Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


C'è un legame tra il 'gene' dell'Alzheimer (Apoe4) e il Covid-19

Un team di ricerca guidato da City of Hope ha scoperto che lo stesso gene che aumenta il rischio di morbo di Alzheimer (MA), l'ApoE4, può aumentare la suscettibilità e la gravità del Covid-19.


"Il nostro studio fornisce un legame causale tra il fattore di rischio ApoE4 del MA e il Covid-19 e spiega perché alcuni (es. i portatori di ApoE4), ma non tutti i pazienti Covid-19, mostrano manifestazioni neurologiche" ha detto Yanhong Shi PhD, direttore della divisione di biologia delle cellule staminali alla City of Hope e coautore senior del nuovo studio. "Comprendere come i fattori di rischio delle malattie neurodegenerative impattano sulla suscettibilità e la gravità del Covid-19 ci aiuterà a far fronte al virus e ai suoi potenziali effetti a lungo termine in diverse popolazioni di pazienti".


All'inizio dello studio, pubblicato di recente su Cell Stem Cell, il team era interessato agli effetti del SARS-Cov-2 sul cervello. Visto che i pazienti Covid-19 spesso perdono il senso del gusto e dell'olfatto, ha teorizzato che il virus aveva un effetto neurologico sottostante.


I ricercatori hanno creato inizialmente cellule cerebrali in laboratorio, usando cellule staminali pluripotenti (iPSC), che possono diventare praticamente qualsiasi tipo di cellula. I neuroni e gli astrociti (un tipo di cellula di assistenza) appena creati sono stati quindi infettati con SARS-Cov-2. Hanno scoperto che entrambi i tipi di cellule erano suscettibili alle infezioni.


Successivamente, il team ha usato le iPSC per creare organoidi cerebrali, modelli di tessuto 3D che imitano alcune caratteristiche del cervello umano. Hanno creato un modello organoide che conteneva astrociti e uno senza di essi. Hanno infettato entrambi i tipi di organoidi cerebrali con il virus, scoprendo che quelli con gli astrociti aumentano l'infezione da SARS-Cov-2.


Il team ha continuato a studiare ulteriormente gli effetti dell'ApoE4 sulla suscettibilità al SARS-Cov-2, generando neuroni da iPSC 'riprogrammate' da cellule di un paziente di MA che contenevano ApoE4. Usando l'editing genetico, il team ha modificato alcune delle cellule ApoE4 create da iPSC in modo che contenessero ApoE3, che è un tipo genico considerato neutro. Le iPSC ApoE3 e ApoE4 sono state quindi usate per generare neuroni e astrociti.


I neuroni e gli astrociti ApoE4 hanno entrambi mostrato una maggiore suscettibilità all'infezione da SARS-Cov-2 rispetto ai neuroni e astrociti neutri ApoE3. Inoltre, mentre il virus ha causato danni a entrambi i tipi di neuroni (ApoE3 e ApoE4), è sembrato che avesse un effetto leggermente più grave sui neuroni ApoE4 e molto più grave sugli astrociti ApoE4 rispetto ai neuroni e agli astrociti ApoE3.


Nell'ultima parte dello studio, i ricercatori hanno cercato di capire se il farmaco antivirale remdesivir inibisce l'infezione del virus sui neuroni e gli astrociti. Hanno scoperto che il farmaco riesce a ridurre il livello virale negli astrociti e a prevenire la morte delle cellule. È stato anche in grado di risparmiare ai neuroni la neurodegenerazione.


Il prossimo passo del team è continuare a studiare gli effetti del virus per capire meglio il ruolo dell'ApoE4 nelle manifestazioni neurologiche del Covid-19. Molte persone infette da Covid-19 hanno recuperato, ma gli effetti neurologici a lungo termine, come i mal di testa gravi, sono visibili ancora mesi dopo.


"Il Covid-19 è una malattia complessa e stiamo cominciando a capire i fattori di rischio coinvolti nella manifestazione della forma grave della malattia" ha dichiarato Vaithingaraja Arumonugaswami PhD, del Broad Stem Cell Research Center della Università della California di Los Angeles, coautore senior. "Il nostro studio basato su cellule fornisce una possibile spiegazione del motivo per cui gli individui con MA hanno un rischio più alto di sviluppare sintomi gravi Covid-19".

 

 

 


Fonte: City of Hope via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Cheng Wang, Mingzi Zhang, Gustavo Garcia Jr., E. Tian, Qi Cui, Xianwei Chen, Guihua Sun, Jinhui Wang, Vaithilingaraja Arumugaswami, Yanhong Shi. ApoE-Isoform-Dependent SARS-CoV-2 Neurotropism and Cellular Response. Cell Stem Cell, 29 Dec 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.