Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Viaggiare può essere difficile per una persona con demenza

Mi viene chiesto spesso un consiglio sull'opportunità di portare in vacanza una persona cara con demenza.


La mia risposta è sempre la stessa: "Solo se è ancora nelle prime fasi della malattia. Se è troppo avanti, i problemi in cui si può incorrere possono essere molto gravi. Una volta entrato/a nella fase moderata o oltre, il posto migliore può essere il porto sicuro della propria casa".


Quello che sento più spesso è: "Questo sarà probabilmente il nostro ultimo viaggio insieme". Vivendo in Florida, i caregiver dicono costantemente che stanno pianificando una crociera di tre-cinque giorni. Quelli che hanno scelto di non ascoltare il mio consiglio quasi certamente sono tornati a casa dicendomi che tutto ciò che forse poteva andare storto, l'ha fatto [la famosa legge di Murphy].


Lasciate che vi dica cosa è successo a un signore che è andato contro il parere di diversi professionisti di cura della demenza e ha deciso di portare la moglie in un viaggio in macchina attraverso vari stati per visitare suo figlio. Ha avuto i problemi prima ancora di uscire dalla Florida. Ha fatto fermate frequenti, così che sua moglie potesse usare un bagno, e ha cercato di ridurre il livello di ansia della moglie, che sembrava aumentare ogni chilometro.


Si è fermato in un punto di sosta per camion ben illuminato, credendo che fosse sicuro perché c'era gente in giro. Dopo aver atteso circa 15 minuti che la moglie uscisse dal bagno, ha deciso che era meglio bussare alla porta e controllare. Lei ha infine aperto la porta e lui le ha preso delicatamente la mano per condurla all'auto. Lei ha cominciato ad urlare a pieni polmoni. Ecco cosa è successo in seguito al pover'uomo: è stato circondato da persone e gettato a terra, mentre lei diceva a tutti quelli che si erano radunati che non aveva idea di chi fosse e che lui l'aveva rapita.


Dopo l'arrivo della polizia, l'uomo è stato ammanettato con l'accusa di un crimine, lasciando la povera donna sola, senza assolutamente nessuno che capisse come assisterla. Imbarazzato, avvilito e sconfitto, ha finalmente convinto la polizia a chiamare suo figlio, che era ad un giorno e mezzo di distanza, a venire a prendere la madre. L'uomo ha dovuto tornare tre volte in quella cittadina rurale per andare in tribunale.


So che ci sono momenti in cui non si ha scelta e si deve andare da qualche parte. Funerali o altri eventi drastici potrebbero entrare in gioco. Tuttavia, bisogna pensarci molto bene prima di togliere una persona cara dalla routine quotidiana di cui ha un disperato bisogno.


Ho vissuto in prima persona un viaggio di 12 giorni in Canada con mio padre che aveva l'Alzheimer. Non abbiamo trovato un bagno in tutto il viaggio che permettesse a mio padre di trovare la via d'uscita per conto suo. E' stato in quel viaggio che ho veramente capito quanto fosse avanti [nella malattia] mio padre. Stavo prendendo in giro me stesso, credendo che non fosse poi così male in arnese.


Se volete fare qualche viaggio, il mio consiglio è di farlo quando la persona cara ha appena avuto la diagnosi. Perché una volta che la malattia inizia a vincere, e lo farà, la migliore vacanza possibile potrebbe essere continuare ad amarla/o nel comfort e nella sicurezza della propria casa.

 

 

 

 

 


Scritto da Gary LeBlanc, caregiver primario di suo padre per dieci anni dopo che gli è stata diagnosticato l'Alzheimer. E' autore di “Managing Alzheimer’s and Dementia Behaviors”, “While I Still Can”, e “Staying Afloat in a Sea of Forgetfullness”.

Pubblicato in tbo.com (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)