Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il primo farmaco di 'silenziamento genico' per l'Alzheimer si dimostra promettente

Uno studio eseguito all'UCL ha trovato una nuova terapia genetica per l'Alzheimer che è in grado di abbassare in modo sicuro e con successo i livelli della proteina dannosa tau, causa conosciuta della malattia.

Pathological phosphorylation of Tau proteins by selvanegra on iStockLa fosforilazione patologica (giallo) delle proteine tau (rosso-arancio) porta alla disgrazione dei microtubuli nell'assone del neurone e all'aggregazione della tau. Il trasporto di vescicole sinaptiche (blu arancione) si interrompe (Fonte: selvanegra su Istock)

L'esperimento, condotto dalla neurologa dott.ssa Catherine Mummery (UCL Queen Square Institute of Neurology & The National Hospital for Neurology and Neurosurgery), rappresenta la prima volta che viene adottato un approccio di 'silenziamento genetico' nella demenza e nel morbo di Alzheimer (MA).


L'approccio impiega un farmaco chiamato BIIB080, che è un oligonucleaotide antisenso (usato per impedire all'RNA di produrre una proteina), per 'silenziare' il gene che codifica la proteina tau, chiamato MAPT (microtubule-associated protein tau). Ciò impedisce che il gene sia tradotto nella proteina, in modo dosabile e reversibile. E abbasserà anche la produzione di quella proteina, alterando il corso della malattia.


Saranno necessari ulteriori studi in gruppi più grandi di pazienti per determinare se ciò porta benefici clinici, ma i risultati della fase 1 su 46 pazienti, pubblicati in Nature Medicine, sono la prima indicazione che questo metodo ha un effetto biologico.


Al momento non ci sono trattamenti che puntano la tau. I farmaci aducanumab e lecanemab - approvati di recente dalla FDA per un uso in alcune situazioni - puntano un meccanismo separato di malattia nel MA, l'accumulo di placche amiloidi.


La fase 1 dell'esperimento ha esaminato la sicurezza del BIIB080, cosa fa nel corpo e la sua precisione nel puntare il gene MAPT. Ha coinvolto il Centro Ricerca sulla Demenza dell'UCL, è stata supportata dal Centro di ricerca biomedica UCLH NIHR, e ha avuto luogo al Leonard Wolfson Experimental Neurology Center del NHNN.


Lo studio, che ha arruolato 46 pazienti con un'età media di 66 anni, si è svolto dal 2017 al 2020, esaminando tre dosi del farmaco, somministrate con iniezione intratecale (nel sistema nervoso attraverso il canale spinale), confrontate con un gruppo di placebo.


I risultati mostrano che il farmaco è stato ben tollerato, tutti i pazienti hanno completato il periodo di trattamento e oltre il 90% ha proseguito nel periodo post-trattamento. I pazienti sia nel trattamento che nei gruppi placebo hanno avuto effetti collaterali lievi o moderati, il più comune è un mal di testa dopo l'iniezione del farmaco. Tuttavia, non sono stati osservati eventi avversi gravi nei pazienti che hanno avuto il farmaco.


Il team di ricerca ha esaminato anche due forme della proteina tau nel sistema nervoso centrale (SNC) - un indicatore affidabile della malattia - per tutta la durata dello studio. Hanno trovato una riduzione superiore al 50% dei livelli di concentrazione totale di tau e tau fosforilata nel sistema nervoso centrale dopo 24 settimane nei due gruppi di trattamento che hanno ricevuto la dose più alta del farmaco.


La dott.ssa Mummery ha dichiarato:

“Avremo bisogno di ulteriori ricerche per comprendere la misura in cui il farmaco può rallentare la progressione dei sintomi fisici della malattia e valutare il farmaco in gruppi più grandi e più anziani di persone, e in popolazioni più diverse.

"Ma i risultati sono un passo avanti significativo nel dimostrare che possiamo puntare con successo la tau con un farmaco di silenziamento genico che rallenta - o forse anche inverte - il MA e altre malattie causate dall'accumulo di tau in futuro".

 

 

 


Fonte: University College London (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: CJ Mummery, ...[+25], RM Lane. Tau-targeting antisense oligonucleotide MAPTRx in mild Alzheimer’s disease: a phase 1b, randomized, placebo-controlled trial. Nature Medicine, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)