Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dan Gibbs: Cambiamenti del microbioma possono aiutare a fare una diagnosi di Alzheimer preclinico

Microbiome differences in healthy vs preclinical La composizione del microbioma intestinale può essere un indicatore dell'Alzheimer preclinico. (Fonte: Ferreiro et al / Science Translational Medicine)

Di recente ho descritto le prove che l'uso cronico di lassativi può aumentare il rischio di ottenere la demenza. Si pensava che la causa di questo aumento del rischio implicasse la rottura del microbioma intestinale, i milioni di microrganismi che vivono nel nostro intestino. Questi includono batteri, virus, funghi, lieviti e batteriofagi che iniziano a colonizzare l'intestino alla nascita e raggiungono una popolazione stabile a circa tre anni.


Sebbene sia stato precedentemente riferito che la modulazione del microbioma intestinale può rallentare la progressione della demenza in topi modello di morbo di Alzheimer (MA), ci sono poche informazioni sullo stato del microbioma intestinale nel MA umano, specialmente nelle fasi precliniche, prima dell'inizio della compromissione cognitiva.


In uno studio pubblicato su Science Translational Medicine, i ricercatori hanno riportato un cambiamento nella composizione del microbioma intestinale correlato con i biomarcatori patologici amiloide-beta e tau, ma non con biomarcatori della neurodegenerazione. Ciò suggerisce che il microbioma intestinale può cambiare all'inizio del processo di malattia, prima che inizi la perdita di volume del cervello.


Hanno identificato microrganismi intestinali specifici associati al MA preclinico. Questi microrganismi includono Dorea formicenerans, Oscillibacter sp, Faecalibacterium prausnitzii, Coprococcus catus e Anaerostipes hadrus. L'inclusione di queste caratteristiche del microbioma ha migliorato l'accuratezza, la sensibilità e la specificità dei classificatori di apprendimento automatico nel prevedere lo stato preclinico del MA.


I predittori di microbioma intestinale della neuropatologia di MA preclinico possono migliorare la nostra comprensione dell'eziologia del MA e possono aiutare a identificare i marcatori derivati ​​dall'intestino per il MA. Gli autori hanno concluso:

“Segnaliamo differenze globali e specifiche nel microbioma intestinale nella fase preclinica del MA. Dimostriamo inoltre che l'aggiunta delle caratteristiche del microbioma intestinale ha migliorato la precisione, la sensibilità e la specificità dei classificatori del MA preclinico.

"I marcatori di microbioma nelle feci potrebbero integrare le misure di rilevamento precoce del MA preclinico e generare ipotesi incoraggianti sui potenziali ruoli dell'intestino nella progressione del MA. Infine, le popolazioni microbialmente a rischio potrebbero vedere aperte nuove opportunità per interventi diretti all'intestino per interdire la progressione del MA clinico".

 

 

 


Fonte: Daniel Gibbs in A Tattoo On My Brain (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)