Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


5 cose importanti che è bene sapere sull'Alzheimer

Le famiglie che affrontano una diagnosi di Alzheimer spesso usano lo stesso termine per descrivere l'esperienza: blindsided (quando qualcuno si avvicina di soppiatto da dietro, fuori dal campo visivo).


E questo è esattamente ciò che fa l'Alzheimer: si insinua nelle famiglie e dà loro un colpo sulla spalla quando meno se l'aspettano, e la vita cambia repentinamente.


Giugno è il mese della Consapevolezza sull'Alzheimer e sul Cervello [in USA], che ci ricorda ora che, nella nostra lotta collettiva contro la malattia, conoscere la verità è il primo ostacolo per cambiare il futuro di milioni di persone. Ecco alcune delle verità che hanno il maggiore potenziale per aiutare gli individui e le famiglie.

 

1. L'Alzheimer è una malattia mortale, non è normale invecchiamento

Con l'avanzare dell'età, si può scherzare su articolazioni scricchiolanti e sulla nostra mente che non è più nitida come una volta. E' facile far passare i sintomi di Alzheimer come parte dell'invecchiamento, ma è anche importante riconoscere che l'Alzheimer non è normale invecchiamento, ed i suoi sintomi possono variare.

I sintomi di solito si sviluppano lentamente e peggiorano nel tempo, diventando abbastanza gravi da interferire con le attività quotidiane e, alla fine, privando il corpo della capacità di funzionare. Quelli con il morbo vivono in media da 4 a 8 anni dopo che i loro sintomi diventano evidenti agli altri, ma possono vivere anche fino a 20 anni con la malattia.

L'Alzheimer è la sesta causa di morte negli Stati Uniti, l'unica tra le prime 10 che non può essere evitata, curata, e neppure rallentata.

È importante sottolineare che molte persone pensano all'Alzheimer come una malattia che colpisce prevalentemente la memoria, ma in realtà può apparire con vari segni e sintomi, tra cui incapacità di orientarsi e di trovare la strada anche se era familiare, ridotta capacità di comunicare, di concentrarsi, e di risolvere i problemi; diminuita o scarsa capacità di giudizio; e cambiamenti di umore o di personalità.

Per la famiglia e gli amici, sono spesso i sintomi comportamentali - non i vuoti di memoria - a segnalare in modo più evidente che qualcosa non va.

 

2. La negazione è una barriera al rilevamento precoce dell'Alzheimer 

La negazione può essere comune nell'Alzheimer, soprattutto quando i primi sintomi sono relativamente lievi.

Ma la diagnosi precoce è importante fisicamente, emotivamente e finanziariamente, non solo per la persona diagnosticata, ma anche per coloro che le sono intorno. Essa consente un migliore accesso alle cure mediche di qualità e ai servizi di supporto, e offre l'opportunità alle persone con malattia di partecipare alle decisioni sulla cura.

Conoscere la diagnosi precoce permette anche alla persona di ottenere il massimo beneficio dai trattamenti disponibili, e le dà la possibilità di partecipare agli studi clinici. Inoltre, aiuta le famiglie a fare piani per il costo dell'assistenza, visto che la malattia è la più costosa e molte famiglie sono disinformate, impreparate e vulnerabili per le spese personali inaspettate quando un familiare o un amico sviluppa la malattia.

 

3. Alcuni gruppi hanno un rischio più alto di Alzheimer

Il rischio di Alzheimer è più elevato per gli afro-americani, che hanno circa il doppio delle probabilità dei bianchi di acquisire il morbo o un'altra demenza. Gli ispanici hanno una probabilità maggiore di circa una volta e mezza. Inoltre, più di due terzi degli americani con Alzheimer sono donne.

 

4. È possibile ridurre il rischio di declino cognitivo

Non c'è attualmente alcun modo per prevenire, curare, o anche rallentare l'Alzheimer, ma adottando abitudini di vita sane, si può ridurre il rischio di declino cognitivo. Non è ancora certo che tali comportamenti riducano il rischio di Alzheimer in particolare, ma sappiamo che il nostro cervello è importante per la salute proprio come il cuore o i polmoni.

 

5. Il caregiving può diventare una realtà per ognuno di noi

Molti ritengono che l'Alzheimer non li interesserà nel futuro prossimo, ma la verità è che il caregiving può diventare realtà per ognuno di noi. Più di 15 milioni di caregiver, amici e familiari sperimentano la crisi di Alzheimer negli Stati Uniti, e quel numero è destinato solo a crescere.

E' importante che i caregiver sappiano che non devono assumersi, senza supporto, un dovere 24 ore al giorno per prendersi cura di una persona con Alzheimer. (Anche l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X può aiutare attraverso il supporto psicologico, i gruppi di auto-mutuo-aiuto, i Caffè Alzheimer, i corsi di formazione, i Centri Sollievo e le altre iniziative).

 

Il modo migliore per sfondare il muro della negazione è sfidarla. Conosciamo i fatti, e abbiamo la volontà di combattere. Affrontiamolo insieme questo Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Beth Kallmyer/Alzheimer's Association in Everyday Health (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)