Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La tua reazione agli stressanti quotidiani può influire sulla salute del cervello in anzianità

Sopportare senza problemi i tipici fastidi quotidiani, come una lunga attesa nello studio del medico o un ingorgo sulla superstrada, può aiutare a preservare la salute del cervello nell'anzianità, mentre le reazioni emotive potrebbero contribuire al declino della cognizione, secondo un nuovo studio eseguito all'Oregon State University.


"Questi risultati confermano che le emozioni quotidiane delle persone e il modo in cui rispondono ai loro fattori di stress hanno un ruolo importante nella salute cognitiva", ha detto Robert Stawski, professore associato dell'OSU e primo autore dello studio. "Non è lo stressante stesso a contribuire al declino mentale, ma è il modo di reagire della persona che provoca il danno al cervello".


I risultati contribuiscono a un crescente corpo di ricerca che si concentra sullo stress quotidiano come fattore di rischio per la salute mentale, fisica e cognitiva. I risultati hanno applicazioni vitali nel mondo reale, dato che il gruppo di età in più rapida crescita nel mondo è composto dagli over-80, ha detto Stawski, che studia come le esperienze stressanti influenzano la salute, il benessere e la cognizione.


La salute e la cognizione del cervello sono importanti mentre invecchiamo. Contribuiscono sia al funzionamento nella vita di tutti i giorni, che a malattie come le demenze e l'Alzheimer.


Per lo studio, pubblicato di recente online su Psychosomatic Medicine, i ricercatori hanno seguito 111 anziani, da 65 a 95 anni di età, per 2 anni e mezzo. Ogni sei mesi, hanno eseguito una serie di valutazioni cognitive, per sei giorni in due settimane.


Durante le valutazioni, i partecipanti hanno esaminato una serie di due stringhe di numeri ed è stato loro chiesto se gli stessi numeri apparivano nelle due stringhe, indipendentemente dall'ordine. Studi precedenti avevano correlato le fluttuazioni nella velocità con cui le persone possono fare questo esercizio con minore attenzione mentale, invecchiamento cognitivo, rischio di demenza e cambiamenti cerebrali strutturali e funzionali che riflettono una cattiva salute cognitiva.


Ogni partecipante ha completato gli esercizi numerici per un massimo di 30 sessioni nell'arco dei 2 anni e mezzo. Ai partecipanti è stato anche chiesto degli stressanti sperimentati quel giorno da loro soli, da un familiare o da un amico intimo; hanno dichiarato come si sentivano in quel momento, scegliendo tra una serie di emozioni positive e negative e una gamma di intensità; e hanno compilato un elenco di sintomi fisici.


Nel confronto generale, coloro che hanno risposto a eventi stressanti con più emozioni negative e hanno riferito un umore più nero in generale hanno mostrato maggiori fluttuazioni nelle prestazioni, il che suggerisce focus mentale e salute cognitiva peggiori nelle persone più fortemente negative e reattive.


Ma, seguendo ogni persona nel tempo, gli scienziati hanno anche potuto seguire ciò che accadeva su base individuale e sono emerse evidenti differenze di età. Per i partecipanti più anziani - tra 80 e 95 anni circa - il fatto di essere più reattivi del solito agli stressanti ha anche contribuito a peggiorare le prestazioni cognitive.


Al contrario, le persone tra 70 e 75 anni di età sono andati in realtà meglio nei test se avevano segnalato più fattori di stress. "Questi partecipanti relativamente più giovani possono avere uno stile di vita più attivo tanto per iniziare, un maggiore coinvolgimento sociale e professionale, che potrebbe affinare il loro funzionamento mentale", ha detto Stawski.


Gli anziani dovrebbero essere consapevoli delle loro reazioni emotive agli eventi stressanti ed esplorare strategie di riduzione dello stress, se necessario, per preservare la salute del cervello e le funzioni cognitive, ha detto.


"Non possiamo eliminare completamente gli stressanti quotidiani", ha detto Stawski. "Ma dotare le persone delle capacità per resistere agli stress quando accadono potrebbe pagare dividendi nella salute cognitiva".

 

 

 


Fonte: Oregon State University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Robert S. Stawski, Eric S. Cerino, Dakota D. Witzel, Stuart W.S. MacDonald. Daily Stress Processes as Contributors to and Targets for Promoting Cognitive Health in Later Life. Psychosomatic Medicine, 2018; 1 DOI: 10.1097/PSY.0000000000000643

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.