Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto legame molecolare tra disturbi all'orologio circadiano e patologie infiammatorie

Orologio circadiano Gli scienziati sanno da tempo che disturbare il ritmo circadiano può influire negativamente sulla chimica del corpo. In realtà, i lavoratori la cui cicli sonno-veglia sono sconvolti da turni di notte sono più suscettibili alle malattie infiammatorie croniche come il diabete, l'obesità e il cancro.


I ricercatori del Salk Institute for Biological Studies hanno ora trovato un possibile legame molecolare tra i disturbi del ritmo circadiano e un incremento della risposta infiammatoria.


In uno studio pubblicato il 9 luglio su Proceedings of the National Academy of Sciences, il team del Salk ha scoperto che l'assenza di un componente chiave dell'orologio circadiano, chiamato criptocromo (CRY), porta alla attivazione di un sistema di segnalazione che eleva i livelli di molecole infiammatorie nel corpo. "Ci sono prove convincenti che una infiammazione costante di basso grado, potrebbe essere la causa di malattie croniche come il diabete, l'obesità e il cancro", dice l'autore senior Inder Verma, professore nel laboratorio di genetica del Salk e docente Irwin e Joan Jacobs in Exsemplary Life Science. "I nostri risultati indicano con forza che un sistema di orologio aritmico, indotto dall'assenza di proteine CRY, da solo è sufficiente per aumentare il livello di stress delle cellule, portando a espressione costante di proteine infiammatorie e causando infiammazione cronica di basso livello".


Il criptocromo serve come pausa per rallentare l'attività dell'orologio circadiano, che segnala ai nostri sistemi biologici di rilassarsi ogni sera. Alla mattina il CRY ferma di inibire l'attività dell'orologio, aiutando la nostra fisiologia ad aumentare per l'attività del giorno.


Per conoscere il ruolo dei componenti dell'orologio circadiano sulla funzione immunitaria, gli scienziati del Salk hanno misurato l'espressione dei mediatori infiammatori nell'ipotalamo (l'area del cervello responsabile della regolazione del ciclo sonno-veglia) di topi ai quali erano stati eliminati i geni CRY. Attraverso una serie di test, questi topi fuori combattimento hanno mostrato un aumento significativo dell'espressione di certe proteine note come citochine infiammatorie, che comprendono l'interleuchina-6 e il fattore-α di necrosi tumorale, rispetto ai topi con geni CRY. "I nostri risultati dimostrano che la mancanza di criptocromo attiva queste molecole proinfiammatorie, indicando un ruolo potenziale del criptocromo nella regolazione dell'espressione di citochine infiammatorie", dice Satchidananda Panda, professore associato nel Laboratorio di Biologia Regolatoria del Salk e uno degli autori principali dello studio.


Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che la mancanza di CRY ha attivato il percorso della NF-kB, un condotto di segnalazione molecolare che controlla molti geni coinvolti nel processo infiammatorio. La NF-kB è un complesso di proteine nel citoplasma di una cellula, "felici solo di non fare nulla", dice Verma. In risposta a uno stimolo, viene trasferito nel nucleo della cellula, dove si lega ai geni infiammatori e li accende. La regolazione di questi geni è strettamente controllata, ma la NF-kB non spegne del tutto la loro espressione. Questa espressione persistente provoca l'infiammazione. "Ogni volta che si accende questo percorso, c'è una quantità residua di infiammazione lasciata nel corpo", dice Rajesh Narasimamurthy, un socio di ricerca nel laboratorio di Verma e primo autore della carta. "Questo si accumula nel tempo, contribuendo a malattie legate all'infiammazione come l'obesità e il diabete".


Precedenti ricerche hanno dimostrato che sopprimere l'attività del percorso della NF-kB può essere una terapia idonea per alcune malattie. Ad esempio, la NF-kB viene attivata automaticamente nelle cellule tumorali del mieloma multiplo, che colpisce le cellule del plasma che combatte l'infezione nel midollo osseo e permette alle cellule di proliferare. I farmaci che inibiscono questa attività potrebbero essere in grado di degradare la NF-kB al punto da uccidere la malattia.


I ricercatori dicono che l'obiettivo è ora quello di trovare il modo di sopprimere l'attivazione della NF-kB nel breve termine per il trattamento di malattie come il diabete. Essi avvertono che ogni soppressione a lungo termine del percorso potrebbe portare ad infezione cronica. "Vorremmo trovare molecole che modificano questa attività e concentrarci su quegli inibitori piccole-molecole per il trattamento della malattia", aggiunge Verma.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale del Salk Institute, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimento:
R. Narasimamurthy, M. Hatori, SK Nayak, F. Liu, S. Panda, IM Verma. Circadian clock protein cryptochrome regulates the expression of proinflammatory cytokines. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2012; 109 (31): 12662 DOI: 10.1073/pnas.1209965109.

Pubblicato in ScienceDaily il 1 Agosto 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.