copyright John Amodeo

 

 

 


Scritto da John Amodeo, PhD/MFT, in PsychologyToday (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.