Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Minuscole variazioni genetiche sono responsabili di gravi malattie come l'Alzheimer

Le «RNA Messaggere» (mRNA) sono molecole lineari che contengono le istruzioni per produrre le proteine che mantengono in funzione le cellule viventi.


Un nuovo studio eseguito da ricercatori della University College London ha dimostrato che le strutture tridimensionali di mRNA determinano la stabilità e l'efficienza delle proteine all'interno delle cellule.


Questa nuova conoscenza potrebbe aiutare a spiegare come delle mutazioni apparentemente minori, che alterano la struttura delle mRNA, possono indurre le neurodegenerazioni come l'Alzheimer.


Le mRNA portano le informazioni genetiche dal DNA che devono essere tradotte in proteine. Esse vengono generate come lunghe catene di molecole, ma si ripiegano in strutture complesse producendo connessioni tra le diverse sezioni della catena. Nonostante l'importanza di queste strutture sul funzionamento delle mRNA, sappiamo tuttora molto poco su di esse.


Lo studio pubblicato su Nature riferisce una nuova tecnica che permette agli scienziati di identificare le connessioni che agganciano insieme le sezioni di una mRNA. "Siamo stati sorpresi di scoprire che le mRNA generano migliaia di connessioni all'interno delle cellule viventi", dice il professor Jernej Ule (UCL Institute of Neurology), che ha condotto la ricerca insieme con il dottor Nicholas Luscombe (UCL Genetics Institute). "A volte queste connessioni agganciano insieme parti molto lontane di molecole di mRNA".


Ulteriori indagini hanno dimostrato che queste connessioni influenzano il modo in cui le mRNA interagiscono con altre molecole all'interno delle cellule, e quindi influenzano la quantità di proteine che alla fine sono prodotte. Una connessione particolarmente importante si trova in una mRNA che codifica una proteina chiamata «proteina X-box legante 1».


"Questa proteina permette alle nostre cellule di rispondere allo stress. La quantità di questa proteina nelle cellule è strettamente controllata, ma quando viene meno questo controllo, essa può contribuire a malattie neurodegenerative come l'Alzheimer", spiega l'autore dello studio Yoichiro Sugimoto, che era dottorando con Ule al Laboratorio di Biologia Medica del Medical Research Council di Cambridge. "La connessione che abbiamo trovato nelle mRNA aiuta ad assicurare che sia prodotta la giusta quantità di proteine".


Le mutazioni genetiche nelle mRNA possono portare a connessioni difettose e causare la produzione di una errata quantità di proteine. Ciò suggerisce che una vasta gamma di malattie umane potrebbero essere causate da tali mutazioni.


"Il progetto del NHS «100.000 Genomi» sta aiutando a scoprire dove avvengono le mutazioni potenzialmente nocive nel genoma umano", dice il Dott Luscombe. "Trovare le mutazioni che impattano la struttura delle mRNA può aiutarci a capire il motivo per cui le cose vanno male nelle malattie come l'Alzheimer e il cancro".


"Questo approccio ha un grande potenziale!" aggiunge il professor Ule. "Perché il primo passo verso la ricerca di nuovi modi per curare queste malattie è capire la causa genetica".

 

 

 

 

 


Fonte: University College London via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yoichiro Sugimoto, Alessandra Vigilante, Elodie Darbo, Alexandra Zirra, Cristina Militti, Andrea D’ambrogio, Nicholas M. Luscombe & Jernej Ule. hiCLIP reveals the in vivo atlas of mRNA secondary structures recognized by Staufen 1. Nature, March 2015 DOI: 10.1038/nature14280

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.