Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio rivela la funzione di sinapsi ancora sconosciute nel cervello

La scoperta potrebbe essere utile per sviluppare nuove terapie per la sclerosi multipla, le neurodegenerazioni e il cancro al cervello

zebrafish

Una nuova ricerca svolta all'Oregon Health & Science University di Portland (Oregon) e pubblicata su Nature Neuroscience, svela per la prima volta la funzione di una giunzione poco compresa tra cellule nel cervello, che potrebbe avere importanti implicazioni per il trattamento di condizioni che vanno dalla sclerosi multipla (SM) all'Alzheimer a un tipo di cancro al cervello noto come glioma.

I neuroscienziati si sono concentrati sulla giunzione (sinapsi) che collega i neuroni a una cellula non neuronale, chiamata 'cellula precursore degli oligodendrociti' (OPC, oligodendrocyte precursor cell). Le OPC possono differenziarsi in oligodendrociti, che producono una guaina, chiamata mielina, che copre l'assone di ciascun neurone, la sua 'coda' che trasmette i segnali elettrici alle altre cellule.

Lo studio ha scoperto che queste sinapsi hanno un ruolo fondamentale nella produzione di quella mielina.

"Questa è la prima indagine su queste sinapsi nei tessuti vivi", ha dichiarato l'autrice senior Kelly Monk PhD, prof.ssa e condirettrice del Vollum Institute dell'OHSU. “Ciò ci permette di capire le proprietà fondamentali, di base, del funzionamento di queste cellule nel normale sviluppo. In futuro, potremmo guardare come funzionano in modo diverso nel contesto dei pazienti con SM".

L'esistenza di queste sinapsi è stata scoperta da ricercatori dell'OHSU, e pubblicata su Nature nel maggio 2000. Fino a quel momento, le sinapsi nel cervello erano conosciute solo per trasportare neurotrasmettitori tra i neuroni, quindi la scoperta di una sinapsi tra neuroni e le OPC è arrivata come una rivelazione.

"Dopo due decenni, non sapevamo ancora cosa fanno queste sinapsi", ha detto la Monk.

Gli scienziati hanno affrontato il problema usando la scansione a cellula singola del tessuto vivo nel pesce zebra, il cui corpo trasparente consente ai ricercatori di vedere i meccanismi interni del loro sistema nervoso centrale in tempo reale. Con nuovi potenti strumenti di scansione, la farmacologia e l'editing genico, i ricercatori sono riusciti a usare le sinapsi neuroni-OPC per prevedere i tempi e la posizione della formazione di mielina.

I risultati sono probabilmente solo la punta dell'iceberg in termini di comprensione dell'importanza di queste sinapsi, ha affermato l'autore principale Jiaxing Li PhD, postdottorato nel laboratorio della Monk. Le cellule precursori degli oligodendrociti formano circa il 5% di tutte le cellule nel cervello, il che significa che le sinapsi che esse formano con i neuroni potrebbero essere rilevanti per molte malattie, inclusi i tumori cancerosi.

Li ha osservato che studi precedenti avevano suggerito un ruolo delle OPC in una serie di condizioni neurodegenerative, che includono disturbi demielinizzanti come la SM, malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e persino disturbi psichiatrici come la schizofrenia.

Dimostrando la funzione di base della sinapsi tra neuroni e OPC, Li ha affermato che lo studio può portare a nuovi metodi di regolazione della funzione delle OPC per alterare la progressione di una malattia. Ad esempio, queste sinapsi potrebbero essere la chiave per promuovere la remielinizzazione in condizioni come la SM, in cui la mielina si è degradata. Nella SM, questo degrado può rallentare o bloccare i segnali elettrici richiesti affinché le persone possano vedere, muovere i muscoli, sentire sensazioni e pensare.

"Potrebbe esserci un modo per intervenire in modo da aumentare la guaina della mielina", ha detto Jiaxing Li.

La Monk ha affermato che la scoperta potrebbe essere immediatamente rilevante per il cancro.

"Nel glioma, queste sinapsi sono dirottate per guidare la progressione del tumore", ha detto. "Potrebbe essere possibile modulare il segnale sinaptico coinvolto nella formazione del tumore, consentendo comunque la normale segnalazione sinaptica".

Anche se queste cellule precursori comprendono circa il 5% di tutte le cellule cerebrali umane, solo una frazione continua a formare oligodendrociti.

"Sembra abbastanza chiaro che queste OPC hanno altre funzioni oltre a formare oligodendrociti", ha detto la Monk. "Dal punto di vista evolutivo, non ha senso avere così tante di queste cellule precursori nel cervello se non fanno qualcosa. La loro connessione sinaptica con i neuroni, quindi, probabilmente ha un ruolo fondamentale nel cervello ed è degna di ulteriore esplorazione".

 

 

 


Fonte: Erik Robinson in Oregon Health & Science University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: J Li, [+2], KR Monk. Synaptic input and Ca2+ activity in zebrafish oligodendrocyte precursor cells contribute to myelin sheath formation. Nature Neuroscience, 12 Jan 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)