Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vuoi rimanere mentalmente sano in età avanzata? Stimola il cervello in gioventù

Stimolare il cervello assumendo ruoli guida sul posto di lavoro, o restando nell'ambiente educativo, aiutano le persone a rimanere mentalmente sane nell'anzianità, secondo nuove ricerche.


L'indagine su larga scala pubblicata nella rivista PLOS Medicine e guidata dall'Università di Exeter, ha utilizzato i dati di più di 2.000 persone over 65 mentalmente in forma, per esaminare la teoria secondo cui le esperienze impegnano il cervello, in gioventù o in mezza età, generano persone più resistenti ai cambiamenti derivanti dall'età o dalla malattia, hanno cioè una maggiore 'riserva cognitiva'.


L'analisi, finanziata dal Consiglio di Ricerca Economica e Sociale (ESRC), ha scoperto che le persone con livelli più elevati di riserva hanno maggiori probabilità di rimanere mentalmente in forma più a lungo, rendendo il cervello più resistente alle malattie come la demenza. Il team di ricerca comprendeva collaboratori delle università di Bangor, Newcastle e Cambridge.


Linda Clare, professoressa di Psicologia Clinica di Invecchiamento e di Demenza all'Università di Exeter, ha dichiarato:

"Perdere la capacità mentale non è inevitabile in vecchiaia. Sappiamo che tutti possiamo fare qualcosa per aumentare le nostre possibilità di mantenere la salute mentale, attraverso una vita sana e l'impegno in attività stimolanti. E' importante che capiamo come e perché questo accade, in modo da poter suggerire alle persone azioni significative ed efficaci per assumere il controllo e vivere una vita attiva e piena in età avanzata.

"Le persone che si impegnano in attività stimolanti che sforzano il cervello, impegnandolo ad usare strategie diverse che esercitano varie reti, hanno una 'riserva cognitiva' più elevata. Questo crea un tampone nel cervello, rendendolo più resiliente. Significa che i segni del declino diventano evidenti solo a una soglia più elevata di malattia o di decadimento rispetto a quando questa riserva è assente".


Il team di ricerca ha analizzato i dati di 2.315 partecipanti mentalmente in forma di età superiore ai 65 anni che hanno partecipato alla prima ondata di interviste del Cognitive Function and Ageing Study Wales (CFAS-Wales).


Hanno analizzato se un stile sano di vita è associato a prestazioni migliori in un test di capacità mentale. Hanno scoperto che dieta sana, più attività fisica, più attività sociale e mentalmente stimolante, e un consumo di alcol moderato sembrano aumentare le prestazioni cognitive.


Il professor Bob Woods dell'Università di Bangor, che guida lo studio CFAS-Wales, ha dichiarato:

"Abbiamo scoperto che le persone con uno stile di vita più sano avevano punteggi migliori sui test delle capacità mentali e questo è dovuto parzialmente al loro livello di riserva cognitiva.

"I nostri risultati evidenziano l'importanza delle politiche e delle misure che incoraggiano gli anziani a apportare cambiamenti nella loro dieta, a fare più esercizio e a impegnarsi in attività più orientate socialmente e più stimolanti mentalmente".

 

 

 


Fonte: University of Exeter (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Linda Clare, Yu-Tzu Wu, Julia C. Teale, Catherine MacLeod, Fiona Matthews, Carol Brayne, Bob Woods, CFAS-Wales study team. Potentially modifiable lifestyle factors, cognitive reserve, and cognitive function in later life: A cross-sectional study. PLOS Medicine, Published: March 21, 2017 DOI: 10.1371/journal.pmed.1002259

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.