Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Salute cardiovascolare può essere il più grande fattore di rischio per i tassi di demenza futuri

I fattori di rischio della demenza associati alla salute cardiovascolare possono essere aumentati nel tempo rispetto a fattori come il fumo e la minore istruzione, secondo un nuovo studio guidato dai ricercatori dell'UCL.

Dementia risk factors Naaheed Mukadam et alEsempio di uno studio esaminato in questa revisione. I numeri nei cerchi mostrano la frazione attribuibile alla popolazione per ciascun fattore di rischio. La lunghezza delle caselle opache indica la durata della fase di raccolta dei dati per ciascun fattore di rischio e lo spessore delle linee trasparenti rappresenta la dimensione della frazione attribuibile alla popolazione. (CEP = Certificat D’Etudes Primaires, circa 7 anni di istruzione). Fonte: Naaheed Mukadam et al.

Lo studio, pubblicato su The Lancet Public Health, ha esaminato come è cambiata nel tempo la prevalenza dei fattori di rischio della demenza e il possibile impatto sui tassi futuri. C'è un crescente interesse per i fattori di rischio potenzialmente modificabili, poiché eliminarli potrebbero teoricamente impedire circa il 40% dei casi di demenza, secondo una ricerca guidata da accademici dell'UCL.


Per il nuovo studio, i ricercatori hanno analizzato 27 studi, coinvolgendo persone con demenza di tutto il mondo, con dati raccolti tra il 1947 e il 2015 e l'ultimo studio pubblicato nel 2020. Da ciascuna ricerca hanno estratto i dati sui fattori di rischio della demenza e hanno calcolato quale percentuale di casi di demenza era attribuibile a ciascuno di essi, nel tempo.


La demenza di solito si sviluppa a causa di una combinazione di fattori genetici e ambientali, che includono ipertensione, obesità, diabete, istruzione e fumo. Il team ha scoperto che essere meno istruiti e fumare erano diventati meno comuni nel tempo ed era associati a un calo dei tassi di demenza. Al contrario, i tassi di obesità e diabete sono aumentati nel tempo, così come il loro contributo sul rischio di demenza.


Il fattore di rischio della demenza più grande è rimasta l'ipertensione nella maggior parte degli studi rivisti, sebbene valga la pena notare che la gestione proattiva dell'ipertensione è aumentata nel tempo. Il primo autore dott. Naaheed Mukadam (Psichiatria UCL), ha dichiarato:

“I fattori di rischio cardiovascolare potrebbero aver contribuito maggiormente al rischio di demenza nel tempo, quindi questi meritano un'azione più mirata per i futuri sforzi di prevenzione della demenza.

“I nostri risultati mostrano che i livelli di istruzione sono aumentati nel tempo in molti paesi a reddito più elevato, il che significa che questo è diventato un fattore meno importante di rischio di demenza. Nel frattempo, anche i livelli di fumo sono diminuiti in Europa e negli Stati Uniti in quanto è diventato meno socialmente accettabile e più costoso.

"Questi modelli suggeriscono che gli interventi sulla popolazione potrebbero avere un impatto significativo sui fattori di rischio di demenza e che i governi dovrebbero considerare schemi come le politiche mondiali dell'istruzione e le restrizioni al fumo".

 

Limitazioni dello studio

Mentre i livelli riportati di fattori di rischio cardiovascolare, in particolare, possono essere aumentati nel tempo, anche la gestione proattiva di queste condizioni è aumentata nel tempo in molti paesi, quindi l'effetto sulla demenza può essere neutro o può contribuire con meno rischi di demenza nel tempo.


Inoltre, tutti gli studi analizzati nella nuova ricerca sono stati eseguiti fino al 2015, quindi potrebbero non riflettere i possibili cambiamenti delle tendenze da quel momento.

 

 

 


Fonte: University College London (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: N Mukadam, [+10], G Livingston. Changes in prevalence and incidence of dementia and risk factors for dementia: an analysis from cohort studies. Lancet Pub Health, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.