Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La memoria può essere cancellata ... e ripristinata

Ricercatori della School of Medicine della University of California di San Diego hanno cancellato e riattivato i ricordi nei ratti, alterando profondamente la reazione degli animali agli eventi passati.


Lo studio, pubblicato nell'edizione del 1° giugno anticipata online della rivista Nature, è il primo a dimostrare la possibilità di rimuovere selettivamente un ricordo e di riattivarlo in modo prevedibile stimolando i nervi nel cervello con frequenze che sono note per indebolire e rafforzare i legami tra le cellule nervose, chiamate sinapsi.


"Siamo in grado di formare un ricordo, cancellarlo e possiamo riattivarlo, a volontà, mediante l'applicazione di uno stimolo che rafforza o indebolisce, in modo selettivo, le connessioni sinaptiche", ha detto Roberto Malinow, MD, PhD, professore di neuroscienze e autore senior dello studio.


Gli scienziati hanno stimolato otticamente un gruppo di nervi nel cervello di un ratto, che erano stati geneticamente modificati per renderli sensibili alla luce, e contemporaneamente hanno inviato una scossa elettrica al piede dell'animale. I ratti hanno imparato presto ad associare la stimolazione del nervo ottico con il dolore e hanno mostrato comportamenti di paura quando venivano stimolati questi nervi. Le analisi hanno mostrato cambiamenti chimici all'interno delle sinapsi nervose stimolate otticamente, indicative di un potenziamento sinaptico.


Nella fase successiva dell'esperimento, il team di ricerca ha dimostrato la capacità di indebolire questo circuito stimolando gli stessi nervi con una serie di impulsi ottici a bassa frequenza, che cancellano il ricordo. Questi ratti non hanno più risposto successivamente alla stimolazione nervosa originale con la paura, suggerendo che il ricordo associato al dolore era stato cancellato.


In quello che potrebbe essere la scoperta più sorprendente dello studio, gli scienziati hanno trovato che potevano riattivare il ricordo perduto re-stimolando gli stessi nervi con una serie di impulsi ottici ad alta frequenza che formano il ricordo. Questi ratti ri-condizionati hanno risposto ancora una volta alla stimolazione originale con la paura, anche se non avevano ricevuto di nuovo la scossa ai piedi. "Siamo in grado di indurre un animale ad avere paura, e quindi a non avere paura, e poi di nuovo ad avere paura, stimolando i nervi a frequenze che rafforzano o indeboliscono le sinapsi", ha detto Sadegh Nabavi, ricercatore post-dottorato nel laboratorio di Malinow e autore principale dello studio.


In termini di potenziali applicazioni cliniche, Malinow, titolare della «Shiley Endowed Chair» per la ricerca sull'Alzheimer in onore del Dr. Leon Thal, ha osservato che il peptide amiloide-beta, che si accumula nel cervello delle persone con Alzheimer, indebolisce le connessioni sinaptiche in modo molto simile a quello che ha permesso alla stimolazione a bassa frequenza di cancellare i ricordi nei ratti. "Dato che il nostro lavoro dimostra che possiamo invertire i processi che indeboliscono le sinapsi, potremmo potenzialmente contrastare alcuni degli effetti dell'amiloide-beta nei pazienti di Alzheimer", ha detto.


I co-autori includono Rocky Fox e Christophe Proulx, del Dipartimento di Neuroscienze della UCSD; e John Lin e Roger Tsien, del Dipartimento di Farmacologia della UCSD. Questa ricerca è stata finanziata, in parte, dal National Institutes of Health e dal Cure Alzheimer's Fund.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of California, San Diego Health Sciences  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Sadegh Nabavi, Rocky Fox, Christophe D. Proulx, John Y. Lin, Roger Y. Tsien and Roberto Malinow. Engineering a memory with LTD and LTP. Nature, 2014 DOI: 10.1038/nature13294

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.