Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Imparare una seconda lingua può aiutare contro l'Alzheimer

La ricerca della Dottoressa Ellen Bialystok dimostra che l'essere bilingue non evita di ammalarsi di Alzheimer, ma allevia i sintomi. Le persone bilingue possono ritardare i sintomi della malattia di Alzheimer fino a quattro anni;  coloro che parlano due o più lingue sviluppano competenze che affrontano meglio i primi segni della malattia.

Nel corso del tempo i cervelli dei multilingue costituiscono scorte di 'riserva cognitiva', che è la capacità di funzionare anche quando sono stressati o danneggiati. Tali riserve rendono il cervello più pronto ad affrontare il momenoto in cui il Morbo di Alzheimer comincia a rubare crudelmente al paziente la sua capacità di ricordare.

Il gruppo di ricerca Canadese ha avvertito che essere in grado di parlare molte lingue in realtà non può ritardare l'insorgenza del morbo di Alzheimer, ma attenua i sintomi.

"Parlare due lingue non permette di schivare il proiettile", ha detto Ellen Bialystok, una ricercatrice di bilinguismo alla York University di Toronto, aggiungendo che "l'incremento di riserva cognitiva ha lo stesso risultato del serbatoio di riserva in una macchina: una volta che il cervello finisce il carburante, si può andare un po' più lontano".

Anche precedenti studi hanno accennato all'idea di costruire la riserva cognitiva e hanno portato molte persone anziane a lavorare su cruciverba o sudoku per mantenere il cervello attivo. Ora, però, la ricerca ha dato loro la scusa perfetta per riprendere finalmente quello studio di lingue che avevano intenzione di fare da anni.

Dr Bialystock e i suoi colleghi hanno guardato le cartelle cliniche di 228 pazienti in una clinica di memoria ai quali era stata diagnosticata la demenza o l'Alzheimer, confrontandole con le loro abilità linguistiche.

Ha trovato che in media le persone monolingui hanno fatto la prima visita per affrontare i sintomi di Alzheimer all'età media di 71,4, anni, rispetto ai 75,5 delle persone bilingue. Le persone monolingui o le loro famiglie hanno riferito i primi sintomi all'età di 75,4 anni, rispetto ai 78,6 per il bilingue.

Dr Bialystock ha detto che parlare più di una lingua è legato al controllo inibitorio o cognitivo, oppure alla capacità del cervello di smettere di concentrarsi su una cosa e concentrarsi sulla succesiva. Quelli che possono parlare più di una lingua sviluppano questa abilità quando 'silenziano' una lingua nella loro mente per parlare l'altra. Ha aggiunto che non è ancora chiaro se i pazienti traggono beneficio se non parlano una lingua correntemente o se hanno bisogno di parlare ogni giorno. L'età in cui la seconda lingua deve essere acquisita per produrre l'effetto protettivo è sconosciuta, il che significa per ora, che non è mai troppo tardi per iniziare i corsi di lingua.

Mail on line, 12 ottobre 2010

Notizie da non perdere

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)