Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come identificare la depressione nei caregiver?

Il caregiving non causa depressione. Tuttavia, i caregiver spesso trascurano la cura di sé, perché cercano diligentemente di dare la migliore assistenza possibile ai loro cari.


Poiché la depressione è spesso vista come un segno di debolezza, oppure a causa di imbarazzo, i caregiver possono nascondere agli altri i loro sentimenti e continuare ad ignorare la condizione, e la loro salute mentale ne soffrirà. La depressione non trattata può inibire la capacità del caregiver di assistere il suo caro, e pure influenzare la salute fisica.


I caregiver dovrebbero imparare a riconoscere i segni di depressione, come il senso di tristezza, disperazione o impotenza, i disturbi del sonno, il sentirsi esausto, sovraccarico o stressato in modo schiacciante tutto il tempo.


La presenza di queste sensazioni potrebbe essere un'indicazione che si è affetti da una certa depressione. Gli studi hanno dimostrato che i caregiver, senza distinzione di età, soffrono eccessivamente di depressione, malattie e perfino mortalità [precoce] rispetto ai non caregiver.


La depressione è in genere diagnosticata quando i segni e i sintomi sono presenti costantemente tutto il giorno, ogni giorno, per un lungo periodo.


Gli individui sperimentano la depressione in vari modi che possono cambiare nel corso del tempo. Presta attenzione a sintomi come: stanchezza e perdita di energia, perdita o aumento di peso, cambiamenti dell'appetito, ansia e irritazione, difficoltà di concentrazione, disturbi della memoria, sentimenti di merito, senso di colpa e auto-biasimo, disturbi fisici inspiegabili e persino pensieri di suicidio.


Spesso, i caregiver si fissano aspettative irrealistiche su se stessi e sul loro ruolo di caregiving, e cercano la perfezione o si confrontano con altri caregiver. Queste aspettative possono causare un eccesso di stress fisico ed emotivo e tensione, che portano alla depressione.


I caregiver possono ridurre il rischio di depressione convincendo famiglia e amici a dare supporto, partecipando a gruppi di supporto o usando servizi di sollievo che possono dare loro una pausa.


Inoltre, praticare la cura di sé, come implementare una routine di esercizio fisico, seguire una dieta sana e mantenere un programma regolare di sonno, possono essere strategie efficaci per scongiurare i sintomi della depressione.


Anche attività come la meditazione, lo yoga e l'espressione creativa, e prendersi del tempo per godere di eventi comunitari o culturali, così come la socializzazione con gli amici, possono ridurre il rischio di depressione.


Inoltre, le informazioni e le risorse per l'Alzheimer daranno al caregiver consigli e strategie per occuparsi del suo caro, riducendo potenzialmente lo stress del caregiving, che porta alla depressione.


Per la sua salute e quella del suo caro, è importante che il caregiver veda un medico per ottenere una diagnosi corretta. Che il caregiver sia valutato da un fornitore di cure primarie, uno psichiatra, un psicologo o un altro professionista della salute mentale, una diagnosi accurata può aprire la porta a trattamento e consulenza, e mettere sulla strada di una ripresa salutare e di un senso migliore di benessere.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.