Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nell'Alzheimer l'accumulo anomalo di proteine cerebrali danneggia i geni

amyloid brain slice mainIl team ha analizzato l'accumulo di proteine amiloide e tau nel cervello e l'espressione dei geni corrispondente.Ricercatori dell'Università di Exeter hanno collaborato con la Eli Lilly and Company per esaminare il cervello di topi portatori di mutazioni nei geni delle proteine ​​amiloide e tau, l'accumulo delle quali ​​in regioni specifiche del cervello ha un ruolo nel morbo di Alzheimer (MA).


In uno studio pubblicato l'altro ieri su Cell Report, i ricercatori hanno trovato prove del fatto che i livelli di attività genetica cambiano drasticamente quando la tau e l'amiloide si accumulano nel cervello.


Il team, finanziato da Alzheimer's Research UK e dall'Alzheimer's Society, ha osservato cambiamenti significativi nei livelli di geni coinvolti nell'infiammazione nel sistema immunitario, che diventa più attivo con l'aumento dei livelli di tau.


La ricerca evidenzia anche nuovi percorsi potenzialmente coinvolti nella progressione del MA, e aggiunge peso alle teorie secondo le quali l'infiammazione del cervello è un componente chiave nell'accumulo della tau.


La prima autrice dott.ssa Isabel Castanho, dell 'Università di Exeter, ha detto: “I nostri risultati suggeriscono che i geni che sono distrutti dall'accumulo di tau e amiloide nella regione della corteccia entorinale del cervello influenzano la risposta immunitaria del cervello, che è nota per essere un componente chiave del MA“.


Il team ha analizzato l'accumulo di entrambe le proteine nel cervello e l'espressione dei geni associati ad esse, mentre i topi mutanti invecchiavano. E ha osservato un accumulo sia di tau che di amiloide, e i relativi cambiamenti associati a modifiche diffuse nell'espressione genica, in particolare nel caso della tau.


Questo è interessante perché suggerisce che l'accumulo di tau potrebbe avere effetti più drastici sulla regolazione genica nel cervello rispetto all'amiloide. Inoltre, un certo numero dei geni identificati sono fattori di rischio già conosciuti per il MA, e in generale i cambiamenti osservati nei topi rispecchiano quelli visti nel cervello umano con MA.


Il professor Jonathan Mill, dell'Università di Exeter, che ha guidato il progetto, ha dichiarato: “Attualmente, non sono disponibili trattamenti che possono cambiare il corso del MA. Comprendere l'interazione tra geni e progressione della malattia ci aiuterà a identificare nuovi obiettivi per il trattamento, che ci auguriamo possano un giorno portare a farmaci che trattano efficacemente questa terribile malattia“.

[...]

 

 

 


Fonte: University of Exeter (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Isabel Castanho, Tracey K. Murray, Eilis Hannon, Aaron Jeffries, Emma Walker, Emma Laing, Hedley Baulf, Joshua Harvey, Lauren Bradshaw, Andrew Randall, Karen Moore, Paul O’Neill, Katie Lunnon, David A. Collier, Zeshan Ahmed, Michael J. O’Neill, Jonathan Mill. Transcriptional Signatures of Tau and Amyloid Neuropathology. Cell Reports, 11 Feb 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.