Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Svelato nuovo polimorfo dell'amiloide-beta nell'Alzheimer

structural difference between in vitro and brain fibrils

Il morbo di Alzheimer (MA) è una condizione neurologica che porta alla demenza che peggiora con l'età, quando i pazienti presentano deficit cognitivi, di memoria e psicologici. Mentre le terapie attuali si concentrano sull'alleviare in una certa misura questi sintomi, il MA non ha né prevenzione né cura definite, suggerendo la necessità di continui sforzi verso la comprensione della biologia della malattia.


L'accumulo di fibrille composte dalla proteina amiloide-β (Aβ) patogena sotto forma di placche nel cervello è un segno distintivo del MA. Decifrare la sua organizzazione strutturale è quindi cruciale per progettare trattamenti mirati contro la malattia.


Mentre sono state riferite diverse forme (polimorfi) della specie Aβ40 della proteina, sono rimaste più sconosciute le specie più patogene dell'Aβ42. Inoltre, rimane ancora difficile caratterizzare le tracce di Aβ da piccoli campioni con tecniche analitiche standard.


Pertanto, un team di ricercatori del Tokyo Institute of Technology, del RIKEN, dell'Università dell'Illinois di Chicago e dell'Università di Chicago, guidato dal prof. Yoshitaka Ishii, ha testato l'applicabilità della spettroscopia a risonanza magnetica nucleare a stato solido (SSNMR, solid-state nuclear magnetic resonance) per decifrare le differenze strutturali a livello atomico del'Aβ e delle fibrille patogene associate.


I risultati, pubblicati sul Journal of American Chemical Society, evidenziano questa potente tecnica analitica che misura i comportamenti differenziali e le proprietà dei nuclei sotto l'influenza dei campi magnetici ed elettrici, evidenziando la loro struttura atomica.


Spiegando ulteriormente lo studio, il prof. Ishii afferma:

"Sono disponibili informazioni limitate sulle variazioni strutturali delle fibrille Aβ42 preparate in condizioni fisiologicamente rilevanti, nonostante la loro importanza patologica. Nel nostro studio, dimostriamo l'uso di SSNMR rilevato con 1H (isotopo di idrogeno) nella caratterizzazione delle fibrille Aβ derivate dal paziente, oltre a quelle sintetiche, in quantità limitate da pico- a nano-moli [di idrogeno]".


La SSNMR rilevata con 13C (isotopo di carbonio), che di solito si usa per caratterizzare la struttura, richiede grandi quantità di campioni e presenta difficoltà nella preparazione di campioni omogenei. Data la maggiore sensibilità e facilità di analizzare le tracce nei campioni biologici, i ricercatori hanno usato la sensibilità migliorata dalla SSNMR rilevata da 1H per la loro analisi.


Le fibrille di Aβ, sintetiche e derivate dal cervello di un paziente con MA, sono state etichettate con isotopi 13C e 15N in residui di amminoacidi specifici per una migliore sensibilità, risoluzione atomica e analisi strutturale specifica del sito.


Il team è riuscito a caratterizzare con successo un nuovo polimorfo di Aβ42 usando l'approccio sopra menzionato, con solo circa 42 Nmol di Aβ-25 a concentrazioni 100 volte inferiori di quelle usate in precedenza. Inoltre, la migliore sensibilità ha diminuito significativamente il tempo necessario per ottenere gli spettri dei campioni. Le posizioni spettrali ottenute da questa tecnica hanno rivelato che la struttura della spina dorsale della proteina e la disposizione delle catene laterali sono diverse dalle strutture conosciute finora.


Nel complesso, lo studio chiarisce i contatti molecolari coinvolti nella stabilizzazione delle fibrille Aβ42 patogene, preparando così la strada a nuove strategie terapeutiche che possono puntare questi aggregati tossici che guidano la progressione del MA.


Il prof. Ishii conclude citando le applicazioni cliniche di queste scoperte:

"Il nostro studio dimostra la propensione dell'Aβ42 a formare molteplici forme di fibrille, nel cervello e nei preparati sintetici. Riteniamo che il nostro studio possa aprire nuove strade per analizzare le tracce nei campioni biologici, come fibrille e oligomeri amiloidi, per i quali la SSNMR rilevata da 13C potrebbe non essere efficace".


Abbiamo veramente fatto un passo in più per capire questa malattia complessa!

 

 

 


Fonte: Tokyo Institute of Technology via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ayesha Wickramasinghe, Yiling Xiao, Naohiro Kobayashi, Songlin Wang, Kathryn P. Scherpelz, Toshio Yamazaki, Stephen Meredith, Yoshitaka Ishii. Sensitivity-Enhanced Solid-State NMR Detection of Structural Differences and Unique Polymorphs in Pico- to Nanomolar Amounts of Brain-Derived and Synthetic 42-Residue Amyloid-β Fibrils. J. Am. Chem. Soc., 26 Jul 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)