Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'uso di benzodiazepine e farmaci relativi aumenta le fratture dell'anca nelle persone con Alzheimer

L'uso di benzodiazepine e farmaci correlati aumenta del 43% il rischio di frattura dell'anca nelle persone con Alzheimer, secondo un nuovo studio eseguito all'Università della Finlandia Orientale. Il rischio di frattura dell'anca è stato studiato sui finlandesi con Alzheimer residenti nella comunità. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul Journal of the American Medical Directors Association.


In totale, il 21% delle persone con Alzheimer hanno iniziato a prendere benzodiazepine e farmaci collegati durante lo studio. Durante questo uso, si sono verificate 2,5 fratture all'anca per 100 persone-anno, mentre per quelli che non le usavano l'incidenza è stata di 1,4 fratture per 100 persone-anno.


L'uso di benzodiazepine e farmaci correlati aumenta il rischio di frattura dell'anca in particolare durante i primi sei mesi del consumo di farmaci. Non c'era alcuna differenza all'interno del gruppo di farmaci, poiché le benzodiazepine aumentano il rischio di frattura dell'anca tanto quanto i farmaci benzodiazepinici collegati.


Inoltre, i ricoveri ospedalieri di durata superiore a 4 mesi dopo la frattura dell'anca erano più comuni nelle persone con Alzheimer che usavano le benzodiazepine e i farmaci correlati al momento della frattura dell'anca, rispetto alle persone che non prendevano tali farmaci.


Le linee guida di trattamento in diversi paesi raccomandano che i sintomi comportamentali e psicologici della demenza siano trattati con opzioni non farmacologiche. Le benzodiazepine e i farmaci correlati possono essere usati per un trattamento non frequente o a breve termine dei sintomi. I risultati di questo studio sottolineano l'importanza delle linee guida per evitare gli eventi avversi associati alle benzodiazepine e ai farmaci correlati.


Lo studio si è basato sulla coorte MEDALZ (uso di MEDicine e ALZheimer), che comprende tutti i finlandesi con diagnosi di Alzheimer ricevuta tra il 2005 e il 2011, pari a 70.718 persone. Questo studio ha coinvolto 46,373 persone che non avevano una storia di fratture dell'anca e che non avevano usato le benzodiazepine e i farmaci correlati durante l'anno precedente allo studio. Il tempo di follow-up dello studio è stato fino a cinque anni.

 

 

 


Fonte: University of Eastern Finland via AlphaGalileo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Laura Saarelainen, Anna-Maija Tolppanen, Marjaana Koponen, Antti Tanskanen, Reijo Sund, Jari Tiihonen, Sirpa Hartikainen, Heidi Taipale. Risk of Hip Fracture in Benzodiazepine Users With and Without Alzheimer Disease. Journal of the American Medical Directors Association, 2016; DOI: 10.1016/j.jamda.2016.09.019

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)