Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Primo indice globale di benessere degli anziani

Un professore dell'Università di Southampton, che lavora con HelpAg International, un gruppo di esperti internazionali, ha sviluppato il Global AgeWatch Index per contribuire a mettere in luce la diversa qualità di vita e di benessere che sperimentano gli anziani in tutti i paesi del mondo.


Con il sostegno del Fondo per la Popolazione delle Nazioni Unite, il Global AgeWatch Index 2013 è la prima misura quantitativa nel suo genere a concentrarsi sul benessere degli anziani su scala mondiale. L'indice mette a confronto le esperienze degli anziani di 91 paesi in tutto il mondo e li classifica in ordine di qualità di esperienza.


Il Professore Asghar Zaidi, del Centro per la Ricerca sull'invecchiamento di Southampton, è stato consulente del progetto commissionato da HelpAge International. Egli dice: "Il Global AgeWatch Index è l'inizio di un processo per cui stiamo raccogliendo tutte le evidenze disponibili della vita delle persone anziane in tutto il mondo. Esso segue le orme dell'Human Development Index dell'United Nations Development Programme (UNDP) e presenta, in modo accessibile e coinvolgente, un quadro di indicatori che misurano la qualità multidimensionale della vita e il benessere delle persone anziane in un gamma di diversi contesti socio-economici".


L'indice riconosce che il reddito, salute, capacità personali e un ambiente sociale accogliente sono tutti aspetti importanti del benessere dei cittadini più anziani. Analizzando le politiche e le strategie nazionali, si rileva che:

  • La Svezia è il posto migliore per le persone anziane.
  • E' seguita da vicino da Norvegia, ed il Giappone é l'unico paese non europeo e non americano nella top 10.
  • Mauritius è il primo paese africano.
  • Il Cile conduce un gruppo di paesi dell'America Latina che comprende Uruguay, Argentina, Brasile, Costa Rica, Ecuador e Panama - in buona posizione nell'indice.
  • Il posto peggiore per una persona anziana è l'Afghanistan. Appena sopra di esso vengono Pakistan, Tanzania e la Giordania.
  • Il Regno Unito è classificato 13°, accanto a Irlanda (12) e Australia (14), ma cinque posizioni sopra la Francia (18).


L'indice si concentra sulla sicurezza di reddito degli anziani, il loro stato di salute, l'occupazione e la capacità di istruzione e l'ambiente favorevole delle società in cui vivono. Esso costruisce una base forte per la necessità di politiche e servizi che migliorano la loro vita in molti paesi - in particolare nei paesi in via di sviluppo.


Entro il 2050 il numero di persone anziane nel mondo salirà a più di due miliardi e l'indice, e le due relazioni basate su di esso (scritto da Prof Asghar Zaidi assieme al personale internazionale di HelpAge), sottolineano che tale lavoro di 'inventario' è assolutamente essenziale per lo sviluppo di nuovi modi per affrontare la sfida globale dell'invecchiamento della popolazione e per consentire alle persone anziane di chiamare i loro leader a renderne conto.


Silvia Stefanoni, Interim Chief Executive di HelpAge International, dice: "Il mondo sta rapidamente invecchiando: le persone di oltre 60 anni superano già i bambini sotto i 5 anni, e nel 2050 saranno più numerosi dei bambini sotto i 15 anni. Tuttavia l'esclusione continua dell'invecchiamento dalle agende nazionali e globali è uno dei maggiori ostacoli a soddisfare le esigenze della popolazione del mondo. Fornendo una migliore comprensione della qualità di vita di donne e uomini che invecchiano, questo nuovo indice ci può aiutare a focalizzare l'attenzione sul modo attuale di procedere e dove dobbiamo migliorare".


Il professore Zaidi dell'Università di Southampton aggiunge: "Ci aspettiamo che l'indice diventi un importante quadro di ricerca e di analisi per gli operatori ed i responsabili politici, in quanto può facilitare la ricerca comparativa tra nazioni sulla qualità della vita e il benessere delle persone anziane, e aiutare ad identificare i dati e le lacune della conoscenza sui temi dell'invecchiamento. Dobbiamo dare sempre più importanza a questo lavoro di raccolta dati; in effetti, dal momento che è in gioco la vita delle persone anziane, non possiamo permetterci di non farlo".


L'indice non si limita a dimostrare i migliori e i peggiori posti per invecchiare, ma è anche uno strumento per incoraggiare i paesi a riconoscere le sfide della loro popolazione che invecchia. Esso rivela alcuni confronti globali e regionali sorprendenti e indica che il prodotto interno lordo pro capite, un indicatore della ricchezza e della qualità di vita del paese, non porta necessariamente a risultati migliori di benessere per le persone anziane:

  • I paesi G20 (i venti paesi più potenti) sono sparsi in tutta l'intera gamma dell'indice.
  • I paesi G20 con tasso di invecchiamento più veloce (India, Indonesia, Messico, Russia e Turchia), dove si prevede che le popolazioni più anziane più che raddoppieranno nei prossimi 40 anni - sono nella metà inferiore dell'indice.
  • L'enorme crescita economica dei Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, SudAfrica) non ha necessariamente portato a benefici maggiori per le persone anziane: il Brasile e la Cina sono relativamente alti nell'indice, mentre l'India e la Russia se la cavano meno bene.
  • Lo Sri Lanka al 36° posto é molto più alto del suo vicino Pakistan meridionale (89°), pur avendo livelli simili di PIL; il Sri Lanka ha un punteggio significativamente più alto sull'ambiente favorevole all'età.


Il professore Zaidi e HelpAge International hanno sviluppato l'Indice in stretta cooperazione con un gruppo consultivo internazionale multidisciplinare che ha fornito indicazioni generali sul concetto, la metodologia e l'uso dell'Indice. Questi esperti rappresentano agenzie delle Nazioni Unite (come l'UNFPA, UNDP, OMS, ILO), così come settori accademici, della società civile e altri, con competenze specifiche sulle questioni legate all'invecchiamento e al benessere delle persone anziane.


I dati usati per costruire l'indice vengono dalla Banca Mondiale, dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, dall'Istituto per la metrica e la valutazione della salute, dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro, e dal database Gallup World Poll. I lavori futuri del programma Global AgeWatch comprendono l'aggiornamento annuale di tutti i dati pertinenti e anche la copertura di altri paesi. La suddivisione dei dati per genere è all'ordine del giorno per il futuro sviluppo del Global AgeWatch Index, e c'è anche l'aspirazione ad includere nell'Indice un dominio sui diritti politici e civili delle persone anziane.

 

Classifica globale 2013 (fonte: www.globalagewatch.org)

 

 

 

 


Fonte: University of Southampton, via AlphaGalileo.

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)