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Dan Gibbs: Volume del cervello e rischio di demenza

Association between decade of birth and brain values DeCarli et al JAMAAssociazione tra decade di nascita e valori cerebrali (Fonte: DeCarli et al / JAMA Neurology)

Sebbene la prevalenza complessiva della demenza sia aumentata insieme alla crescita della popolazione, l'incidenza della demenza, il numero di nuovi casi all'anno, è in realtà diminuita in molte parti del mondo. Le cause suggerite di questa diminuzione della demenza includono maggiore istruzione e migliore gestione di fattori di rischio cardiovascolare, come ipertensione, iperlipidemia, diabete e fumo.


Uno studio recente pubblicato su Jama Neurology sui dati di risonanza magnetica raccolti per lo studio continuativo Framingham suggerisce che questa diminuzione dell'incidenza di demenza può essere correlata a volumi di cervello più grandi già dall'infanzia.


Come si vede nella figura sopra, il volume intracranico totale (A-ICV), il volume dell'ippocampo (B-Hippocampus), il volume della materia bianca (D-White matter) e, più ancora, la superficie corticale cerebrale (F-Cortical surface area) sono aumentati in funzione del decennio di nascita. Al contrario, lo spessore corticale cerebrale (C-Cortical thickness) era minore nei soggetti nati più di recente.


Gli autori suggeriscono che ciò rappresenta un diradamento della corteccia cerebrale per accogliere il cervello che si allarga. Propongono che

"Questi aumenti del volume del cervello possono riflettere miglioramenti nelle influenze ambientali nel periodo iniziale della vita da parte dei fattori sanitari, socio-culturali ed educativi, nonché miglioramenti nei fattori di rischio modificabili che portano a una migliore salute e riserva cerebrali.

"Nonostante la probabilità che questi effetti siano piccoli a livello dell'individuo, è probabile che siano sostanziali a livello di popolazione, allargando la letteratura in crescita che suggerisce che uno sviluppo cerebrale ottimizzato e una salute ideale derivante dalla modifica dei fattori di rischio potrebbero modificare sostanzialmente l'effetto delle malattie neurodegenerative comuni come ictus e Alzheimer sull'incidenza della demenza".


La resilienza cognitiva sembra essere in aumento!

 

 

 


Fonte: Daniel Gibbs in A Tattoo On My Brain (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C DeCarli et al. Trends in Intracranial and Cerebral Volumes of Framingham Heart Study Participants Born 1930 to 1970. JAMA Neurol., 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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