Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il riciclo avviene anche nelle cellule cerebrali, non solo con carta e plastica

Ogni giorno usiamo prodotti riciclati. Il denaro, ad esempio, fa un viaggio circolare dalle nostre mani alle banche e viceversa. Una volta che la banconota è troppo consumata per essere usata, la banche la inviano alla distruzione.


Un sistema microscopico simile di smaltimento dei rifiuti è presente nel nostro cervello, dove le cellule del sistema nervoso chiamate neuroni si scambiano messaggeri chimici e rimuovono i vettori in cui viaggiano quando diventano difettosi.


Ora due ricercatori della Johns Hopkins Medicine, Takanari Inoue PhD e Shigeki Watanabe PhD, hanno ricevuto fondi dalla Chan Zuckerberg Initiative per studiare i modi per rendere più efficiente questo processo di gestione dei rifiuti. La ricerca potrebbe alla fine aiutare gli scienziati a sviluppare trattamenti per le malattie neurodegenerative come il Parkinson, la malattia di Huntington e la demenza, condizioni che sono contrassegnate da un errato riciclo delle vescicole che trasportano messaggeri chimici (i neurotrasmettitori).


Inoue e Watanabe studiano la segnalazione e la plasticità cellulare, che consentono alle cellule di comunicare e adattarsi all'attività in cambiamento. Insieme, i loro laboratori collaboreranno per capire come le cellule cerebrali inviano segnali alle cellule immunitarie del cervello per chiedere la rimozione dei rifiuti.


I neuroni sono, notoriamente, cellule dalla forma unica. Il corpo cellulare è circondato da brevi proiezioni (dendriti) e fa crescere un lungo ramo (assone), che si biforca in rami più piccoli e corti (terminali assonali). Alla giunzione tra due neuroni (sinapsi), le vescicole trasportano i neurotrasmettitori da un neurone a un altro.


Ciò accade rapidamente, in millisecondi, ma ci vogliono giorni perché le vescicole appena prodotte viaggino per l'intera lunghezza di un neurone, dal corpo cellulare ai suoi terminali assonali, facendo sì che i neuroni riciclino le vescicole per averne a sufficienza nelle sinapsi.


Mentre le vescicole e le proteine ​​delle vescicole devono essere riciclate all'interno delle sinapsi, le parti difettose devono essere scartate. Alcune parti difettose vengono smaltite nella sinapsi, ma altre devono essere riportate al corpo cellulare per lo smaltimento.


Il sistema di gestione dei rifiuti del cervello funziona in modo meno efficace con l'avanzare dell'età e nei soggetti con determinate mutazioni genetiche. Inoue e Watanabe mirano a capire come il problema della gestione dei rifiuti viene comunicato alle cellule circostanti, e a sviluppare un sistema sintetico per eliminare la spazzatura dalle cellule nervose, su richiesta.


Oltre ai fondi assegnati a Inoue e Watanabe, la Chan Zuckerberg Initiative ha finanziato 30 coppie di ricercatori di tutto il mondo nei suoi progetti pilota Neurodegeneration Collaborative Pairs, un'iniziativa per promuovere la collaborazione tra scienziati che lavorano per curare le malattie neurodegenerative. L'attuale premio fa parte della fase 1 dell'iniziativa. Se selezionata per la fase 2, la coppia riceverà potenzialmente altri fondi.


Secondo Watanabe, la collaborazione consentirà loro di usufruire delle loro tecniche di ricerca e incoraggerà uno scambio aperto di idee. "In un laboratorio, i membri condividono le loro idee, ma poiché usano tecniche simili e affrontano questioni di ricerca correlate, tendono ad affrontare le questioni scientifiche in modo simile", afferma Watanabe. "Tuttavia, parlando con persone di altri laboratori, possono nascere nuove idee". Inoue spiega che "le idee stesse della sovvenzione sono nate, in parte, da un ritiro congiunto dei laboratori a maggio dello scorso anno".


La partnership contribuirà anche alla diversità e agli sforzi di inclusione nella comunità scientifica: entrambi i laboratori sono coinvolti in programmi di ricerca per minoranze sotto-rappresentate. Come parte di questi programmi, la coppia prevede di sviluppare progetti estivi congiunti che consentano agli studenti di lavorare in entrambi i laboratori.

 

 

 


Fonte: Johns Hopkins Medicine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)