Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Primi segni di demenza sono rilevabili studiando il discorso naturale degli anziani

Un nuovo studio ha rivelato che i partecipanti con lieve deterioramento cognitivo legato alla memoria parlavano meno e usavano meno nomi, ma più astratti, che è un modo coerente con il modello vocale dei pazienti di Alzheimer.

 

Uno studio pubblicato su Alzheimer's & Dementia, condotto da linguisti della National University of Singapore (NUS), ha scoperto che lo studio del discorso naturale degli anziani può rilevare i primi segni linguistici di demenza.


Questo studio innovativo, condotto insieme ad altri ricercatori della NUS, ha confrontato il discorso naturale di persone cognitivamente sane con coloro che soffrono di lieve deterioramento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment) per rilevare marcatori linguistici della demenza. Ha rivelato che quelli con MCI legato alla memoria parlavano di meno e producevano meno nomi, ma più astratti, un modello di linguaggio coerente con i pazienti con diagnosi di morbo di Alzheimer (MA), un tipo specifico di demenza.


Il coautore senior professor Bao Zhiming della NUS, ha osservato che Singapore fornisce un ambiente unico per questa ricerca, dato il numero di lingue parlate qui, con 4 lingue ufficiali e una miscela di vari dialetti: “Studi precedenti avevano analizzato volumi mirati e più piccoli di dati linguistici attraverso test di fluidità basati su parole, interviste strutturate e narrazioni di immagini. Il nostro studio non è mai stato condotto prima in quanto si è concentrato su un discorso non strutturato e spontaneo che è facile da raccogliere e analizzare".


Il professor Kua Ee Heok, psichiatra emerito di NUS Medicine, ha dichiarato: “Esiste un grande bisogno di strategie innovative per combattere il tasso crescente di demenza a Singapore, dato il rapido invecchiamento della popolazione. Poiché i dati di ricerca per questo studio sono stati prelevati da partecipanti di un progetto di ricerca più ampio chiamato Community Health Intergenerational (CHI) Study, guidato dal dott. Rathi Mahendran, i risultati contribuiranno in definitiva all'obiettivo dello studio CHI di identificare gli anziani a rischio e implementare interventi che possono aiutare gli anziani a invecchiare bene".

 

Compilare e analizzare i dati sul parlato naturale

Il team ha ottenuto dati sul linguaggio naturale da 148 anziani di Singapore tra 60 e 80 anni di età, la metà dei quali era cognitivamente sana (capacità di pensare chiaramente, imparare e ricordare) mentre l'altra metà dei partecipanti aveva MCI. Dei 74 soggetti con MCI, 38 aveva la diagnosi di MCI amnestico (colpisce la memoria) mentre 36 aveva la diagnosi di MCI non amnestico (colpisce le capacità di pensiero diverse dalla memoria). L'MCI amnestico comporta un rischio maggiore di conversione in MA, mentre l'MCI non amnestico è collegato a un rischio maggiore di conversione ad altri tipi di demenza come la demenza da corpi di Lewy. Complessivamente, circa il 10-20% degli over-65 con MCI passa alla demenza.


Ai partecipanti è stato chiesto di parlare di qualsiasi argomento in inglese per 20 minuti con un coinvolgimento minimo da parte degli intervistatori e sono stati registrati con semplici registratori vocali digitali in un ambiente di ufficio normale. Gli argomenti variavano liberamente e ampiamente, dal lavoro e il pensionamento alla vita familiare e agli affari pubblici. Le registrazioni hanno prodotto 267.310 parole che sono state quindi trascritte e marcate come sostantivo o verbo usando un software di marcatura. Il team ha quindi calcolato il numero di parole per minuto e i punteggi di concretezza di tutte le parole marcate.

 

Primi segni di demenza rilevati nelle persone con MCI amnestico

I risultati hanno rivelato che i partecipanti con MCI amnestico parlavano di meno, producevano meno nomi astratti rispetto alle persone con MCI non amnestico e ai controlli sani. I verbi non erano colpiti. Un problema con l'immaginabilità, che è il grado in cui il significato di una parola evoca un'immagine mentale, è stato rilevato nel parlato naturale quotidiano delle persone con MCI amnestico.


Il dott. Luwen Cao della NUS, ha dichiarato: “I nostri risultati prefigurano una svolta significativa poiché le diagnosi tradizionali di demenza sono eseguite con una batteria di test neuropsicologici e neurologici. Lo studio del linguaggio naturale per rilevare segni linguistici di declino cognitivo precoce è uno strumento affidabile, non invasivo ed economico che potrebbe aiutare i medici su diagnosi precoce, intervento e gestione della malattia progressiva".


Per il seguito, il team prevede di lavorare con neurologi su strategie di intervento basate sul linguaggio per affrontare le difficoltà linguistiche riscontrate dalle persone con MCI amnestico.


Il prof. Bao ha dichiarato: “Alla fine, la nostra ricerca mira a contribuire a un sano invecchiamento a Singapore, paese che sta invecchiando velocemente: un quarto degli abitanti ha più di 60 anni. Esplorando strumenti diagnostici innovativi e strategie di intervento, speriamo di migliorare la qualità della vita degli anziani e ridurre l'onere per i sistemi sanitari. Il nostro lavoro è un passo per garantire che la nostra popolazione che invecchia abbia una vita più lunga e più sana".

 

 

 


Fonte: National University of Singapore (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: L Cao, [+9], Z Bao. Reversal of the concreteness effect can be detected in the natural speech of older adults with amnestic, but not non-amnestic, mild cognitive impairment. Alzheimer's Dementia, 2024 DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)