Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Domenico Praticò: Aiutare le persone con demenza a mangiare meglio

Una migliore alimentazione e nutrizione per i propri cari affetti da demenza è importante ma può presentare delle sfide per chi se ne prende cura. Esploriamo insieme varie strategie che potrebbero aiutarci.

people eating together Image by Freepik

Spesso avere la malattia di Alzheimer o altre forme di demenza può sconvolgere le abitudini alimentari della persona affetta a causa della perdita di appetito, o della sensazione di incapacità davanti alle diverse scelte alimentari sulla tavola. Inoltre, una volta che la malattia è in uno stadio avanzato, i pazienti possono anche avere difficoltà a deglutire.


In situazioni come queste, i caregiver hanno un ruolo importante poiché possono aiutare il paziente a mangiare meglio e migliorare l'alimentazione rendendo il periodo del pasto più confortevoli e limitando il più possibile le distrazioni. Ecco alcuni suggerimenti e strategie per aiutare le persone affette da demenza e malattia di Alzheimer a mangiare meglio e a migliorare l'alimentazione in generale.

  • Oltre ad essere pazienti, è molto importante mantenere il periodo del pasto il più semplice possibile. Ad esempio, è sempre una buona idea non servire l'intero pasto nello stesso momento, ma un piatto alla volta. In questo modo, la persona affetta dalla malattia non deve fare una scelta e decidere quale cibo mangiare per primo.

  • A tavola, non dimentichiamo che un individuo con Alzheimer o demenza potrebbe aver bisogno di più tempo per mangiare e finire il cibo che ha davanti. Quindi, la parola chiave è non avere fretta o fare commenti del tipo "non hai ancora finito".

  • Se possibile, condividere il momento del pasto con la persona affetta da Alzheimer e fare degli sforzi per mangiare insieme. È noto che sedersi insieme allo stesso tavolo da pranzo può incoraggiare le persone a mangiare.

  • Usare stoviglie semplici, per evitare stress e confusione. Per esempio, meglio mettere il cibo in una ciotola invece che su un piatto per evitare che il cibo venga rovesciato.

  • Dare la preferenza a cibi che si possono mangiare con le mani, come spicchi d'arancia, pezzi di formaggio e pane, pezzi di verdura (cotti) e panini piccoli, più facili da prendere e mangiare.

  • Servire più pasti durante la giornata. Se la persona cara ha un appetito ridotto, prova a servire piccoli pasti nel corso della giornata invece di suddividerla in una classica colazione, pranzo e cena.

  • Assicurarsi che la causa del cattivo appetito non dipenda da protesi dentarie mal funzionanti, da un possibile effetto collaterale dei farmaci e dalla perdita di olfatto e gusto. Se si sospettano queste cause, è una buona idea parlare con il medico e/o con il dentista, perché essi potrebbero risolvere il problema.


Ci sono molti modi per aiutare e promuovere una migliore alimentazione e nutrizione per le persone con demenza e malattia di Alzheimer. Come caregiver, affrontare questo percorso impegnativo può essere molto stressante. Provate uno o due dei suggerimenti consigliati, ma ricordatevi di essere pazienti e gentili anche con voi stesso in questo difficile percorso.

 

 

 


Fonte: Domenico Praticò in Pratico Lab

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)