Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Usare la musica per coinvolgere i malati di Alzheimer

2012-06-30-ViolinArmStretchedResized.jpgColoro che si occupano di malati con Alzheimer sanno da tempo che la musica è speciale per questi individui.

Non interromperà nè rallenterà la progressione della malattia, ma può dare loro un beneficio significativo.


Molte persone con Alzheimer possono cantare canzoni, compresa la maggior parte o addirittura tutti i testi, molto tempo dopo che l'Alzheimer è progredito oltre al punto di non riconoscere cari, vestirsi o anche ricordare ciò che è accaduto cinque minuti prima.


Dopo aver ascoltato musica alcuni sono chiaramente più calmi, di umore migliore e più estroversi di prima, cosa che migliora la qualità della vita sia per il paziente che per il caregiver. Infine, si è scoperto che la musica aiuta le persone con demenza a recuperare alcuni ricordi ormai dati per persi.


Ci sono alcuni consigli semplici per utilizzare terapeuticamente la musica con persone che hanno l'Alzheimer:

 

Suona musica per la persona

La musica dal vivo può essere fornita in diversi modi. Le persone nelle prime fasi possono essere portate fuori ai concerti. Si può anche chiamare un musicista a domicilio. Le case di cura in genere hanno un dipendente che esegue delle rappresentazioni regolarmente per i propri ospiti. Possono anche organizzare la presenza di solisti o piccoli gruppi musicali nella struttura. Inoltre, sia a casa che nella struttura, i caregivers possono cantare per i pazienti.

Ascoltare musica registrata per il paziente è un po' meno coinvolgente che ascoltare musica dal vivo perché, a differenza della musica dal vivo, non fornisce alcuna stimolazione visiva. Essa ha il vantaggio tuttavia, di consentire al paziente di ascoltare un pezzo a ripetizione e in qualsiasi momento, non solo quando sono presenti gli esecutori. Alcuni caregivers questi giorni stanno caricando su iPod il tipo di musica che piaceva ai loro cari prima di sviluppare la malattia. Anche la musica di sottofondo può portare conforto, calma e piacere alle persone con Alzheimer.

 

 Organizzare esperienze musicali a cui può partecipare la persona

Coinvolgere il vostro caro nella partecipazione alle attività musicali è più accattivante rispetto al mero ascolto. Questo può essere realizzato in vari modi. Nelle strutture, il tipo più comune di partecipazione musicale è cantare in coro. Queste sessioni, guidate in genere dal responsabile delle attività, spesso catturano l'attenzione anche degli ospiti nelle fasi più avanzate della malattia. E' sorprendente il numero di testi che possono ricordare dato il loro stato di declino cognitivo. Per coloro che vivono a casa, si possono organizzare momenti di canto insieme con la famiglia e gli amici, un divertimento per tutti.

Ai pazienti di Alzheimer, in ogni ambiente, si possono dare tamburi, tamburelli e altri strumenti a semplice percussione per "suonare". Questi non richiedono talento musicale o esperienza e possono portare sorrisi ai volti che prima erano vuoti. Un altro approccio è quello di permettere a quelli che suonavano uno strumento prima di sviluppare la demenza di provare a suonarlo di nuovo. Alcuni, specialmente quelli con demenza iniziale, possono essere ancora in grado di suonarlo. Se possono farlo, probabilmente ne potranno godere un pò.

 

Usare musica appropriato alla persona

La regola fondamentale quando si usa la musica con il malato di Alzheimer è quello di osservare sempre come reagisce alla musica e fermarlo immediatamente se sembra avere un effetto negativo. È possibile utilizzare efficacemente qualsiasi tipo di musica che piaceva di più alla persona prima di sviluppare decadimento cognitivo. Un'alternativa è quella di utilizzare vecchi pezzi famosi. Una terza considerazione è che le persone affette da demenza in genere reagiscono più favorevolmente alla musica che era popolare quando erano adolescenti o avevano 20 anni.

Per evitare l'eccessiva stimolazione o rendere la persona agitata non si dovrebbe usare la musica ad alto volume, dissonante o frenetica. Stare anche attenti ad evitare musica triste, come le tristi canzoni d'amore, o selezioni che gli individui possono legare a qualche triste esperienza specifica nel loro passato, come la musica suonata al funerale di una persona cara o la "canzone preferita" condivisa con un compagno defunto.

***************

Seguire queste semplici linee guida può dare a voi, e alla vostra famiglia, nuovi modi di connettersi, interagire e portare conforto e gioia alla persona cara. In effetti si può scoprire che è una delle poche cose a cui potranno davvero rispondere le persone con Alzheimer allo stadio avanzato.


Personalmente ero abituata ad ascoltare musica regolarmente con il mia anima gemella rumena di 92 anni e si è sempre divertito. Il suo viso si illuminava e si muoveva a tempo di musica. A volte la canticchiava. Due eventi, in particolare, si sono distinti. Uno è stato quando ho finto di essere la conduttrice della musica, emulando il tipo di conduttore "selvaggio" che gli era sempre piaciuto così tanto. L'altro è stato quando ho ingaggiato un violinista classico per suonare un concerto speciale in smoking solo per lui nella sua stanza della casa di cura (vedi foto sopra). Entrambi gli eventi lo hanno divertito molto e di conseguenza lo stesso è stato per me.


Chi di voi là fuori ha storie da condividere sulle proprie esperienze nell'utilizzo della musica per collegare e portare piacere, comfort o calma alla persona cara?

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Marie MarleyScritto da Marie Marley, autrice di "Come Back Early Today: A Memoir of Love, Alzheimer's and Joy"

Pubblicato in The Huffington Post il 2 Luglio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)