Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto un terzo meccanismo con cui le cellule nervose imparano

Scoperto un terzo meccanismo con cui le cellule nervose imparanoE' assodato che l'apprendimento si basa sul rafforzamento o sull'indebolimento dei contatti tra le cellule nervose nel cervello. Tuttavia, questo è superato da nuove scoperte della ricerca in atto all'Università di Lund in Svezia.


Queste indicano che esiste anche un terzo meccanismo, una sorta di funzione-orologio che dà ad ogni singola cellula nervosa la possibilità di cronometrare le proprie reazioni.


"Questo implica un notevole aumento della capacità di apprendimento del cervello. Le cellule che abbiamo studiato controllano il riflesso corneale, ma ci sono molte cellule dello stesso tipo che controllano dei processi completamente diversi. È quindi probabile che il meccanismo di temporizzazione che abbiamo scoperto esista anche in altre parti del cervello", ha detto Germund Hesslow, professore di neurofisiologia.


Il professor Hesslow e i colleghi Fredrik Johansson e Dan-Anders Jirenhed hanno usato i «riflessi condizionati» per la ricerca. Il principio deriva dal ricercatore russo Ivan Pavlov, che, verso la fine del secolo scorso, ha istruito dei cani ad associare un certo suono con il cibo, e così essi cominciarono a sbavare appena sentivano il suono.


Nel presente esperimento, i ricercatori hanno studiato gli animali che avevano imparato ad associare un suono ad un soffio d'aria nell'occhio, che li induceva a battere le palpebre. Se il tempo tra il suono e il soffio d'aria era un quarto di secondo, gli animali battevano le palpebre dopo un quarto di secondo anche quando non c'era il soffio d'aria. Se il tempo veniva cambiato in mezzo secondo, gli animali battevano le palpebre dopo mezzo secondo, e così via.


Le teorie prevalenti nella ricerca sul cervello affermano che questo meccanismo di temporizzazione appreso è il risultato del rafforzamento o dell'indebolimento dei contatti (le sinapsi) in una rete di cellule nervose. Tuttavia, attraverso degli elettrodi super-sottili, il gruppo della Lund ha ora dimostrato che non è necessaria alcuna rete: una singola cellula può capire quando è il momento di reagire.


Le cellule che i ricercatori hanno studiato sono chiamate cellule di Purkinje e si trovano nel cervelletto. Il cervelletto è la parte del cervello responsabile della postura, dell'equilibrio e del movimento, ed i ricercatori si sono concentrati su quelle cellule che controllano il battito delle palpebre.


Questo lavoro è ricerca di base, ma le possibili applicazioni future potrebbero comprendere la riabilitazione a seguito di un ictus, che colpisce spesso i movimenti del paziente. I risultati potrebbero anche avere un impatto su condizioni come l'autismo, l'ADHD e i problemi di linguaggio, in cui si pensa che il cervelletto abbia un ruolo. "Il discorso intelligibile dipende dalla corretta tempistica, per avere pause corrette tra i suoni", ha spiegato Germund Hesslow.


Le nuove scoperte hanno già attirato l'attenzione della comunità scientifica: il ricercatore della memoria di fama internazionale Charles Gallistel è arrivato dalla Rutgers University in primavera per studiare il lavoro del gruppo. Si sta continuando a lavorare per capire quale sostanza trasmettitrice, e quale recettore sulla superficie della cellula, sono responsabili del meccanismo di temporizzazione appena scoperto.

 

 

 

 

 


FonteLund University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Fredrik Johansson et al. Memory trace and timing mechanism localized to cerebellar Purkinje cells. PNAS, September 2014 DOI: 10.1073/pnas.1415371111

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)