Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Definito principio innovativo per far muovere i neuroni e riparare il cervello



La neuroscienza riparatrice, lo studio che tende a individuare i mezzi per sostituire i neuroni danneggiati e recuperare le capacità mentali o fisiche perse definitivamente, è un campo scientifico che sta avanzando rapidamente, considerando l'invecchiamento progressivo della società.


Una strategia interessante per la terapia che segue un danno cerebrale acuto o un ictus è l'instradamento di neuroni immaturi (che risiedono in specifiche aree cerebrali) verso i siti del danno cerebrale.


Una collaborazione tra il Centro di Ricerca sul Cervello della Medical University di Vienna e la Semmelweis University di Budapest ha rivelato che alcuni neuroni maturi sono in grado di riconfigurare il loro microambiente locale, in modo da favorire l'ampia migrazione di neuroni immaturi nati da adulti.


In questo modo è emerso un principio molecolare che può permettere ai ricercatori di mobilitare meglio le riserve cellulari residenti nel cervello adulto e guidare i neuroni immaturi verso siti di danno cerebrale.

 

Il cervello adulto ha una capacità limitata di auto-riparazione

Nella società occidentale che invecchia, il danno cerebrale acuto e le neurodegenerazioni croniche (ad esempio l'Alzheimer e il Parkinson) sono tra le malattie più debilitanti che colpiscono centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Le cellule nervose sono particolarmente sensibili agli insulti microambientali e la loro perdita si manifesta chiaramente come deficit neurologico.


Dal momento che la capacità innata del cervello umano adulto di rigenerarsi è molto scarsa e limitata a poche aree specializzate, una questione chiave nell'attuale neurobiologia è trovare strategie efficaci in grado di sostituire i neuroni persi, guidare cellule competenti ai siti di lesioni e facilitare la loro integrazione funzionale per ristabilire la funzionalità perduta. La 'terapia di sostituzione cellulare' offre quindi opportunità di prima linea per progettare potenti interventi terapeutici.

 

Neuroni guidano neuroni: un nuovo concetto che integra l'attività cerebrale con la riparazione

Sappiamo che solo due aree del cervello postnatale dei mammiferi mantengono il potenziale intrinseco di consentire la generazione di nuovi neuroni per tutta la vita: il sistema olfattivo che decodifica gli odori e l'ippocampo che è uno snodo chiave per la codifica e l'immagazzinamento della memoria.


Negli esseri umani, la generazione di nuovi neuroni nel sistema olfattivo cessa rapidamente durante la prima infanzia. Quali sono i processi che reprimono questo processo rigenerativo innato nel cervello umano e come ripristinare i progenitori dormienti per produrre nuovi neuroni e guidarli verso le aree del cervello che richiedono la riparazione?: ecco due questioni centrali ancora irrisolte per le strategie di riparazione del cervello.


Per la migrazione neuronale, il concetto ampiamente accettato è che le cellule di supporto chiamate astroglia sono di primaria importanza per promuovere il movimento dei neuroni nati da adulti con segnali chimici e interazioni fisiche. Il nuovo studio che coinvolge i ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze Molecolari del Center for Brain Research va ben al di là di queste frontiere conosciute, avendo scoperto che la migrazione dei neuroni neonati richiede che le cellule nervose residenti e differenziate "si liberino la strada" digerendo parte della colla che riempie lo spazio tra le cellule nervose.


Questo processo dipende dall'attività dei neuroni residenti, suggerendo così l'integrazione dell'antico processo di sviluppo del movimento delle cellule attive con le capacità integrative e i modelli di attività del cervello. "Comprendendo che quei neuroni differenziati sono operatori cruciali di questo processo abbiamo finalmente messo le mani su un «interruttore di accensione» che possiamo usare per produrre una pista di atterraggio molecolare per la migrazione di neuroblasti verso aree di bisogno critico", dice Alan Alpár, autore senior dello studio.

 

Opportunità per le neuroscienze riparative

Tibor Harkany, professore di Neuroscienze Molecolari della Medical University di Vienna cita un passo ulteriore: "Abbiamo mappato l'intero macchinario molecolare usato dai neuroni differenziati per far strada ai loro sostituti nati da adulti in migrazione. Questo offre chiaramente un concetto farmacologico per dirottare i neuroni in quantità sufficiente per neuro-riparare un danno esistente. Anche se le distanze possono essere considerevolmente lunghe, siamo fiduciosi che esistono i mezzi molecolari per affrontare queste sfide".

 

L'attività cerebrale definisce il successo terapeutico?

La consapevolezza che i neuroni differenziati sono la chiave per la migrazione direzionale delle cellule è di enorme importanza, dal momento che essi sono collegati nei circuiti cerebrali, ricevono informazioni non solo dalle aree adiacenti, ma anche da quelle lontane e sono attivati ​​da questi collegamenti specifici con tempi precisi.


Di conseguenza, la migrazione controllata dal sottoinsieme neuronale specifico appena descritto, può essere allineata con l'attività cerebrale, o, al contrario, con l'inattività evocata dalla perdita neuronale durante le malattie del cervello. "L'identificazione degli stimoli e dei fattori di stress fisiologico che attivano questi neuroni-guida sarà l'annuncio di una nuova ed eccitante opportunità per la neuroscienza rigenerativa", aggiunge Tomas Hökfelt, professore ospite del Centro Ricerca sul Cervello.

 

 

 


FonteMedical University of Vienna (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: János Hanics, Edit Szodorai, Giuseppe Tortoriello, Katarzyna Malenczyk, Erik Keimpema, Gert Lubec, Zsófia Hevesi, Mirjam Lutz, Márk Kozsurek, Zita Puskár, Zsuzsanna E. Tóth, Ludwig Wagner, Gábor G. Kovács, Tomas G. M. Hökfelt, Tibor Harkany, and Alán Alpár. Secretagogin-dependent matrix metalloprotease-2 release from neurons regulates neuroblast migration. Proceedings of the National Academy of Sciences, February 2017 DOI: 10.1073/pnas.1700662114

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.