Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vulnerabilità genetica all'ADHD indica rischio di Alzheimer in vecchiaia

adhd symptomsSintomi di ADHD: dimenticanza, negligenza, comportamenti rischiosi, problemi ad andare d'accordo, disorganizzazione, eccessivo parlare, fantasticare, difficoltà a stare fermi.

La predisposizione genetica al 'disturbo da deficit di attenzione/iperattività' (ADHD, attention-deficit/hyperactivity disorder) può prevedere il declino cognitivo e il morbo di Alzheimer (MA) più avanti nella vita; questa la conclusione di un'analisi pubblicata su Molecular Psychiatry da ricercatori della University of Pittsburgh.


Sebbene grandi studi epidemiologici recenti abbiano accennato a un legame tra ADHD e MA, questo è il primo a legare il rischio genetico di ADHD alle possibilità di sviluppare il MA ad esordio tardivo.


"Questo studio evidenzia ciò che molti sul campo stanno già discutendo: l'impatto dell'ADHD è presente in tutto il corso della vita e potrebbe essere collegato a condizioni neurodegenerative, come il MA", ha affermato il primo autore Douglas Leffa MD/PhD, residente in psichiatria alla UP.


L'autore senior Tharick Pascoal MD/PhD, assistente professore di psichiatria della Pitt, ha aggiunto che

“Con i nuovi trattamenti che saranno disponibili per le prime fasi del MA, è importante determinare i fattori di rischio che aiutano a identificare meglio i pazienti che hanno probabilità di progredire verso una fase più grave della malattia".


Secondo gli U.S. Centers for Disease Control and Prevention, le persone con ADHD riferiscono di sentirsi irrequiete e impulsive, e di avere difficoltà a mantenere l'attenzione, il che porta a una qualità ridotta della loro vita sociale, scolastica o lavorativa. Per molto tempo, l'ADHD è stato considerato una malattia infantile da cui le persone escono entrando nell'età adulta. I medici ora sanno che l'ADHD è una malattia infantile che può persistere nell'età adulta: i sintomi negli adulti possono essere diversi e più sottili rispetto ai bambini e agli adolescenti e può essere particolarmente difficile diagnosticarla negli anziani.


Non diversamente da altri disturbi comportamentali, l'ADHD ha una componente genetica. Ma non esiste un singolo gene che impone al suo portatore di sviluppare l'ADHD. Piuttosto, quel rischio è determinato da una combinazione di piccoli cambiamenti genetici.


Per misurare questo rischio, i ricercatori hanno usato uno strumento sviluppato in precedenza, chiamato 'punteggio di rischio poligenico dell'ADHD' (ADHD-PRS), che rappresenta la probabilità genetica combinata dello sviluppo del disturbo, considerando l'intera sequenza del genoma.


Mancando studi su larga scala a seguire in età avanzata i pazienti con ADHD diagnosticato in età infantile, i ricercatori hanno dovuto fare i conti con un insieme incompleto di dati. Hanno attinto alla predisposizione genetica all'ADHD nella loro coorte di studio, piuttosto che fare affidamento sulla diagnosi clinica confermata.


Per condurre lo studio, i ricercatori hanno usato un database di 212 adulti senza iniziale deterioramento cognitivo, come la predisposizione ad altre alterazioni della salute mentale legate al MA, tipo la demenza. Il database includeva scansioni cerebrali, livelli di amiloide e tau basali misurati con scansioni PET e nel liquido cerebrospinale, e punteggi delle valutazioni cognitive regolari eseguite per sei anni consecutivi. I ricercatori avevano anche un accesso cruciale alle sequenze del genoma di quei pazienti.


Calcolando l'ADHD-PRS individuale di ciascun paziente e abbinandolo con i suoi segni di MA, i ricercatori sono stati in grado di dimostrare che un ADHD-PRS più elevato può prevedere il deterioramento cognitivo successivo e lo sviluppo della patofisiologia cerebrale di MA negli anziani che, fino ad allora, non erano cognitivamente deteriorati.


Mentre i risultati dello studio sono intriganti e indicano che il legame tra ADHD-PRS e MA deve essere ulteriormente studiato, gli scienziati avvertono di non sovra-generalizzare le loro scoperte e sollecitano le famiglie a rimanere informate, ma calme. Poiché la demografia del database era limitata a pazienti bianchi e, in media, con più di 16 anni di istruzione, è necessario più lavoro per estendere l'applicabilità dei risultati oltre quella fetta sottile di pubblico americano.


Sono anche necessarie ulteriori ricerche per determinare se gli interventi per correggere l'ADHD possono influenzare il rischio di MA in futuro. A causa della natura degli studi longitudinali, potrebbero essere necessari diversi decenni per arrivare a una risposta definitiva, sebbene il team stia già lavorando per reclutare più partecipanti da ambienti sotto-rappresentati e iniziare i test di approfondimento.


"In questo momento, stiamo lavorando a nuovi studi, cercando di valutare l'ADHD in modo più robusto e iscrivere coorti di pazienti con ADHD infantile in modo da poterle seguirle nel tempo per i biomarcatori del MA"
, ha affermato Pascoal. "Questi studi richiedono molto tempo per essere completati, ma sono importanti per capire le malattie neurologiche multifattoriali e come influenzano il deterioramento cognitivo".

 

 

 


Fonte: University of Pittsburgh (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: DT Leffa, ...[+20], TA Pascoal. Genetic risk for attention-deficit/hyperactivity disorder predicts cognitive decline and development of Alzheimer’s disease pathophysiology in cognitively unimpaired older adults. Molecular Psychiatry, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)