Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


C'è un legame tra gravidanze e Alzheimer?

La storia di gravidanze di una donna può influenzare il suo rischio di morbo di Alzheimer (MA) decenni più tardi, secondo uno studio pubblicato ieri 18 luglio 2018, su Neurology®.


Lo studio ha rilevato che le donne che danno alla luce 5 o più bambini possono avere maggiori probabilità di sviluppare il MA rispetto alle donne che hanno un minor numero di nascite. Lo studio ha anche dimostrato che le donne che hanno avuto una gravidanza incompleta, sia da aborto spontaneo che  indotto, hanno meno probabilità di sviluppare il MA in futuro rispetto alle donne che non hanno mai avuto una gravidanza incompleta.


"I livelli di estrogeni raddoppiano dall'ottava settimana di gravidanza, prima di salire fino a 40 volte il normale livello di picco", ha detto l'autore dello studio Ki Woong Kim MD/PhD, della National University di Seoul in Corea del Sud. "Se questi risultati saranno confermati in altre popolazioni, è possibile che possano portare allo sviluppo di strategie preventive con ormoni per il MA, in base ai cambiamenti ormonali del primo trimestre di gravidanza".


Per lo studio, i ricercatori hanno combinato i dati di due studi indipendenti di popolazione della Corea e della Grecia, con un totale di 3.549 donne. Le donne che erano in quel momento su una terapia ormonale sostitutiva e quelle che avevano subito un'isterectomia o un intervento chirurgico per rimuovere le ovaie non sono state incluse nello studio.


Le donne, che avevano un'età media di circa 71 anni all'inizio dello studio, hanno fornito informazioni sulla loro storia riproduttiva. Hanno fatto l'esame diagnostico in media dopo 46 anni dal loro primo parto. Durante quel periodo, le partecipanti hanno fatto dei test sulla memoria e sulle capacità di pensiero per vedere se avevano sviluppato il MA o il suo precursore, il lieve deterioramento cognitivo (MCI).


In totale 118 donne hanno avuto il MA e 896 donne hanno sviluppato MCI. Le donne che avevano dato alla luce 5 o più bambini avevano il 70% di probabilità in più di sviluppare il MA rispetto alle donne che hanno dato alla luce un numero inferiore di bambini. Delle 716 donne con 5 o più bambini, 59 hanno sviluppato il MA, rispetto alle 53 delle 2.751 donne con meno figli. I risultati sono rimasti gli stessi dopo che i ricercatori hanno corretto i dati per altri fattori, come altre condizioni mediche, l'uso della terapia ormonale sostitutiva e l'allattamento al seno.


Le donne che avevano avuto una gravidanza incompleta avevano circa la metà delle probabilità di sviluppare il MA rispetto a quelle che non avevano mai avuto una gravidanza incompleta. Delle 2.375 donne che hanno avuto una gravidanza incompleta, 47 hanno sviluppato il MA, rispetto a 71 delle 1.174 donne che non hanno mai avuto una gravidanza incompleta.


Nei test di memoria e capacità di pensiero, le donne che avevano 5 o più figli avevano punteggi più bassi rispetto alle donne che avevano meno figli. In un test in cui il punteggio massimo è 30 punti e i punteggi da 24 in su indicano capacità di pensiero normale e punteggi da 19 a 23 indicano problemi cognitivi lievi, le donne con 5 o più figli hanno ottenuto punteggi medi di circa 22 punti, rispetto a quasi 26 punti per le donne con meno di cinque figli.


Le donne che avevano una o più gravidanze incomplete avevano punteggi più alti rispetto alle donne senza gravidanze incomplete, indipendentemente dal numero di bambini che avevano. Ad esempio, tra le donne con 5 o più figli, quelle senza gravidanze incomplete avevano un punteggio medio di circa 22, rispetto ai punteggi di oltre 23 punti per quelli con una o più gravidanze incomplete.


"È possibile che i livelli leggermente più alti di estrogeni nel primo trimestre di gravidanza rientrino nell'intervallo ottimale per proteggere le capacità di pensiero", ha detto Kim.


Una limitazione dello studio è che le gravidanze incomplete possono essere state sottovalutate sia perché degli aborti indotti non sono stati riportati, sia perché le donne non si sono rese conto di avere avuto aborti spontanei. Un altro limite è che i ricercatori non hanno raccolto informazioni sui tempi e le cause di gravidanze incomplete.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hyesue Jang, Jong Bin Bae, Efthimios Dardiotis, Nikolaos Scarmeas, Perminder S. Sachdev, Darren M. Lipnicki, Ji Won Han, Tae Hui Kim, Kyung Phil Kwak, Bong Jo Kim, Shin Gyeom Kim, Jeong Lan Kim, Seok Woo Moon, Joon Hyuk Park, Seung-Ho Ryu, Jong Chul Youn, Dong Young Lee, Dong Woo Lee, Seok Bum Lee, Jung Jae Lee, Jin Hyeong Jhoo, Mary Yannakoulia, Mary H. Kosmidis, Giorgos M. Hadjigeorgiou, Paraskevi Sakka, Ki Woong Kim. Differential effects of completed and incomplete pregnancies on the risk of Alzheimer disease. Neurology, 18 July 2018, DOI: 10.1212/WNL.0000000000006000

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.