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Effetto preventivo degli steroli vegetali sull'Alzheimer

Effetto preventivo degli steroli vegetali sull'AlzheimerNon è un segreto che molti dei prodotti fitochimici nella frutta e nella verdura abbiano un effetto positivo sulla nostra salute. Per esempio, gli steroli vegetali (o fitosteroli) aiutano ad abbassare i livelli di colesterolo.


Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della Saarland University, essi sembrano anche in grado di prevenire l'insorgenza dell'Alzheimer. Il gruppo di ricerca scientifica guidata dal Dott. Marcus Grimm ha dimostrato che uno sterolo particolare, lo stigmasterolo, inibisce la produzione di proteine che svolgono un ruolo importante nello sviluppo della malattia. Lo studio è stato recentemente pubblicato nel prestigioso Journal of Neuroscience.


"Gli steroli vegetali sono presenti in varie combinazioni nelle noci, nei semi e negli oli vegetali. Poiché gli steroli vegetali sono gli equivalenti del colesterolo animale, possono principalmente influenzare i processi metabolici in cui è coinvolto il colesterolo", ha spiegato Marcus Grimm, Responsabile del Laboratorio di Neurologia Sperimentale alla Saarland University. "Visto che abbassano anche il livello di colesterolo, essi sono ampiamente utilizzati nell'industria alimentare e come integratori alimentari".

Dov'è lo stigmasterolo:

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Olio di soia 59mg,
Margarina 35mg,
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Cioccolato fondente extra (70-85%) 31mg,
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Cioccolato fondente (60-70%) 29mg,
Cioccolato fondente (45-60%) 25mg,
Semi di sesamo 22mg,
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Burro di arachidi 11mg,
Semi di lino 11mg,
Semi di papavero 7mg, Noce brasiliana 6mg, Pistacchi 5mg, Lenticchie rosa 4mg, Mandorle 4mg, Burro di mandorle 3mg, Coriandolo fresco 3mg, Noce pecan 3mg, Olio di colza (canola) 3mg, Pistacchi tostati 3mg, Pistacchi tostati (con sale) 3mg, Avocado 2mg, Foglie di vite 2mg, Mandorle pelate 1mg, Nocciole 1mg, Nocciole pelate 1mg, Nocciole tostate 1mg, Noce nera 1mg


Livelli alti di colesterolo sono da lungo tempo implicati nell'aumento del rischio di sviluppare l'Alzheimer. "Gli studi hanno già dimostrato che il colesterolo promuove la formazione delle cosiddette placche senili", ha detto Grimm.


Queste placche, che sono composte di proteine, in particolare proteine amiloidi-beta, si depositano sulle cellule nervose nel cervello e sono considerate una delle cause principali dell'Alzheimer.


Il team di ricerca, che ha sede presso il campus medico della Saarland University di Homburg, ha collaborato con scienziati di Bonn, della Finlandia e dei Paesi Bassi per esaminare come gli steroli che ingeriamo influenzano la formazione di queste proteine della placca.


Si è riscontrato che uno sterolo in particolare, lo stigmasterolo, inibisce effettivamente la formazione di proteine. "Lo stigmasterolo ha effetti su vari processi molecolari: abbassa l'attività enzimatica, inibisce la formazione di proteine implicate nello sviluppo dell'Alzheimer, e altera la struttura della membrana cellulare", ha spiegato il Dr Grimm. "Nell'insieme questi effetti riducono sinergicamente la produzione di proteine di amiloide-beta". Il team di ricerca è riuscito a confermare l'effetto positivo dello stigmasterolo nei test sugli animali.


Nel complesso, i ricercatori hanno potuto dimostrare che i vari steroli vegetali influenzano diversi meccanismi cellulari e quindi devono essere valutati singolarmente. "In particolare nel caso dell'Alzheimer, sembra utile concentrarsi sull'assunzione di steroli vegetali specifici, piuttosto che una miscela di steroli", ha spiegato il dottor Grimm.


Negli studi futuri, il gruppo di ricerca vuole determinare quali altri processi cellulari nel cervello sono influenzati dai fitosteroli.

 

 

 

 

 

 


Fonte: Universität des Saarland, via AlphaGalileo.

Riferimenti: V. K. Burg, H. S. Grimm, T. L. Rothhaar, S. Grosgen, B. Hundsdorfer, V. J. Haupenthal, V. C. Zimmer, J. Mett, O. Weingartner, U. Laufs, L. M. Broersen, H. Tanila, T. Vanmierlo, D. Lutjohann, T. Hartmann, M. O. W. Grimm. Plant Sterols the Better Cholesterol in Alzheimer's Disease? A Mechanistical Study. Journal of Neuroscience, 2013; 33 (41): 16072 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.1506-13.2013

Pubblicato in alphagalileo.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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