Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vedere le placche di amiloide mentre si formano

I ricercatori della University of Toronto Scarborough (UTSC) e dell'Università di Osaka hanno usato un nuovo approccio per dare un'occhiata da vicino alla formazione di placche amiloidi, un processo che gioca un ruolo importante nell'Alzheimer.

La tecnica sarebbe di grande aiuto allo sviluppo e allo screening per nuove terapie in grado di manipolare la formazione degli aggregati amiloidi tossici.

Anthony Veloso, studente di chimica del Prof. Kagan Kerman, ha utilizzato un laser per intrappolare peptidi beta-amiloidi e li ha esaminati sotto un microscopio a fluorescenza mentre si aggregavano, dando una visualizzazione estremamente dettagliata del processo. Il lavoro appare sulla copertina del numero corrente di Analyst, una rivista della Royal Society of Chemistry. "Questa tecnica potrebbe accelerare il processo di scoperta di nuovi farmaci. Ci dà un nuovo modo di esaminare la fase iniziale della formazione della placca, quando la specie più tossica degli oligomeri si formano", dice il Prof. Kerman, docente del Dipartimento di Fisica e Scienze Ambientali  della UTSC e autore corrispondente dello studio.

Le placche amiloidi sono depositi di proteine che si formano attorno ai neuroni ed interferiscono con la loro funzione. Il costituente principale di questi depositi è il beta-amiloide, un peptide che si raggruma formando placche dannose nei pazienti di Alzheimer, ma è altrimenti innocuo negli individui normali. Per guardare le prime fasi del processo, i ricercatori canadesi ed i loro collaboratori giapponesi hanno usato una tecnica chiamata intrappolamento ottico. Un laser viene concentrato in un raggio molto sottile puntato alla soluzione contenente particelle di beta-amiloide. Il raggio crea un piccolo campo magnetico, che attrae e trattiene le particelle in posizione. Gli aggregati di amiloide, macchiati da un colorante, brillano poi sotto la luce laser, e l'immagine può essere catturata da un microscopio a fluorescenza.

Utilizzando questa tecnica, A. Veloso e il Prof. Kerman sperano di esplorare come gli aggregati si formano, e scoprire infine il ruolo degli aggregati amiloidi nell'Alzheimer. Utilizzando la versatilità di questa tecnica, il team di ricerca del Prof. Kerman può estendere gli studi per comprendere la formazione di aggregati in altre malattie neurodegenerative. La tecnica diventerà anche una nuova strategia per testare composti terapeutici in grado di bloccare la formazione di placche. Il Prof. Kerman e A. Veloso stanno lavorando per l'automazione della tecnica, consentendo di testare molti composti in modo efficiente.

Questo lavoro di collaborazione è il risultato fruttuoso dei ricercatori della UTSC (A. Veloso, XR Cheng, e il Prof. K. Kerman) e dell'Osaka University (Prof. H. Yoshikawa e il Prof. E. Tamiya del Dipartimento di Fisica Applicata).

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 

 


Fonte:· Materiale della University of Toronto Scarborough, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

 

Riferimento: Anthony J. Veloso, Hiroyuki Yoshikawa, Xin R. Cheng, Eiichi Tamiya, Kagan Kerman. Optical trapping for the characterization of amyloid-beta aggregation kinetics. The Analyst, 2011; 136 (20): 4164 DOI: 10.1039/C1AN15480J.

Pubblicato in ScienceDaily il 3 Ottobre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)