Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricercatori di Alzheimer risolvono il mistero di una proteina intrigante

Importanti neuroscienziati hanno chiarito il ruolo che ha nell'Alzheimer una proteina controversa del sistema immunitario, che mostra effetti opposti tra le fasi precoci e quelle tardive della malattia.


La loro scoperta armonizza studi precedenti che avevano lasciato i ricercatori in conflitto e che avevano dimostrato che la proteina può sia esacerbare che migliorare i sintomi della malattia. Il modello aggiornato della progressione della malattia, pubblicato sul Journal of Neuroscience, evidenzia anche la necessità di allineare alcune terapie con i vari stadi della malattia.


La proteina in questione è la TREM2 (Triggering Receptor Expressed on Myeloid cells 2 = recettore attivante espresso sulle cellule mieloidi 2), che si trova sulla superficie delle cellule immunitarie nel cervello e aiuta a rilevare i cambiamenti nel microambiente cerebrale. Durante l'Alzheimer, la TREM2 aiuta a reclutare cellule immunitarie per rispondere alle placche di proteine ​​tossiche 'amiloidi' che spesso si formano nel cervello. Ma, l'improvviso afflusso di cellule può anche causare effetti distruttivi nel cervello e peggiorare le cose.


"Noi e altri laboratori avevamo già pubblicato risultati contrastanti sull'influenza della TREM2 sulla patologia in topi modello di Alzheimer. Un gruppo ha pubblicato dati che mostrano che i topi di Alzheimer privi di TREM2 avevano più placche amiloidi. Mentre in precedenza avevamo visto il contrario: che l'assenza di TREM2 migliora la patologia amiloide", ha detto Taylor Jay, primo autore dello studio e studente laureato nel dipartimento di neuroscienze della Case Western Reserve University. "Non capivamo l'incoerenza delle risposte. E questa era solo la prima domanda che ci eravamo posti, prima di farne altre sull'influenza esatta della TREM2 sulla patologia".


Jay ha condotto i suoi esperimenti sotto la guida di Gary Landreth PhD e Bruce Lamb PhD, rispettivamente ex della Case Western Reserve University e del Lerner Research Institute della Cleveland Clinic, e ora professori dello Stark Neurosciences Research Institute all'Indiana University.


Insieme, il team di ricerca ha scoperto che la rimozione della TREM2 dai topi riduce le placche di proteine ​​dannose che si accumulano nelle cellule cerebrali di tipo Alzheimer, ma solo nelle prime fasi della malattia. Verso la fine della malattia, la rimozione della TREM2 ha l'effetto opposto, e i topi senza la proteina hanno placche più grandi di proteine. I risultati spiegano perché diversi gruppi di ricercatori non sono riusciti ad accordarsi sul ruolo della TREM2 nell'Alzheimer.


Con la chiarezza ritrovata, i ricercatori di Alzheimer possono ora indagare sul modo in cui la TREM2 e le sue molte proteine ​​partner contribuiscono alla progressione della malattia. Il team di Jay prevede di convalidare i risultati specifici per ogni stadio della malattia in altri topi modello di Alzheimer.


I risultati di questi studi forniranno importanti indicazioni relative alla tempistica degli interventi terapeutici, in particolare quelli che puntano le cellule del sistema immunitario. Nelle prime fasi della malattia potrebbero essere necessari approcci diversi rispetto a quelli da usare in seguito.


"L'obiettivo finale di questi studi è usare la comprensione della funzione della TREM2, per capire i ruoli importanti che hanno le cellule immunitarie nell'Alzheimer", ha detto Jay. "Le cellule immunitarie potrebbero non essere tutte buone o tutte cattive nel decorso della malattia".

 

 

 


Fonte: Case Western Reserve University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Taylor R. Jay, Anna M. Hirsch, Margaret L. Broihier, Crystal M. Miller, Lee E. Neilson, Richard M. Ransohoff, Bruce T. Lamb and Gary E. Landreth. Disease progression-dependent effects of TREM2 deficiency in a mouse model of Alzheimer's disease. Journal of Neuroscience 9 December 2016, 2110-16; DOI: 10.1523/JNEUROSCI.2110-16.2016

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)