Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo studio collega perdita di udito e demenza negli anziani

Un nuovo studio guidato da ricercatori della Johns Hopkins University ha scoperto che gli anziani partecipanti con perdita di udito grave avevano maggiori probabilità di avere la demenza, ma questa probabilità era minore tra gli utenti degli apparecchi acustici rispetto ai non utenti.


I risultati dello studio, eseguito su un campione di oltre 2.400 anziani, e pubblicato sul Journal of American Medical Association, sono coerenti con ricerche precedenti che avevano dimostrato che la perdita di udito potrebbe essere un fattore che contribuisce al rischio di demenza nel tempo e che il suo trattamento può ridurre tale rischio.


"Questo studio perfeziona ciò che abbiamo osservato sul legame tra perdita di udito e demenza e crea supporto per le azioni di sanità pubblica atte a migliorare l'accesso alle cure dell'udito", afferma la prima autrice Alison Huang PhD/MPH, ricercatrice senior del Dipartimento di epidemiologia e del Cochlear Center for Hearing and Public Health.


La perdita di udito è una questione critica di sanità pubblica che colpisce i due terzi degli americani over-70. La sempre maggiore consapevolezza che la perdita di udito potrebbe essere collegata al rischio di demenza, che riguarda milioni di persone, e ad altri esiti avversi, ha richiamato l'attenzione sull'attuazione di possibili strategie per il trattamento della perdita di udito.


Per il nuovo studio, la Huang e i colleghi hanno analizzato dati del National Health and Aging Trends Study che, finanziato dal National Institute on Aging, è attivo dal 2011 su un campione di beneficiari di Medicare (ndt: assicurazione sanitaria pubblica in USA) over-65, con particolare attenzione agli over-90 e ai neri.


L'analisi ha riguardato 2.413 individui, circa la metà dei quali avevano più di 80 anni e ha mostrato una chiara associazione tra gravità della perdita di udito e demenza. La prevalenza della demenza tra i partecipanti con perdita di udito moderata/grave era più alta del 61% rispetto alla prevalenza tra quelli con udito normale. L'uso di apparecchi acustici è stato associato a una prevalenza di demenza inferiore del 32% negli 853 partecipanti che avevano perdita di udito moderata/grave.


Gli autori notano che molti degli studi passati erano limitati in quanto si basavano sulla raccolta di dati in clinica, tralasciando popolazioni vulnerabili che non avevano i mezzi o la capacità di raggiungere una clinica. Per il loro studio, i ricercatori hanno raccolto dati dai partecipanti attraverso test interni e interviste.


Come la perdita di udito si collega alla demenza non è ancora chiaro e studi precedenti hanno indicato diversi possibili meccanismi.
Gli autori di questa ricerca prevedono che il loro studio Aging and Cognitive Health Evaluation in Elders (i cui risultati triennali sono previsti quest'anno) potrà dare un quadro più completo dell'effetto sulla cognizione e sulla demenza del trattamento della perdita di udito.

 

 

 


Fonte: Johns Hopkins University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: AR Huang, ...[+3], NS Reed. Hearing Loss and Dementia Prevalence in Older Adults in the US. JAMA, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.