Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo indizio sulle cause di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e la SLA

Livelli ridotti del gene TDP-43 all'interno del nucleo delle cellule endoteliali rompe la protezione della barriera emato-encefalica.

V2 OmarNatureNeuro 768x414Riassunto grafico dell studio Fathy et al. / Nature Neuroscience (Fonte: Murphy Lab)

Ricercatori dell'Università del Connecticut di Storr hanno illustrato su Nature Neuroscience un nuovo indizio scientifico che potrebbe sbloccare il percorso cellulare cruciale che porta a malattie neurodegenerative devastanti come il morbo di Alzheimer (MA) e il danno progressivo ai lobi frontale e temporale della degenerazione frontotemporale (FTD) e della malattia associata sclerosi laterale amiotrofica (SLA).


L'autore principale, il dottorando Omar Moustafa Fathy, ha condotto la ricerca nel laboratorio dell'autore senior dott. Patrick A. Murphy, professore associato e nuovo direttore ad interim del Center for Vascular Biology e in collaborazione con il dott. Riqiang Yan, uno dei principali esperti del MA e di ricerca sulla neurodegenerazione. Questo lavoro esplora in modo nuovo e significativo il modo in cui la disfunzione vascolare contribuisce alle malattie neurodegenerative.


Mentre l'evidenza clinica suggerisce da tempo che la disfunzione della barriera emato-encefalica (BBB) ha un ruolo nella neurodegenerazione, il contributo specifico delle cellule endoteliali invece è tuttora poco chiaro. La BBB funge da barriera protettiva cruciale, proteggendo il cervello da fattori circolanti che potrebbero causare infiammazione e disfunzione. Sebbene più tipi di cellule contribuiscano alla sua funzione, le cellule endoteliali, il rivestimento interno dei vasi sanguigni, sono il suo componente principale.


"Si dice spesso sul campo che 'siamo vecchi quanto le nostre arterie'. Nelle varie malattie stiamo imparando l'importanza dell'endotelio. Non avevo dubbi che lo stesso sarebbe stato vero nella neurodegenerazione, ma vedere cosa fanno queste cellule era un primo passo critico", afferma Murphy.


Omar, Murphy e il loro team hanno affrontato una sfida chiave: le cellule endoteliali sono rare e difficili da isolare dai tessuti, rendendo ancora più difficile analizzare le vie molecolari coinvolte nella neurodegenerazione. Per ovviare a questo, hanno sviluppato un approccio innovativo per arricchire queste cellule da tessuti congelati conservati in una grande biobanca sponsorizzata dai NIH. Hanno quindi applicato l'inCITE-seq, un metodo all'avanguardia che consente la misurazione diretta delle risposte di segnalazione a livello di proteina in singole cellule, marcando il suo primo uso in assoluto nei tessuti umani.


Questa svolta ha portato a una sorprendente scoperta: cellule endoteliali di tre diverse malattie neurodegenerative - MA, SLA e FTD - condividono similarità fondamentali che le distinguono dall'endotelio nell'invecchiamento sano. Una scoperta chiave è stato l'esaurimento della TDP-43, una proteina legante l'RNA, geneticamente legata a SLA e FTD e di solito distrutta nel MA. Fino ad ora, la ricerca si è concentrata principalmente sui neuroni, ma questo studio evidenzia una disfunzione precedentemente non riconosciuta nelle cellule endoteliali.


"È facile pensare ai vasi sanguigni come condotte passive, ma le nostre scoperte sfidano quella visione", afferma Omar. "In varie malattie neurodegenerative, vediamo cambiamenti vascolari sorprendentemente simili, suggerendo che la vascolarizzazione non è solo un danno collaterale: essa modella attivamente la progressione delle malattie. Riconoscere questi punti condivisi apre le porte a nuovi possibilità terapeutiche che puntano la vascolatura stessa".


Il team di ricerca ritiene che questo sottoinsieme appena identificato di cellule endoteliali possa dare una tabella di marcia per puntare questa disfunzione endoteliale ed evitare le malattie e anche per sviluppare nuovi biomarcatori dal sangue dei pazienti con le malattie.

 

 

 


Fonte: University of Connecticut (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: OM Fathy, [+10], PA Murphy. Endothelial TDP-43 depletion disrupts core blood–brain barrier pathways in neurodegeneration. Nat Neurosci, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)