Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Senso di colpa e dolore: mettere una persona cara in una struttura di assistenza

Una delle cose più difficili con cui ho mai avuto a che fare è dire a mia madre che la stavamo trasferendo in una casa di cura.


Per tutta la mia vita, mia madre mi aveva detto molto chiaramente che non avrebbe mai voluto “finire” in una casa di cura. Le avevo promesso che non avrei lasciato che questo accadesse e che poteva stare con noi fino alla morte.


A 95 anni mia madre è caduta, e dopo il ricovero in ospedale ha avuto un rapido declino. Ci siamo allertati in diverse occasioni quando i medici ci hanno detto che la sua morte era imminente. Quando nulla poteva più essere fatto, l'abbiamo portata a casa a morire.


Dopo diversi mesi, le cose sono peggiorate progressivamente e le infermiere hanno ritenuto che i suoi bisogni fisici potevano essere gestiti meglio in una casa di cura. Sono subito scoppiata in lacrime e il senso di colpa è arrivato. Sapevo che era la cosa giusta da fare, ma come avrei potuto fare questo a mia madre? Mi ci sono voluti giorni per trovare il coraggio di dirglielo. A quel punto, mia madre era in un tale stato di declino che non sono sicura di quanto fosse consapevole di ciò che stava accadendo intorno a lei; ma questo non ha diminuito la mia colpa.


La mia storia non è rara, né lo è il senso di colpa che sentivo. Purtroppo, il senso di colpa è una parte del caregiving, soprattutto quando si deve prendere una decisione che sappiamo essere contro la volontà della persona cara. Una volta in una casa di cura, il nostro dolore è spesso aggravato dalle suppliche dei nostri cari di essere riportati a casa. Ogni visita può diventare un incubo di dolore e sofferenza per entrambi.


Prendersi cura di una persona che sta morendo può essere un compito titanico. Essere un caregiver per un genitore anziano, lavorando a tempo pieno, e crescere una famiglia sono compiti quasi impossibili tra cui destreggiarsi. Anche se non si lavora fuori casa, è comunque una sfida scoraggiante soddisfare tutte le esigenze che nascono.


Anche assumere uno o più caregiver per alleviare la situazione può essere irto di una propria serie di problemi, che possono essere più stressanti che farlo da soli. In più c'è la spesa relativa, che non molti possono permettersi.


Riconoscendo l'enormità dei compiti di fronte a noi, tutto ciò che possiamo fare è provare al nostro meglio. Non possiamo fare tutto, anche se possiamo provare. Ci sentiamo troppo responsabili, fuori controllo, e impotenti allo stesso tempo. Il risultato è il burnout [esaurimento psico-fisico] e il risentimento del caregiver. Anche se potessimo fare tutto, troveremmo ancora qualcosa per cui sentirci in colpa.


Fa semplicemente parte del gioco. Tutti facciamo promesse con le migliori intenzioni, ma gli eventi e le situazioni cambiano e non siamo in grado di mantenere la parola data. Sentiamo di aver fallito. Ci rimproveriamo e ci incolpiamo per essere umani e per tutte quelle cose che “avremmo dovuto” o “avremmo potuto" fare.


Per la maggior parte di noi, il senso di colpa che sentiamo è ingiustificato. Dobbiamo ricordare che, anche se ci sentiamo in colpa, non significa che lo siamo. Siamo di fronte a decisioni che non ci piacciono o che vogliamo fare, ma dobbiamo fare quanto è nel migliore interesse di tutti i soggetti coinvolti.


Oltre al senso di colpa, c'è una miriade di altre emozioni con cui viviamo in questo momento: angoscia, preoccupazione, tristezza, rabbia, frustrazione e risentimento, per citarne alcune. Piangiamo molto e diventiamo irascibili. Sperimentiamo tutti questi sentimenti anche prima che il nostro caro sia morto. Cosa dobbiamo fare? Di seguito ci sono alcuni suggerimenti che possono essere utili:

  • Riconosci che ti senti in colpa e accetta che sentirsi in colpa è una parte normale del processo di morte per un caregiver.
  • Riconosci che sei solo un essere umano e non un supereroe che può fare tutto.
  • Fai attenzione a quello che prometti al tuo caro [se e quando è cosciente].
  • Sii più gentile con te stesso. Soddisfa alcuni dei tuoi bisogni per cambiare. Prenditi il tempo per nutrire e rifornire te stesso.
  • Scrivi i tuoi pensieri e sentimenti.
  • Parla con amici, familiari o altri caregiver.
  • Parla con la persona cara come se fosse seduta di fronte a te in una stanza. Dille della tua lotta con il senso di colpa e immagina cosa direbbe. La maggior parte dei nostri genitori o coniugi non vorrebbe che noi avessimo così tanto dolore e angoscia.
  • Se il problema persiste, cerca un professionista della salute mentale. Portare in giro la colpa può avere conseguenze negative per la tua salute fisica ed emotiva.
  • Considera questo: spesso, è più facile dare la colpa a noi stessi piuttosto che arrabbiarsi con gli altri o con la situazione. In qualche modo ci fa sentire più in controllo. Forse c'è rabbia alla base del tuo senso di colpa?
  • Perdona te stesso. Stai facendo il meglio che puoi.

 

 

 


Fonte: Marilyn Mendoza PhD, istruttrice clinica nel reparto di psichiatria del Tulane University Medical Center.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.